Donna e sacerdozio. Indagine storico-teologica degli aspetti antropologici dell'ordinazione delle donne

Il possente volume che presentiamo ai nostri lettori è la tesi o dissertazione con cui l'Autore, don Alberto Piola, oggi docente di teologia dogmatica presso la sezione di Torino della Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale e presso l'annesso Istituto Superiore di Scienze Religiose, ha conseguito il dottorato in teologia nel 2004 presso la Pontificia Università Gregoriana. Non è frequente avere fra le mani un volume che ci offra una quantità così ampia di dati di prima mano. Le circa novanta pagine di bibliografia (pp. 603-689), tutta consultata direttamente dall'Autore, sono un indizio inequivocabile dell'immenso lavoro che questa monografia rappresenta su un tema che in questi ultimi decenni ha occupato non solo i teologi ma un po' tutte le riviste e i diversi giornali: il sacerdozio alle donne o, meglio, l'impossibilità per le donne di accedere al ministero sacerdotale, verità tradizionale ribadita con forza dal recente Magistero ecclesiale.
Il volume è diviso in due Sezioni disuguali. La prima e più breve espone la posizione del Magistero (pp. 11-106): sono studiati i documenti ufficiali che hanno trattato l'argomento, partendo dagli interventi magisteriali degli ultimi anni. Precisati i contenuti di questi interventi si fa la storia della posizione ufficiale della Chiesa partendo dai pochi documenti dell'antichità, passando attraverso il silenzio quasi totale dell'epoca medioevale fino al XX secolo, per arrivare alla trattazione esplicita della questione con l'importante Dichiarazione Inter insigniores del 1997. La Sezione seconda dello studio si occupa dell'indagine della teologia cattolica (pp. 107-568). E' praticamente impossibile riassumere in poche righe la quantità di informazioni raccolte e analizzate in questa densa parte dello studio. Nell'epoca antica si trovano solo testi isolati. Nel Medioevo invece, sia i canonisti che i teologi trattano il problema in modo sistematico. In particolare, si occupano del tema i grandi autori scolastici (Bonaventura, Tommaso d'Aquino, Duns Scoto, ecc.). Un periodo relativamente breve, la discussione lungo il secolo XX, occupa circa un terzo della dissertazione. Sono particolarmente utili le pagine dedicate alle Conclusioni (pp. 569-600), che permettono al lettore, che non ha tempo di leggere per intero questo possente volume, di farsi un'idea dell'insieme dell'opera. Sono anche utilissimi per una consultazione puntuale della documentazione raccolta gli Indici analitici dei concili e sinodi, dei documenti del Magistero, dei nomi (pp. 691-714).
Notiamo, in particolare, che l'Autore affronta un aspetto della storia della teologia cattolica che oggi è particolarmente utile indagare: se la costante tradizione teologica che nei secoli ha escluso la donna dal sacerdozio sia stata influenzata dalla convinzione dell'inferiorità della donna. "Il passato della teologia cattolica 'impone' di precisare che nell'attuale sviluppo del pensiero teologico va rifiutata ogni spiegazione (e ancor più ogni fondazione!) della riserva dell'ordinazione sacerdotale ai soli uomini che faccia anche solo sospettare di connivenze con antropologie non evangelicamente sostenibili" (p. 574)
Con una informazione storica praticamente esauriente, e soprattutto col giudizio critico profondo e maturo sul pensiero degli autori più significativi, la ricerca del Piola offre un prezioso contributo per l'illuminazione del problema studiato, punto di riferimento obbligato per chi intenda intraprendere ulteriori ricerche sull'argomento.
M. A.

(RL 2007)