Citazione spirituale

Dialoghi con un musulmano

di

Manuele II Paleologo


Copertina di 'Dialoghi con un musulmano'
Ingrandisci immagine

EAN 9788870946338

Disponibile in 25 giorni
In promozione
Descrizione
Tipo Libro Titolo Dialoghi con un musulmano Autore Traduttore Artioli F. Editore ESD Edizioni Studio Domenicano EAN 9788870946338 Pagine 248 Data aprile 2007 Peso 330 grammi Altezza 19,5 cm Larghezza 12,5 cm Profondità 13 cm Collana Sources chretiennes
Voto medio degli utenti per «Dialoghi con un musulmano»: 5 su 5 (1 commento)

Qui trovi riportati i commenti degli utenti di LibreriadelSanto.it, con il nome dell'utente e il voto (espresso da 1 a 5 stelline) che ha dato al prodotto.

I commenti compaiono ordinati per data di inserimento dal meno recente (in alto) al più recente (in basso).

il 14 gennaio 2009 alle 11:54 ha scritto:

Da appassionato di Storia bizantina faccio un commento su questo libro. Tra l'altro so che sia l'imperatore Manuele II Paleologo che suo figlio e successore Costantino XI sono Santi ortodossi ma con una grande propensione ecumenica, soprattutto verso Roma. Tra l'altro, benché cattolico, riconosco come miei anche questi due Santi e li venero, così come venero il re d'Inghilterra e Santo anglicano Carlo I Stuart, la cui festa si tiene proprio il 30 gennaio.
Detto questo, le parole del basileus Manuele II rispondono ad una profonda verità.
La fede, quella vera e sentita, ha in sé la ragione perché la ragione stessa è una parte di Dio.
Prendendo spunto dall'enciclica di Sua Santità Benedetto XVI intitolata "Deus Caritas est", ritengo giusto dire che Dio è Amore ed è anche Ragione.
Di conseguenza, una fede non si porta uccidendo delle persone.
Chi uccide commette un atto più animalesco che umano e va contro il principio della ragione, quindi contro Dio.
E' questo il concetto espresso da Manuele II.
Manuele II parla di quello che ebbe visto e sentito sulla sua pelle ed in prima persona.
Ricordo che, sotto il suo dominio, l'Impero bizantino era ridotto alle sole Costantinopoli, Morea e Tessalonica, mentre tutto il resto era stato conquistato dai Turchi Ottomani, spesso con la spada.
Ricordo anche che il corpo dell'esercito dei Giannizzeri turchi era composto da giovani cristiani presi con la forza dalle loro famiglie e convertiti all'Islam e resi più fanatici dei fedeli.
Forse, perché memori di questo vissuto traumatico e carichi di questa loro frustrazione, i Giannizzeri fecero delle cose atroci, come nel 1453 quando Costantinopoli cadde in mano turca, l'imperatore Costantino XI morì in battaglia (pare vicino alla Porta di San Romano) ed il sultano Mehemet II Fatih conquistò la città ribattezzandola Istanbul.
I Giannizzeri saccheggiarono per tre giorni la città, uccisero e deportarono i bizantini. Le cose più gravi avvennero nella basilica di Hagia Sophia.
I Giannizzeri sfondarono ad asciate la porta, uccisero le donne in preghiera, giugularono i preti che dicevano messa e stuprarono i bambini sugli altari.
La basilica venne poi trasformata in moschea.
Qui non ci fu la Ragione ma la brutalità più animalesca che umana, una brutalità che non vede nemmeno la sacralità dei luoghi, come Hagia Sophia.
Dove non c'è Ragione non può essrci nemmeno Dio.
Cordiali saluti.