Gesù profeta e maestro. Introduzione al Gesù storico
(Piccola biblioteca teologica)EAN 9788870166811
In un’epoca invasa da «riscritture» di dubbio genere sulla vita di Gesù, il libro proposto dall’editrice torinese non può che essere salutato con vivo piacere. L’opera si presenta come un manuale a uso dei pastori, degli studenti di teologia, dei semplici credenti, di chiunque voglia avvicinarsi alla figura di un uomo che osò scandalosamente proclamarsi Figlio di Dio. Un manuale dalla lettura aperta e stimolante che delinea gli aspetti politici, economici e sociali dell’attività pubblica di Gesù, approfondendo, al contempo, con continui richiami ai Vangeli, la sua etica e prospettiva teologica sino alla rottura con l’ambiente religioso coevo e la conseguente condanna.
Tratto dalla Rivista Il Regno 2008 n. 18
(http://www.ilregno.it)
I libri su Gesú vanno. E perciò gli editori non esitano a pubblicarli, specie quando sono fuori della linea tradizionale. Il libro che presentiamo intende essere una introduzione e non una presentazione del Gesú storico. Per di più non si tratta di una introduzione di carattere scientifico che percorre l'itinerario di questa ricerca secolare se non nella fase più recente e in modo sommario. La tesi pregiudiziale che viene presentata di un Gesú, pacifico rivoluzionario socio-politico appare chiaramente dai riferimenti dell'A. a D.J. Crossan per il metodo (p. 62) a P. Freire (pp. 30-35.250-51) e alla fine a J. Sobrino per il principio euristico socio-politico, per cui sullo sfondo della realtà politica, sociale ed economica della Palestina e della Galilea del tempo, Gesú vi emerge nella sua personalità profetica popolare di pedagogo degli oppressi (espressione di Freire), di guaritore ed esorcista nonché di mediatore del regno di Dio contrapposto ai regni oppressori, e leader rappresentativo della «tradizione minore» opposta a quella «maggiore» dei capi religiosi e politici che opprimono i poveri.
Il libro può essere utile per la parte di sociologia culturale e di descrizione dell'ambiente socio-politico del tempo di Gesú, ma è decisamente pregiudicato sotto il profilo ermeneutico nella linea della teologia della liberazione. Una lettura del genere specie delle parabole interpreta i testi persino al contrario della loro intenzione originaria come la parabola dei vignaioli malvagi che servirebbe e denunciare gli abusi delle classi dirigenti, mentre l'intenzionalità della parabola in chiave paradigmatica storica intende denunciare i vignaioli omicidi (p. 277). Una tale lettura che usa indiscriminatamente la sociologia culturale e politica di oggi per leggere la figura di Gesú, se mette in evidenza alcuni nuovi aspetti, finisce per non capire la complessa persona storica di Gesú. L'ambiente storico finisce per ingoiare la sua stessa persona. La riduzione al sociale, alla giustizia sociale, persino la risurrezione di Gesú (epilogo), finisce per ridurre anche la persona e l'attività pubblica di Gesú, tralasciando ciò che ne spiega l'enorme impatto sulla storia: la sua dimensione teologica e antropologica nella storia dell'uomo.
Tratto dalla rivista "Studia Patavina" 2008, nr. 3
http://www.fttr.it/web/studiapatavina
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