EAN 9788869446771
Nel 1857 John Ruskin, stimato storico dell'arte e studioso di estetica, tiene due conferenze nell'ambito della Art Treasures Exhibition, la colossale esposizione organizzata quell'anno in pieno spirito vittoriano a Manchester, cuore industriale dell'impero britannico. Inaspettatamente, Ruskin, oltre a parlare più di economia politica che delle opere esposte e a proporre la propria visione di un socialismo autoritario e statalistico proprio di fronte agli economisti della scuola di Manchester, si scaglia come un Savonarola del XIX secolo, con la stessa foga iconoclasta, contro ogni manifestazione di spreco o di lusso, contro ogni idolatria e tutto quanto sia superfluo e inautentico. Animato da un'utopia riformista, Ruskin aspira a una società fondata sulla cooperazione, l'armonia e la giustizia, nel ripudio dell'avidità, dell'antagonismo e dello sperpero caratterizzanti il capitalismo moderno. In "Economia politica dell'arte" l'autore riunisce e rielabora i testi delle due conferenze, dando origine a un modello di critica in cui dimensione estetica e condizione etica coincidono.
-
26,00 €→ 24,70 € -
-
60,00 €→ 57,00 € -
110,00 €→ 104,50 € -
110,00 €→ 104,50 € -
-
-
26,00 €→ 24,70 € -
-
60,00 €→ 57,00 € -
110,00 €→ 104,50 € -
110,00 €→ 104,50 € -
-
-
26,00 €→ 24,70 € -
-
60,00 €→ 57,00 €
-
19,00 €→ 18,05 € -
12,00 €→ 11,40 € -
9,50 €→ 9,02 € -
9,00 €→ 8,55 €
-
-
-
28,00 €→ 14,00 € -
-
10,00 €→ 7,00 € -
-
8,00 €→ 5,60 € -
-
-
28,00 €→ 14,00 € -
-
10,00 €→ 7,00 € -
-
8,00 €→ 5,60 € -
-
-
28,00 €→ 14,00 €