Nella primavera 2014 una sentenza della Corte costituzionale e un decreto legge del governo hanno preso di mira la riforma sulla droga entrata in vigore nel 2006, e ne hanno cancellato i tratti più significativi. E ciò nonostante che negli otto anni durante i quali quella legge ha funzionato essa abbia prodotto una generale riduzione del consumo di stupefacenti in Italia, la contrazione del numero di tossicodipendenti in carcere, l’abbattimento dei decessi causati dalla droga, l’aumento delle persone avviate a percorsi di recupero. Questo libro fa il punto dopo lo stravolgimento della riforma per riassumere in parallelo le leggi che si sono succedute a partire dalla metà degli anni 1970 e i principali luoghi comuni che continuano ad animare la discussione sull’uso e sul traffico degli stupefacenti: è il tema della prima parte dello scritto, affidato ad ALFREDO MANTOVANO.
Nella seconda parte GIOVANNI SERPELLONI illustra, con dati oggettivi aggiornati a giugno 2014, lo stato della diffusione delle droghe in Italia, riporta gli esiti della letteratura scientifica sui danni dell’assunzione della cannabis, e dimostra che essa non ha nulla di «leggero», e produce invece effetti pesantemente negativi, soprattutto fra i più giovani.
Nella terza parte MASSIMO INTROVIGNE inserisce la questione droga nel quadro dell’aggressione all’integrità dell’uomo, propria della IV rivoluzione: dai fatti alle idee e da queste alle tendenze, la diffusione dell’uso degli stupefacenti, che conosce una estensione quantitativa a cavallo del ’68, è un atto contro l’uomo, che esige una reazione non limitata a dire che «fa male». Questa pubblicazione pone a disposizione del lettore elementi di fatto e riflessioni che il legislatore del 2014 ha deciso di ignorare.
ALFREDO MANTOVANO, in magistratura dal 1984, è stato deputato dal 1996 al 2001 e dal 2008 al 2012, e senatore dal 2006 al 2008. Ha svolto le funzioni di sottosegretario dell’Interno dal 2001 al 2006 e dal 2008 al 2011 con delega alla pubblica sicurezza: in tale veste, ha coordinato la stesura del disegno di legge sulla droga del governo Berlusconi, approvato dal Parlamento all’inizio del 2006, seguendone le fasi di discussione alla Camera e al Senato, e ha rappresentato più volte l’Italia nei consessi internazionali dedicati alla materia. Nel 2013 è rientrato in magistratura, alla Corte di appello di Roma. È socio fondatore di Alleanza Cattolica e collabora al Comitato Sì alla Famiglia. È autore di numerosi volumi, da solo o con altri autori, su mafia, terrorismo internazionale, giustizia penale, famiglia.
GIOVANNI SERPELLONI, medico, da 30 anni nell’ambito delle neuroscienze e della clinica delle dipendenze. È stato per 6 anni capo del Dipartimento delle Politiche Antidroga, dell’Osservatorio e del Sistema di allerta della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Ha rappresentato il Governo italiano presso la Commissione Europea (HDG) e le Nazioni Unite (UNODC). Ha realizzato progetti regionali, nazionali ed europei per conto di Ministeri, UE e Regione Veneto. Ha sviluppato innovative ricerche nel campo delle neuroscienze con centri di ricerca americani (NIDA, FRI, EGCR). È stato fondatore e direttore della Scuola Nazionale sulle Dipendenze della Presidenza del Consiglio dei Ministri e direttore responsabile dell’Italian Journal on Addiction in collaborazione con le Nazioni Unite (UNICRI). È autore di oltre duecento pubblicazioni e riviste nazionali e internazionali e di 26 monografie.
MASSIMO INTROVIGNE, sociologo delle religioni di fama internazionale, insegna Sociologia dei movimenti religiosi alla Pontificia Università Salesiana di Torino. È reggente nazionale vicario di Alleanza Cattolica e autore di sessanta volumi e di oltre cento articoli pubblicati in riviste accademiche internazionali sulla nuova religiosità, il pluralismo religioso contemporaneo e il Magistero pontificio. Fondatore e direttore del CESNUR, il Centro Studi sulle Nuove Religioni, nel 2011 è stato Rappresentante dell’OSCE per la lotta contro il razzismo, la xenofobia e l’intolleranza e la discriminazione contro i cristiani e gli esponenti di altre religioni. È presidente del Comitato Sì alla Famiglia.