Dialoghi con un musulmano
(Sources chretiennes) [Libro in brossura]EAN 9788870946338
Si tratta della prima traduzione italiana del celebre testo utilizzato da papa Benedetto XVI nel suo discorso all’università di Regensburg, il 12 settembre 2006 e che tanto scalpore ha sollevato. L’opera è scritta dall’imperatore bizantino Manuele II (1350-1425) e raccoglie una serie di conversazioni avvenute durante la sosta invernale di una campagna militare, nell’inverno del 1390/1 o nell’inverno successivo, fra l’imperatore bizantino e un dotto persiano, di religione musulmana, che lo ospita. L’opera consiste in una lunga introduzione del professor Théodore Khoury, alla quale segue il testo greco e la traduzione italiana del testo dell’impe-ratore, e la bibliografia. È preceduta da nota della traduttrice che spiega le caratteristiche del lavoro. È un testo di apologetica, in particolare riguardo al rapporto tra fede e ragione.
Tratto da Il Timone n. 65 - anno 2007
(http://www.iltimone.org)
-
34,00 €→ 32,30 € -
85,00 €→ 80,75 € -
-
-
20,00 €→ 19,00 € -
48,00 €→ 45,60 € -
-
14,00 €→ 13,30 € -
10,00 €→ 9,50 €
Qui trovi riportati i commenti degli utenti di LibreriadelSanto.it, con il nome dell'utente e il voto (espresso da 1 a 5 stelline) che ha dato al prodotto.
I commenti compaiono ordinati per data di inserimento dal meno recente (in alto) al più recente (in basso).
Antonio Gabriele Fucilone il 14 gennaio 2009 alle 11:54 ha scritto:
Da appassionato di Storia bizantina faccio un commento su questo libro. Tra l'altro so che sia l'imperatore Manuele II Paleologo che suo figlio e successore Costantino XI sono Santi ortodossi ma con una grande propensione ecumenica, soprattutto verso Roma. Tra l'altro, benché cattolico, riconosco come miei anche questi due Santi e li venero, così come venero il re d'Inghilterra e Santo anglicano Carlo I Stuart, la cui festa si tiene proprio il 30 gennaio.
Detto questo, le parole del basileus Manuele II rispondono ad una profonda verità.
La fede, quella vera e sentita, ha in sé la ragione perché la ragione stessa è una parte di Dio.
Prendendo spunto dall'enciclica di Sua Santità Benedetto XVI intitolata "Deus Caritas est", ritengo giusto dire che Dio è Amore ed è anche Ragione.
Di conseguenza, una fede non si porta uccidendo delle persone.
Chi uccide commette un atto più animalesco che umano e va contro il principio della ragione, quindi contro Dio.
E' questo il concetto espresso da Manuele II.
Manuele II parla di quello che ebbe visto e sentito sulla sua pelle ed in prima persona.
Ricordo che, sotto il suo dominio, l'Impero bizantino era ridotto alle sole Costantinopoli, Morea e Tessalonica, mentre tutto il resto era stato conquistato dai Turchi Ottomani, spesso con la spada.
Ricordo anche che il corpo dell'esercito dei Giannizzeri turchi era composto da giovani cristiani presi con la forza dalle loro famiglie e convertiti all'Islam e resi più fanatici dei fedeli.
Forse, perché memori di questo vissuto traumatico e carichi di questa loro frustrazione, i Giannizzeri fecero delle cose atroci, come nel 1453 quando Costantinopoli cadde in mano turca, l'imperatore Costantino XI morì in battaglia (pare vicino alla Porta di San Romano) ed il sultano Mehemet II Fatih conquistò la città ribattezzandola Istanbul.
I Giannizzeri saccheggiarono per tre giorni la città, uccisero e deportarono i bizantini. Le cose più gravi avvennero nella basilica di Hagia Sophia.
I Giannizzeri sfondarono ad asciate la porta, uccisero le donne in preghiera, giugularono i preti che dicevano messa e stuprarono i bambini sugli altari.
La basilica venne poi trasformata in moschea.
Qui non ci fu la Ragione ma la brutalità più animalesca che umana, una brutalità che non vede nemmeno la sacralità dei luoghi, come Hagia Sophia.
Dove non c'è Ragione non può essrci nemmeno Dio.
Cordiali saluti.