Profondamente convinto della funzione degli intellettuali e degli uomini di cultura nei confronti della società, Marco Tangheroni, in questo libro che esce postumo, affronta e ricostruisce la propria identità di storico attraverso riflessioni epistemologiche che investono questioni relative alla complessità del passato, ai limiti della conoscenza storica, all'irriducibilità e alla casualità degli eventi, al rifiuto di annullare la distanza temporale e le diversità tra presente e passato. Gli aforismi dello scrittore colombiano Nicolás Gómez Dávila sono l'espediente per approfondire problemi ed aspetti incontrati quotidianamente da chi pratica la storia, scritti e presentati dall'autore "col giro mentale di un professore che sta colloquiando con i suoi studenti".
"Marco Tangheroni possedeva un talento raro: non solo di spiegare il passato ma, come vediamo in questo piccolo libro, di spiegare i compiti e le responsabilità dello storico. Questo libro apre la via verso una storiografia libera da pregiudizi ideologici, umanistica (nel senso migliore della parola) e anche umile, perché noi, studenti delle vite dei nostri antecessori, dovremo sempre agire con umiltà nei nostri tentativi di ricostruire le vite di uomini e donne che hanno realmente respirato, pensato e sognato". (dalla Presentazione di David Abulafia).
Marco Tangheroni (1946-2004) è stato professore ordinario di Storia medievale ed ha insegnato nelle Università di Barcellona, Cagliari, Sassari e Pisa, distinguendosi per il forte impegno didattico e per le cariche istituzionali ricoperte. Sul piano della ricerca si è prevalentemente occupato di storia mediterranea, soprattutto degli ultimi secoli del Medioevo, ed in particolare di Catalogna, Sardegna, Toscana, Pisa. È autore di diversi volumi e di oltre centotrenta articoli apparsi in atti di congressi e su riviste scientifiche italiane e straniere. Impegnato nella divulgazione, è stato apprezzato conferenziere ed ha scritto su quotidiani e mensili, locali e nazionali. Tra le sue principali pubblicazioni si ricordano: Politica, commercio, agricoltura a Pisa nel Trecento, Pacini, Pisa 1973; La città dell'argento. Iglesias dalle origini alla fine del Medioevo, Liguori, Napoli 1985; Medioevo Tirrenico. Sardegna, Toscana, Pisa, Pacini, Pisa 1992; Commercio e navigazione nel Medioevo, Laterza, Roma-Bari 1996; la cura del catalogo della mostra Pisa e il Mediterraneo. Uomini, merci, idee dagli Etruschi ai Medici, Skira, Milano 2003.