Citazione spirituale

Teologia morale fondamentale. Tradizione, Scrittura e teoria

di

Angelini Giuseppe


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EAN 9788871050980

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Descrizione
Tipo Libro Titolo Teologia morale fondamentale. Tradizione, Scrittura e teoria Autore Editore Glossa Edizioni EAN 9788871050980 Pagine 676 Data gennaio 1999 Peso 1126 grammi Altezza 24 cm Larghezza 16 cm Collana Lectio

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il 2 ottobre 2009 alle 19:58 ha scritto:

Opera magistrale di Mons. Angelini.
Stranamente la questione della libertà è spesso elusa o travisata dal pensiero cattolico; la riflessione dell’autore al contrario, mette in luce come la morale cristiana consegni l’uomo proprio alla libertà, durante il promettente cammino della vita.
L’identità di ogni individuo che incontra e accoglie il Vangelo di Gesù si determina mediante l’esercizio della libertà, poiché riconosce il senso dell’esistenza in un’evidenza fenomenologica ben più realista delle incostanti e passeggere ’etiche’proposte dalla psicologia, sociologia e teoria politica, certo non preoccupate né della Salvezza, né della morte.
La morale cristiana, quindi cattolica, non si può dare completamente a monte dell’individuo, poiché prescinderebbe dalle caratteristiche effettive, dalla storia dell’individuo stesso (immerso sempre in un costume e in un’epoca determinati) e dalla evidenza pratica: in tal caso la morale cristiana si risolverebbe in un elenco di divieti, come troppo spesso si evince dalle catechesi e dalla predicazione. La Legge intesa in tal senso, è percepita come ‘recinto’, dove l’identità del soggetto non può compiersi.
Tuttavia, la morale non si può dare nemmeno soltanto a valle di ogni ‘vicenda’, quindi dall’esperienza pratica, di un individuo: in tal senso questo fallirebbe la determinazione della propria identità ; procedere per prove è come vivere senza mai determinarsi.
Il peccato originale infatti, - del quale sono simbolicamente protagonisti l’uomo e la donna nell’Eden, ed il popolo d’Israele nel deserto- insegna che, nonostante l’iniziativa gratuita di Dio, quindi il carattere promettente della vita, l’uomo è sempre tentato di poter mettere alla prova la realtà (esperimento) e sempre meno farsi mettere alla prova da essa (volere ciò che si fa: struttura della libertà).
Il modello fenomenologico è l’unico che permette di tenere insieme la Verità di Dio e la libertà dell’uomo; praticamente tutta la trattazione morale cristiana precedente, compresa la Scolastica (seppur apprezzata per la sua impostazione anche antropologica e per essere stata la prima vera forma di trattazione teorica), ha troppo facilmente considerato l’individuo in senso ideale (a monte della vicenda di ogni uomo), procedendo quindi solo a posteriori delle diverse forme della stessa Parola di Dio (Legge, Profezia, Sapienza, Vangelo): per il credente si configura così un procedimento dunque solamente deduttivo nella relazione con Dio, che tanto si accomuna alla figura dell’homo curvatus dal peccato, delineata dal pensiero protestante e dalle filosofie kantiana e postkantiana.
La coscienza credente (cfr. P. Sequeri ‘Il Dio affidabile’), invece, ha bisogno, in ogni epoca, proprio di quel riferimento costante alla morale biblica per comprendere e criticare quelle forme del costume dal quale è comunque sempre preceduto e plasmato.
Libro - chiave per intendere la teologia dell’autore (per i numerosi argomenti specifici della trattazione morale, si vedano le altre sue pubblicazioni) che chiaramente si intreccia con tutto il pensiero della ‘scuola di Milano’ della facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale.
Raccomandato ad insegnanti, catechisti, credenti e non.
Linguaggio denso ma accessibile, ricca bibliografia.