La Turchia in Europa
-Beneficio o catastrofe?
EAN 9788871985732
Possiamo considerare la Turchia un avamposto dell’Occidente in Medio Oriente. Possiamo considerare lo Stato nato dalla rivoluzione di Kemal Atatürk quale ottimo esempio di come laicizzare una regione musulmana. Possiamo credere all’ipotesi di un islam “moderato” che in Turchia abbia la sua piena realizzazione e che sia necessario valorizzare e proporre come esempio alle altre nazioni islamiche. Possiamo quindi ritenere un bene far entrare la Turchia in Europa, nonostante la quasi totalità del suo territorio sia fisicamente in Asia. Oppure possiamo studiare meglio la situazione turca, al di là della propaganda e delle banalità, rendendoci conto della reale essenza della svolta di Atatürk, che fu antiaraba e non certo antislamica, tanto che l’ascesa del Partito della Giustizia e dello Sviluppo di Erdogan (capo del governo) e Gül (Capo dello Stato) ha potuto in breve imporre una svolta di “re-islamizzazione” senza alcun reale pericolo di colpo di Stato militare (che rimarrà un sogno relegato nei romanzi del Premio Nobel Ohran Pamuk, romanzi peraltro fatti distruggere da un tribunale religioso, mentre lo scorso mese i tribunali laici hanno condannato lo scrittore per aver sostenuto la realtà del genocidio armeno).
Roberto de Mattei, in questo lucido e sintetico saggio, traccia uno spaccato della storia recente della Turchia, con particolare attenzione alle vicende politiche dell’ultimo secolo. Si comprende quindi come la svolta laicista kemaliana – mai perfettamente realizzata – si stata in breve relegata nel passato e, dopo la vittoria del “partito del velo”, guidato da uomini provenienti dalle fila dell’islamismo integralista, la Turchia si sia allontanata dalla cultura europea (cultura, va detto, che comunque ha sempre combattuto, mai accettato). Per di più, grazie al Trattato di Lisbona e all’importanza data al peso demografico, in caso di ingresso nell’Unione Europea, in pochi anni la Turchia – e quindi gli islamici – avrebbe la maggioranza nel Parlamento Europeo.
E, trattandosi di una mentalità che non fa mistero del suo desiderio di (ri)conquista (il testo di de Mattei contiene varie agghiaccianti citazioni sulla volontà di conquista dell’Europa pronunciate non da Maometto II mezzo millennio fa, ma da eminenti politici degli ultimi tempi, da Nasser all’ex premier turco Necmettin Erbakan) si può ben comprendere come l’ingresso della Turchia in Europa sarebbe sicuramente una catastrofe, non certo un beneficio.
Tratto dalla rivista Radici Cristiane n. 46 - Luglio 2009
Un contributo alla riflessione sull'opportunità dell'ingresso della Turchia in Europa, decisamente contrario a questa ipotesi. L'autore, docente all'Università Europea di Roma, ricorda le tappe storiche del Paese turco, il suo passaggio dalla Turchia di Kemal Atatürk, dopo la Prima Guerra Mondiale e la fine dell'Impero ottomano, a quella attuale governata dal partito islamista di Erdogan. Dopo aver analizzato il rapporto fra Islam, Turchia ed Europa, l'autore conclude ponendo la domanda se l'ingresso della Turchia in Europa sarebbe un beneficio o una catastrofe.
Tratto da Il Timone n. 85 - anno 2009
(http://www.iltimone.org)
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