Lo Spirito Santo, Cristo, il Padre nella esegesi e nella dottrina di san Giovanni della Croce
(Ripartire dall'essenziale) [Libro in brossura]EAN 9788872293393
Le edizioni OCD sono nate "come servizio di comunicazione all'interno dell'ordine dei Carmelitani Scalzi, ma con gli anni si sono affermate come casa editrice di livello nazionale".
Lo studio non ha di per sé come tema la Trinità in se stessa, ma la dinamica 'spirituale' per la sua ricerca: "il mistero di partire dalla persona dello Spirito Santo che conduce al Figlio di Dio, Verbo incarnato Gesù Cristo nostro Signore e mediante Lui al principio della vita divina, Dio Padre". E quale incomparabile maestro di questo cammino viene assunto san Giovanni della Croce.
La ricerca si presenta da sé nella chiarezza degli intenti dei suoi tre capitoli: nel primo, "lo Spirito Santo nelle citazioni dei testi pneumatologici biblici nelle opere di san Giovani della Croce" (pp. 15-102); nel secondo: "lo Spirito Santo nelle altre ricorrenze degli scritti di Giovanni della Croce (pp. 103-138); nel terzo: osservazioni su l'esegesi e la dottrina (pneumatologica di san Giovanni della Croce) (pp. 139-150).
Le articolazioni dei capitoli rendono più agevole la documentazione. Dopo aver consultato queste pagine, il termine "esegesi" del sottotitolo [che non appare nel secondo tomo] non può che essere esegesi biblica. Ma associato a dottrina ed ambedue a san Giovani della Croce non chiariscono l'impostazione della ricerca. Nell'introduzione l'Autore annuncia la pubblicazione di un "libro che segue [sarà il Tomo II?]", che nel catalogo OCD porta lo stesso titolo del primo tomo ma la ricerca è fatta "nella dottrina di santa Teresa d'Avila e santa Teresa di Lisieux, Dottori della Chiesa, e della beata Elisabetta".
In questo modo si completa la ricerca sulla spiritualità proveniente dallo Spirito Santo nelle sorgenti e nelle fonti dei protagonisti della tradizione carmelitana. Ne preleviamo un insegnamento che l'onestà e la spiritualità del grande san Giovanni della Croce ci propone nel prologo nella Salita del Monte Carmelo: "Non mi fiderò né dell'esperienza né della scienza, perché l'una e l'altra possono venir meno o trarre in inganno, sebbene per quanto mi sarà possibile userò di tutte e due queste cose. Ma durante l'esposizione di ciò che con l'aiuto di Dio penso di dire, specialmente intorno alle verità più importanti e più difficili a capirsi, mi servirò della S. Scrittura, sotto la cui guida non possiamo errare, perché è parola dello Spirito Santo". E tutto questo da san Giovani della Croce è stato adempiuto: infatti per lui "la Sacra Scrittura è la fonte costante e dichiarata della sua esperienza personale e della sua opera scritta. Si tratta di una presenza massiccia, che parla in forza dei numeri: si contano più di millecinquecento tra citazioni e riferimenti. Il dato è ancora più significativo se si tiene conto della parsimonia con cui il Santo cita altri autori. [...] Conosceva la Bibbia a memoria" (F. Ruiz-Salvador) così che l'opera di Giovanni della Croce può ritenersi "una mistica scritturistica" (H. Sanson).
P. T.
(RL 2007)
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