Davvero mal assortito quel gruppetto di ragazzi che si fanno chiamare i Mangiaunghie. Francesco, il capo del gruppo, è un ragazzo con la sindrome di Down e i suoi amici (Marco, Samuele, Teresa e Giulia) non sono certo quel tipo di eroi ai quali si potrà scegliere di affidare una spedizione avventurosa. Ma che tipo è un eroe di quelli che si possono scegliere? Si dà il caso che saranno proprio i Mangiaunghie a salvare la piccola cittadina immaginaria di Gugliavecchia dall'oscura minaccia di un pericoloso Raccontastoria, e non è certo colpa loro se i fatti alle volte se ne infischiano di avvenire nelle vicinanze di un eroe bello e pronto, di quelli che sanno sempre cosa fare. In effetti, la settimana di vacanza organizzata da suor Ausilia nel piccolo paese si rivelerà piuttosto bizzarra. Poiché Gugliavecchia è un posto fuori dal comune: con una strega e un gatto istruito, un sindaco completamente pazzo e tutta una serie di personaggi insoliti, che sembra quasi facciano a gara per aggiudicarsi la coppa-premio del più strambo. Ma non sono solo le stranezze a preoccupare i Mangiaunghie: un'oscura presenza è tornata a Gugliavecchia. Messer Novelli, improbabile Raccontastoria, con la scusa di voler mettere in scena una commedia, come già aveva fatto in un passato dimenticato, tenterà, giusto in quella settimana, di attuare il suo terribile piano e assoggettare tutti alla sua volontà. Francesco e i suoi amici conosceranno Ben, Semia e Luca, con i quali formeranno i Mangiaunghie e tenteranno l'eroica impresa di smascherare Messer Novelli. Sarà necessaria una forma autentica di eroismo, senza grandi imprese ma con scelte di schietto coraggio, per far sì che i Mangiaunghie riescano a divenire eroi di quelli che si possono scegliere. In questa storia diversamente abile, come i suoi protagonisti, la misura del bene e la natura della diversità genereranno quel movimento avventuroso, di scelte e immaginazione, che solo si potrà scoprire quando si fa parte di una compagnia di amici.