Le radici cristiane dell’Europa sono al centro di numerosi dibattiti, ma quanto sono conosciute? Esse sono costituite non soltanto dalle grandi opere del pensiero e della letteratura, del diritto e della scienza ma anche e soprattutto da inesauribili sorgenti di spiritualità che irrigano l’intero continente e che non di rado si sono espresse in mirabili opere d’arte che testimoniano nei secoli il genio del cristianesimo. Questo libro si presenta come un affascinante diario di viaggio che raccoglie l'esperienza di decenni di pellegrinaggi alla ricerca di un tesoro irrinunciabile. Il pellegrino padre Livio percorre con la sua fida quattroruote migliaia e migliaia di chilometri su è giù per il contimente, per visitare i luoghi delle apparizioni mariane, le cattedrali, i monasteri, le tombe dei santi. Il risultato è un racconto che unisce il fascino del viaggio fra le bellezze della natura e dell’arte a quello della testimonianza di scoperte spirituali straordinarie e offre al grande pubblico una miniera da cui attingere nutrimento piacevole e fortificante per la propria intelligenza e il proprio cuore..
INTRODUZIONE
ALLA SCOPERTA DELLE RADICI CRISTIANE DELL'EUROPA
Questo libro è la testimonianza di un vissuto personale. Vuole semplicemente raccontare dei pellegrinaggi effettuati durante le vacanze in alcuni dei luoghi di grazia d'Europa, santificati dalle apparizioni di Gesù Cristo e della Santa Vergine, oppure dalla presenza dei santi. Si tratta di un'esperienza accumulata nel corso di decenni e che alla fine, senza averlo previsto, ha preso la forma di una serie di reportage in prima persona. Tuttavia il protagonista non è tanto il pellegrino, quanto quei luoghi dell'Infinito che egli ha incontrato e che ritiene utile fare conoscere agli altri, affinché possano attingere una nuova forza spirituale da sorgenti d'acqua viva che non cessano di zampillare.
Il pellegrinaggio è un atteggiamento intrinseco alla vita cristiana. Infatti che cos'è l'avventura umana alla luce della fede se non un cammino verso l'eternità? Il Dio cristiano, che non resta ozioso nel cielo come quello dei filosofi, ma che è sceso sulla terra e, facendosi uomo, vi ha camminato sopra, ama lasciare tracce visibili d'eternità, disseminandole un po' ovunque. Il cuore dell'uomo, affamato d'Assoluto, va volentieri alla ricerca dei segni di Dio nel mondo e non si risparmia fatiche pur di raggiungerli. Fin dai tempi più antichi il pellegrinaggio ha costituito una componente fondamentale del cristianesimo. Per arrivare a Gerusalemme o a Roma o a Santiago de Compostela oppure in uno dei luoghi della presenza delle reliquie dei santi, si compivano i più grandi sacrifici, fino a fare testamento come se il raggiungimento della meta fosse l'atto conclusivo della vita.
Nel nostro tempo il pellegrinaggio non è affatto morto. Piuttosto vi è il pericolo di un suo scadimento in forme superficiali di turismo religioso. Tuttavia i segni di una sua vigorosa ripresa sono innegabili. Sono sempre più numerose le persone che in viaggi organizzati, ma anche da soli o in piccoli gruppi, vanno a dissetarsi a quelle sorgenti dove li attendono Gesù, Maria e i santi. Tutti i mezzi sono buoni: a piedi, in bicicletta, in treno, in pullman, in auto. In questi viaggi non solo si incontra Dio, ma si incontrano anche i fratelli e si fa un'esperienza di Chiesa universale in cammino sulle vie del mondo.
L'Europa intera è disseminata di innumerevoli sorgenti di grazia e di infinite opere d'arte che danno testimonianza di un'eredità straordinaria da non dissipare.
Nei miei pellegrinaggi sulle strade d'Europa mi sono reso conto di come la Madonna sia presente in ogni angolo del vecchio continente. I santuari, le cappelle, le edicole, le statue e le icone sono migliaia e migliaia. La Madonna è di casa ovunque in Europa, anche in quei luoghi dove non lo avresti mai pensato. Ecco perché all'inizio di questo libro vorrei formulare un desiderio: perché non proclamare la Madonna « Patrona d'Europa »? Gli altri santi patroni del nostro continente sarebbero ben contenti di essere « compatroni » a fianco di Maria Santissima. D'altra parte le dodici stelle misteriosamente presenti sulla bandiera dell'Unione Europea sono il segno della regalità di Maria sul continente.
Non tarderai a renderti conto che uno dei protagonisti di questo libro è la « quattroruote », che è un mezzo di trasporto alla portata di tutti. Vorrei sottolineare per esperienza personale la straordinaria adattabilità di questo mezzo alle esigenze dei pellegrinaggi moderni. Infatti quelli a piedi o in bicicletta richiedono tempo ed energie di cui non tutti dispongono. I pellegrinaggi collettivi in treno o in pullman non permettono una gestione personale del tempo e la selezione dei luoghi da visitare. La quattroruote al contrario viene incontro a molte necessità , anche se non è un male che nel pellegrinaggio sia presente una certa dose di fatica e di sacrificio.
L'augurio è che questa esperienza rappresenti per molti, specialmente per i giovani, un modo nuovo, più piacevole e costruttivo, per trascorrere almeno una parte delle proprie vacanze.
ESTRATTO DAL PRIMO CAPITOLO
LA REGINA DELLA PACE - MEDJUGORJE
Un villaggio sperduto è divenuto il centro del mondo
È dal 1985 che mi reco più volte all'anno a Medjugoije in auto, ma in tutto questo periodo, nonostante i provvidenziali tratti autostradali degli ultimi tempi, il tragitto non ha mai perso le caratteristiche di un vero pellegrinaggio, affascinante e impegnativo nel medesimo tempo, dove la meta, che all'inizio ti sembra sia dietro l'angolo, in realtà si allontana sempre più, come un miraggio che si dissolve all'orizzonte. Quante volte, con fervore e trepidazione, ho incominciato questa avventura come se fosse la prima volta! Ancora oggi, dopo oltre sessanta viaggi, per un totale di almeno centoventi mila chilometri, mi accingo a partire per Medjugorje con lo spirito di un neofita. Così è per moltissime altre persone. Per quale motivo la gente non si stanca mai di ritornare a Medjugorje, nonostante la distanza e la fatica? La Regina della pace ringrazia per la risposta alla sua chiamata. Senza dubbio è lei che parla al cuore, ne sia uno cosciente o meno, ed è la sua voce che si fa strada nell'intimo, anche quando il pellegrino è un cane randagio che approda a Medjugoije senza sapere nemmeno lui il perché.
Mi sono chiesto a quale strategia si ispiri il cielo quando sceglie i luoghi dove manifestare la grazia e la misericordia. Non si tratta certo di scelte casuali, ma accuratamente mirate, dove le caratteristiche dell'umiltà e della piccolezza balzano subito agli occhi. Gesù non veniva forse dall'oscuro villaggio di Nazareth, all'estremo limite di Israele? Agglomerati come Lourdes, La Salette, Fatima, Pontmain, Banneux e tanti altri obbediscono alla medesima logica. Non si può certo generalizzare, se pensiamo a Parigi, dove però la Madonna non ha scelto l'imponente basilica di Notre-Dame, ma l'umile cappella delle figlie di San Vincenzo a rue du Bac. La scelta di Medjugoije è stata ancora più audace e sorprendente, non solo per la sua piccolezza e oscurità, ma per la sua collocazione geografica, apparentemente situata ai margini abbandonati dell'Europa.
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Enrico Sabbatini Pistelli il 24 marzo 2013 alle 18:46 ha scritto:
Bello. Lo consiglio!