È l'estate del 1868 e l'imperatrice Elisabeth d'Austria-Ungheria, che i suoi sudditi preferiscono chiamare semplicemente Sissi, vive una vita libera dai dettami di corte a Gödöll, la sua proprietà di campagna alle porte di Budapest. Andata in sposa all'imperatore Franz Joseph a sedici anni. Sissi è stata l'artefice del compromesso in virtù del quale l'Ungheria ha scelto di restare nel regno, permettendo agli Asburgo di mantenere il controllo di gran parte dell'Europa senza dover ricorrere alle armi. Un colpo di genio con cui la giovane imperatrice si è guadagnata il diritto a regnare insieme al marito alla corte degli Asburgo. Amatissima dai suoi sudditi ma aspramente criticata dalla suocera, l'arciduchessa Sophie, Sissi si è allontanata dallo sfarzo freddo e formale del castello di Schönbrunn, la sede imperiale degli Asburgo, trovando conforto nella selvaggia bellezza del paesaggio ungherese. A Gödöll può cavalcare tutto il giorno per campi e boschi, sciogliere i suoi leggendari capelli e intrecciarli con fiori di campo e godere, per la prima volta, delle gioie della maternità grazie alla piccola Valerie, l'unica tra i suoi figli che non le è stata strappata dalle braccia per essere chiusa nella nursery imperiale. A Gòdòll può anche incontrare liberamente il conte Andrassy, ministro degli esteri dell'Austria-Ungheria, che le malelingue, a Vienna e in tutta l'Austria, sussurrano sia il vero padre di Valerie, chiamata da tutti «la piccola ungherese». Un giorno, però, una lettera giunta da Schönbrunn, vergata dalla mano della sua secondogenita Gisela, la richiama ai suoi doveri, imponendole di rientrare nella capitale. Nella Vienna della metà del XIX secolo, dove i saloni di rappresentanza e le camere da letto fanno da sfondo non solo a valzer e champagne, ma anche a tentazioni, rivalità e intrighi crudeli, l'attendono nuove congiure e nuovi, inaspettati nemici. Grazie a un'accurata documentazione storica e a una prosa scorrevole Allison Pataki offre al lettore il ritratto complesso e sfaccettato dell'imperatrice Sissi, fragile e indomita protagonista di un'epoca che non seppe comprenderla, né accettarne fino in fondo l'irrequieta, moderna personalità.