La vita quotidiana di un convento medievale
(Domenicani) [Libro in brossura]EAN 9788870946550
Il recente – ed estremamente superiore alle più rosee aspettative – successo di un film come Il grande silenzio, che dura quasi tre ore e, senza apparente filo narrativo che non sia quello del ritmo dato dalle ore della preghiera, ricostruisce una giornata della vita dei monaci della Grande Chartreuse, ha favorito la pubblicazione di testi sulla vita monastica. In particolare segnaliamo l’approfondito saggio di padre Pietro Lippini o.p., recentemente scomparso, che ricostruisce la vita dei monasteri del XIII secolo.
Padre Lippini ci conduce attraverso uno di questi, uno dei più grandi, quello di Bologna, quasi a sottolineare la concretezza e non la semplice idealità della vita monastica. In particolare la maggiore differenza con quelli di ispirazione benedettina è che in quelli il convento costituiva l’intero universo del monaco, che si dedicava ad una vita contemplativa; in questi il convento è la base in cui il domenicano si ristora e si prepara alla sua principale battaglia, la predicazione contro le eresie, in giro per il mondo: in questa proiezione verso l’esterno sta la principale differenza delle due diverse regole monastiche.
L’Autore ricorda come la vita quotidiana dei domenicani sia poco cambiata in sette secoli e mezzo di storia, ma che nell’ultimo cinquantennio è profondamente mutata: per questo dedica ai novizi la sua opera di ricostruzione storica. Ma il testo non è scritto soltanto per loro e, oltre a un interessante spaccato medievale, contribuisce grandemente, con la precisa definizione dei ruoli assegnati a ciascun monaco, a sfatare una delle più diffuse “leggende nere” sul Medioevo, quella del caos che sarebbe scomparso solo con la “rinascita” (e si rinasce solo se si è morti) umanistica.
Il rigore degli orari, la precisa classificazione dei compiti, la serietà dedicata agli studi, prima descritta come se compissimo, in abiti duecenteschi, una visita al monastero e poi confermata dai documenti del tempo (le antiche costituzioni dell’Ordine, risalenti al 1237 e riportate in traduzione integrale) ci mostrano il vero aspetto del Medioevo: non oscuro e caotico, come per tanto tempo (e per tante ragioni) lo si è voluto rappresentare, bensì ordinato e luminoso, perché pienamente illuminato dalla Vera Fede.
Tratto dalla rivista Radici Cristiane n. 43 - Aprile 2009
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