Volti dell'ateismo. Mancuso, Augias, Odifreddi
-Alla ricerca della ragione perduta
(Argomenti)EAN 9788871985992
Sono pochi i lettori che posseggono una preparazione tanto solida da avvicinare le grandi opere della teologia contemporanea, poiché tale disciplina presuppone anni e anni di studi di filosofia e metafisica. Dato che l’argomento comunque affascina, anziché agli studi più imponenti ci si rivolge – come capita del resto in molte altre discipline scientifiche – ai divulgatori. E nel campo della teologia i più noti divulgatori sono Vito Mancuso, Corrado Augias e Piergiorgio Odifreddi. Che valore possano poi avere gli scritti teologici di uno scientista che si pone per sua stessa ammissione «al di fuori della Dottrina della Chiesa di Gesù Cristo» (Mancuso), di un ex seminarista livoroso (Odifreddi), di un cronista di “nera” di educazione ebraica (Augias) è abbastanza evidente, anche se è indubbio – proprio per lo stile rancoroso dell’uno o giornalistico dell’altro – il successo editoriale che essi hanno avuto.
Vitale parte dall’analisi di alcuni aspetti degli scritti di Mancuso, analizzando con attenzione ciò che egli scrive su Galileo (definendolo «un errore storico-epistemologico»), su Aristotele («un errore teoretico») e san Tommaso («un errore teologico»), giungendo alla conclusione che nei suoi confronti sia errato utilizzare le categorie di “teologo” e ancor più di “cattolico”. Prosegue poi affrontando le due “inchieste” di Augias su Gesù e sul Cristianesimo in cui il giornalista romano ripete con parole nuove una vecchia tesi per la quale la Chiesa non sarebbe stata fondata da Gesù, bensì sarebbe un’invenzione di san Paolo. Augias prosegue con stile forse accattivante, ma totalmente privo di concretezza scientifica (del resto, si tratta solo di un divulgatore) e lontano da una buona teologia, il che lo porta addirittura a confondere il monoteismo assoluto islamico con il monoteismo trinitario cristiano anche perché, ipotizza Vitale, ha sostanzialmente colloquiato con se stesso e non si è mai posto in confronto con qualche teologo serio.
Si chiude con le deliranti (e volgari) interpretazioni di Odifreddi, un matematico che deve alla sua uscita dal seminario un odio personale per una materia (la teologia) che a una seria analisi dimostra di non saper padroneggiare: le sue sono battute a effetto (come l’offensiva – oltreché falsa – “etimologia” cristiani-cretini) che possono incantare chi è in malafede, ma che non hanno alcunché di scientifico.
Però il succitato trio di sedicenti teologi riscuote gran successo editoriale e quindi giunge bene a proposito questa disamina di Vincenzo Vitale, definita da Antonio Socci, nella sua prefazione «uno straordinario antidoto per chi sia rimasto confuso o rattristato, in questi anni, dalla polemica anticattolica più pregiudiziale e rancorosa. Ma la sua lettura delizierà in genere chiunque ami la “buona tavola” del sapere, della conoscenza autentica e profonda, oltre a quanti amano la Chiesa e la bellezza della fede cattolica. E soprattutto appassionerà chi ama la logica, la scintillante regalità della razionalità umana».
Tratto dalla rivista Radici Cristiane n. 62 - Febbraio/Marzo 2011
(http://www.radicicristiane.it)
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Giovanni Basile il 23 aprile 2017 alle 15:52 ha scritto:
C'è polemica, anche a volte a ragion veduta. Affiancare il nome di Mancuso all'ateismo è, almeno secondo il mio modesto avviso, fuori luogo, incongruente. Libro interessante, utile per aprire magari un dibattito. Lettura stimolante, insomma.