La Resistenza in Valtellina ha avuto un duplice volto, espressione della contraddizione che spesso si è manifestata nella lotta partigiana. In questa terra di confine ha assunto però aspetti particolari per la presenza dei maggiori impianti idroelettrici italiani fra il triangolo industriale e la Svizzera, punto di riferimento del capitale internazionale.
La Resistenza in bassa valle fu egemonizzata dal Pci, votata ad una lotta aspra contro i nazifascisti e i nemici interni (i dissidenti ed i liberali), arretrata nella cultura politica e nella strategia generale, estranea ideologicamente alle tradizioni politico-culturali locali.
La Resistenza dell'alta valle fu articolata e contraddittoria nelle sue componenti: da quella liberal-democratica di "Giustizia e libertà", espressione del Partito d'Azione formata da elementi in gran parte indigeni, a quella cattolica, moderata e attendista, a quella maggiormente compromessa con gli interessi della conservazione monarchico-badogliana, ispirata dai servizi segreti del governo del Sud e collegata a quelli angloamericani.
La Resistenza in questa terra fu una delle più lunghe e delle più ricche di motivazioni strategiche, un vero laboratori per la futura Italia.
Oltre ad una ricostruzione delle diversità delle forze combattenti e delle "logiche politiche" che permisero il salvataggio degli impianti idroelettrici (argomento tabù per la letteratura resistenziale, ugualmente disturbante per la sinistra e per la destra), da cui emerse come vincente l'accordo fra l'Italia moderata ed il grande capitale multinazionale, il volume raccoglie le "voci" dei maggiori protagonisti, un'appendice documentaria e numerose immagini fotografiche dell'epoca.
Marco Fini, giornalista e cultore di storia contemporanea, è autore fra l'altro di Gli americani in Italia (con Roberto Faenza, 1976), La forza della democrazia (con Corrado Stajano, 1977) e del saggio Oligarchia elettrica e Resistenza di fronte al problema della difesa degli impianti, in Milano fra guerra e dopoguerra (con altri, 1979).
Franco Giannantoni, ricercatore storico, ha scritto fra gli altri Guerriglia nell'Ossola (con Fini, Pesenti, Punzo, 1975); Fascismo, guerra e società nella Rsi (1984); Gianna e Neri: vita e morte di due partigiani comunisti (1992); Un eroe dimenticato. Calogero Marrone, capo dell'Ufficio Anagrafe del Comune di Varese, assassinato a Dachau, (con Ibio Paolucci, 2002); Giovanni Pesce "Visone" un comunista che ha fatto l'Italia (con Ibio Paolucci, 2002). Con Il coraggio della memoria e la guerra civile spagnola 1936-1939, assieme a Fabio Minazzi, ha vinto il Premio Omegna 2001- Sezione Scaffale.