Un titolo come Domande a Dio potrebbe sembrare un atto di superbia. In realtà questo libro non è altro che un’appassionata proposta di ciò che la fede cristiana e il Magistero della Chiesa possono suggerire a chi desidera spalancare il proprio cuore all’Assoluto. Il testo si avvia con la sottolineatura di quale sia l’identikit del Dio «cattolico» e descrive il significato dell’atto d’amore mediante il quale egli ha dato origine al mondo e all’uomo. Grande spazio è dedicato all’approfondimento della figura della Madonna, che continua ad accompagnare tuttora quanti si incamminano sulla strada della conversione. Il rapporto tra fede e ragione e il mistero della contrapposizione fra il bene e il male sono ampiamente trattati, partendo ,dalle riflessioni dei più significativi pensatori della cultura greco-romana per giungere alle osservazioni degli intellettuali contemporanei. L’ultima parte del volume è dedicata all’analisi di ciò che attende l’uomo al termine della vita e alla riflessione su quanto accadrà nei tempi ultimi, quando la storia umana si compirà.
Padre Livio Fanzaga - Nato nel 1940, è sacerdote Scolopio dal 1966. Nel 1988 è divenuto direttore di « Radio Maria » e ha fatto di questa
piccola emittente comasca un network di dimensioni internazionali. Autore di numerosi libri di grande successo, con Saverio Gaeta ha pubblicato per Sugarco la trilogia mariana La firma di Maria (2005), Medjugorje, in attesa del segno (2006) e Il tempo di Maria
(2007) e il volume La Divina Misericordia (2009).
Saverio Gaeta. Nato nel 1958, è caporedattore del settimanale «Famiglia Cristiana», dopo essere stato caposervizio del mensile «Jesus» e redattore del quotidiano della Santa Sede «L’Osservatore Romano». Oltre ai libri-intervista con padre Livio, per Sugarco ha realizzato Le preghiere che salvano (2006). Ogni sabato, alle 12.30, conduce una rubrica su Radio Maria.
ESTRATTO DAL PRIMO CAPITOLO
IDENTIKIT DI DIO
PADRE E CREATORE
Caro padre Livio, il titolo che abbiamo voluto dare a questo libro-intervista P indubbiamente intrigante, ma nel con tempo potrebbe apparire COW un gesto di presunzione da parte nostra: dare risposte « in nome di Dio a interrogali:7,i che spesso albergano nel cuore dell'uomo sin dalla notte dei tempi e riguardo ai quali anche le menti dei teologi più illuminati hanno avuto difficoltà a rispondere.
In ogni caso, abbiamo deciso di provarci. E allora parto subito lanciandoti una sfida: perché il tema di Dio continua a essere d'attualità? Qual è insomma, a tuo parere, il motivo per cui nessun uomo, in qualsiasi tempo e luogo, riesce a sottrarsi a tale pressante quesito?
Ti rispondo, caro Saverio, citando una delle più famose frasi del filosofo Immanuel Kant che, dopo aver sottratto Dio all'indagine razionale. si affrettava ad aggiungere: « Due cose riempiono l'animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto più spesso e più a lungo la riflessione si occupa di esse: il cielo stellato sopra di me e la legge morale in me Perciò. finché sopra di ci sarà cielo stellato e finché dentro di noi sarà inscritta la legge morale, potremo essere sicuri che perfino l'uomo del nostro tempo, rinchiuso nel caos del suo ufficio e nella solitudine della sua macchina, non potrà non porsi il problema dell'esistenza di Dio.
Mi ha sempre fatto molta impressione un'affermazione dell'antropologo René Girard, accademico di Francia e tra i più acuti intellettuali ancora viventi: « La religione è cominciata con l'uomo ». Riflettendo sulla storia dell'universo, ci si rende immediatamente conto che si sono verificati due essenziali salti. Il primo, il passaggio dalla materia inerte alla vita, è ancora un punto misterioso, impossibile da riprodurre in laboratorio. L'altro è il salto dalla animalità all'intelligenza, ciò che il teologo Teilhard de Chardin definiva il passaggio dalla biosfera, la vita animale, alla noosfera, la vita riflessiva. Quando nel mondo è comparsa l'autocoscienza, contemporaneamente si è manifestata la domanda sull'esistenza di qualcuno che è la causa di tutti. È emerso insomma quel « senso religioso » che è parte inalienabile del patrimonio umano.
Il Dio cristiano è un « Deus absconditus», che si cela dietro la propria creazione, che non è controllabile in laboratorio. Soltanto attraverso l'intelligenza umana, capace di andare al di là delle cose create, si può giungere alla consapevolezza dell'esistenza di Dio. Soltanto mediante il dinamismo del cuore umano, che si muove dal finito all'infinito, è possibile raggiungere Dio.
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mari il 2 ottobre 2010 alle 13:52 ha scritto:
ho sentito Padre Livio nella trasmissione di sabato, 2ottobre- radio maria.Mi è piaciuta moltissimo per la seriertà delle risposte per la ricchezza delle citazioni che rivelano studio e conoscenza ampia e profonda. Spero di venirne in possesso quanto prima .Mari