La fede nell'arte
-Luoghi e pittori dei frati cappuccini
(Beni culturali cappuccini)EAN 9788879621861
Il decennale dell’apertura del Museo dei «Beni culturali dei cappuccini» di Milano e` stata l’occasione di una Mostra con il correlato catalogo. E` un luogo importante, quello voluto dai cappuccini milanesi, in un contesto ricco di varie iniziative e proposte, non solo culturali, con lo scopo, in questo caso, di affermare la validita` dell’arte sacra sempre utilizzata nella Chiesa, come dichiarato nella presentazione del ministro provinciale padre Raffaele Della Torre (pp. 8-9). La Mostra, curata dalla direttrice del Museo Rosa Giorgi, si e` mossa nell’intento di recuperare l’apporto, in ambito pittorico, proposto dalla tradizione presente nei conventi cappuccini, con particolare attenzione a quanto e` stato espresso nello spazio geografico dell’Italia settentrionale.
Che sia possibile il binomio «frate e pittore» lo dimostra la storia, con i nomi, per citare i piu` significativi in ambito cappuccino, dello Strozzi, di fra Cosma da Castelfranco, di fra Semplice da Verona, di Stefano da Carpi. Nomi importanti anche se a tutt’oggi manca un censimento completo della «pittura cappuccina», come accenna la curatrice nel suo contributo (cf. pp. 12-14). Il catalogo, che per ogni opera presente riporta anche una scheda biografica dell’autore, espone opere di fra Bernardo Strozzi (1581-1644), di fra Semplice da Verona (1589-1654), di fra Cosma da Castelfranco (1557-1620), di fra Stefano da Carpi (1670-1796), di fra Giovanni Francesco Gamberoni (1803-1871), di fra Camillo Kaiser (1822-1865), di fra Damaso Bianchi (1927-2000). «Il Museo dei cappuccini» di Milano, costituito come onlus, va oltre lo spazio logistico di via Piave dove e` collocato, volendo essere punto visibile di una realta` molto piu` ampia. L’ente «Beni culturali dei cappuccini» di Lombardia, infatti, coinvolge le opere e i culturali conservati nelle venticinque comunita` che costituiscono la provincia religiosa.
In questa prospettiva e progettualita`, tra il 1993 e il 1997, sono state inventariate tutte le opere di arte sacra, seguendo le indicazioni della Commissione pontificia di arte sacra. Un’opera meritoria, immaginando il beneficio che si e` ottenuto per la memoria storica e per la sicurezza di conservazione. In occasione del decennale del Museo si e` voluto esporre anche altre opere presenti nei conventi lombardi. Appaiono cos?` i bei nomi del Rosselino, del Campi, del Procaccini, di Palma il Giovane, del Ghisolfi, di Dal Ponte, del vicentino Maganza, di Dell’Era. Pure il Museo del Duomo di Milano ha voluto rendere omaggio alla Mostra con il prestare una statuetta di marmo, raffigurante san Francesco, proveniente dal transetto del Duomo, originariamente accompagnata da un serafino in rame dorato (cf. pp. 102-105). Altre opere provengono dal Museo dei cappuccini di Roma, dalla Pinacoteca di Voltaggio, dai Beni culturali cappuccini di Genova e di Reggio Emilia.
Esprimiamo le piu` vive congratulazioni per questa capacita` dei cappuccini di conservare e valorizzare il loro patrimonio, segno di un amore per la memoria storica che, attualmente, ha pochi uguali. Una sosta, dopo dieci anni di intensa attivita`, facendo nostre le parole del ministro provinciale dei cappuccini lombardi per cui «si desidera andare avanti e scoprire e imparare di piu`, questi dieci anni hanno costruito a poco a poco anche per noi la necessita` di proseguire e costruire una proposta formativa per tutti, sempre meglio definita».
Tratto dalla Rivista "Il Santo. Rivista francescana di storia dottrina arte" LII, 2013, fasc. 1-2
(http://www.centrostudiantoniani.it)
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