«Perché non venga resa vana la croce di Cristo»
-La croce nella spiritualità cristiana
(Sapientia) [Libro in brossura]EAN 9788871053233
«Perché non venga resa vana la croce di Cristo» è il titolo scelto per questo volume a più mani, che raccoglie gli atti di un corso residenziale su La croce nella spiritualità cristiana, tenuto nel 2012. La ragione che ha spinto a trattare questo tema sta nel «rischio di ridurre la croce a puro simbolo culturale», perdendo così di vista «il legame esistente fra il simbolo e l’identità cristiana». Il volume si apre con il contributo di Adriano Fabris, che mette bene a fuoco i termini del problema. La riduzione della croce a segno culturale è da ricondurre a tre atteggiamenti, che investono l’esperienza religiosa: indifferenza, pluralità, fondamentalismi. La croce è invece rinvio al di là di sé e «occasione d’incontro e di dialogo». I due seguenti contributi ricercano il senso della croce alla luce della testimonianza scritturistica. Dopo aver delineato la prassi della crocifissione nell’antichità, Roberto Vignolo si sofferma sul quarto Vangelo. Francesco Bargellini, invece, prende in esame la croce nella rilettura paolina e, in particolare, nella prima lettera ai Corinzi. Il contributo di Antonio Montanari esamina la croce nella storia dell’arte: da manifestazione della gloria divina a espressione dell’umanità sofferente di Cristo. Il contributo di Ezio Luca Bolis è consacrato a una straordinaria figura del Novecento: Edith Stein, che ha trovato nella croce di Gesù la propria identità. Il contributo di Alberto Cozzi illustra in primo luogo il nesso essenziale tra la croce e la «verità» di Gesù. L’una non può essere intesa se non come attuazione e vertice di un’intenzione salvifica manifestata da Gesù.
Tratto dalla rivista "Parole di Vita" n.5 del 2014
(https://www.queriniana.it/parole-di-vita)