Il paradosso francescano tra povertà e società di mercato
-Dai Monti di Pietà alle nuove frontiere etico-sociali del credito
(Polis & Oikonomia) [Libro in brossura]EAN 9788874026654
Può sembrare paradossale legare la spiritualità francescana con la scienza economica. Invece con questo studio, l’a. analizza l’emergere di una dottrina economica e sociale nella Scuola francescana medievale e tardo-medievale, fino all’istituzione dei Monti di Pietà, dei quali viene evidenziata la radice teologica e antropologica. La riflessione finale sul difficile concetto di gratuità viene proposta con la prospettiva di trovare, nella presente stagione di crisi economico-finanziaria e antropologico-relazionale, «suggestioni e spunti per immaginare un modello di sviluppo diverso».
Tratto dalla Rivista Il Regno 2011 n. 14
(http://www.ilregno.it)
Docente di sociologia alla Ponti?cia Facoltà Teologica San Bonaventura, l’autore indica con mano sicura i percorsi lungo i quali i maestri francescani dei secc. XIII, XIV e XV si sono imbattuti nella problematica dell’economia, rivelandosi teorici di notevole valore, come risulta dalle non poche acquisizioni teoriche che l’economia ha assimilato come suoi tratti quali?canti.
La ricerca si articola in tre parti: la prima prende in considerazione il rapporto tra povertà francescana ed economia civile di mercato (pp. 17-86); la seconda individua gli aspetti culturali e le dinamiche politico-sociali in rapporto al contesto teologico e parenetico-morale (pp. 87- 108); la terza, a conferma di quanto sopra, sviluppa il tema dei Monti di Pietà come istituzione civica, solidale e fraterna nell’esercizio della funzione creditizia e ?nanziaria (pp. 109-165). Il quadro viene poi sobriamente riconsiderato nelle annotazioni conclusive (pp. 166-168), il tutto corredato da un’ampia e puntuale bibliogra? a. Partendo da Pietro di Giovanni Olivi, scopritore della teoria soggettiva del valore economico, e da Alessandro di Alessandria, analista sorprendente dei fenomeni monetari, si arriva, passando per san Bernardino da Siena, alla felice intuizione dei Monti di Pietà e alle nuove frontiere etico-sociali dell’erogazione del credito a interesse.
È un affresco felice e ben documentato, condotto con competenza e grande sensibilità sociologica. La trama della ricerca vede sullo sfondo il popolo degli intraprendenti, ma sforniti di mezzi, e, in primo piano, i frati, protagonisti di un’azione pastorale molto ef?cace, nel quadro di una consapevolezza economi- ca matura e, per i tempi, del tutto originale. Alla luce di principi etico-economici, che conservano ancor oggi nell’epoca della globalizzazione la loro attualità, si viene delineando una concertazione tra ricchi e poveri, davvero originale, impegnati ognuno a suo modo a ritessere la trama sociale con una forte carica etica.
Pur vivendo di elemosina, i francescani im- piantarono la proposta dei Monti di Pietà sul sostegno economico, coinvolgendo i benestanti, sia per la salvezza dell’anima, sia con la certezza della custodia delle ricchezze, non senza pro?tto, sia pure minimo; e insieme, coinvolgendo i poveri nella vita produttiva della comunità,con il risultato di una diffusa elevazione della qualità, materiale e morale, della vita cittadina. Il lavoro, non l’ozio, è la cifra della maturazione umana. Non senza ragione questa iniziativa si diffuse a macchia d’olio, e a Cinquecento avviato era già un punto di riferimento comune, qua- le modello per una redi?nizione dei rapporti sociali. A buon diritto, Flavio Felice, direttore della collana “Polis e Oikonomia”, nella Prefazione rileva che il volume illustra «l’atmosfera teologico-sociale in cui nascono i Monti di Pietà e i temi della dif?cile e complessa questione dei rapporti tra usura e interesse, affrontati dai pensatori e dai predicatori francescani nel preparare il terreno fertile per la loro creazione» (p. 16), offrendo un contributo ulteriore all’assunto storiogra?co, secondo cui l’economia moderna ha inizio con la scuola francescana.
Tratto dalla rivista "Miscellanea Francescana" n.I-II/2011
(www.seraphicum.it)
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Giuseppe Davide Mirabella il 27 luglio 2017 alle 19:56 ha scritto:
Il testo del sociologo Oreste Bazzichi affronta quei tradizionali temi di ambito francescano quali la disputa sull'”uso povero” dei beni. L'attenzione poi si focalizza sulla frattura degli Osservanti, cui è degno esponente san Bernardino da Siena, inventore dei Monti di Pietà per il credito popolare. Il testo, in conclusione, auspica, nelle intenzioni dell'autore, un interesse nel mondo del nonprofit, dell'economia sociale e della gratuità e della logica del dono. Da consigliare a studenti di materie economiche come testo complementare per conoscere la storia del credito organizzato e antiusurario nella Penisola Italiana e per allargare le vedute in un mondo dove pochi posseggono molto e viceversa.