Nell'Inghilterra di Enrico VI, Sir Philip Harclay, rientrato in patria dopo una lunga assenza, parte per il castello dei Lovel nel tentativo di scoprire che cosa sia accaduto al suo caro amico Lord Lovel, che da diversi anni ha smesso di rispondere alle sue lettere. Giunto sul posto, apprende non soltanto che l'amico ha perso la vita nella spedizione militare contro i ribelli del Galles al seguito del re, ma che Lady Lovel, in attesa di un figlio, si è lasciata morire dal dolore alla notizia. Titolo e proprietà dell'amico sono stati ereditati da un cugino che, dopo avervi vissuto per un breve lasso di tempo, si è disfatto del castello vendendolo al cognato, il barone Fitz-Owen. Nel suo soggiorno presso la magione Sir Philip fa la conoscenza di Edmund Twyford, il figlio di un contadino che il barone Fitz-Owen ha preso stabilmente in casa, facendogli impartire la stessa istruzione dei figli. Edmund è un giovane di bell'aspetto, intelligente, brillante e imbattibile nel tiro con l'arco e nel maneggiare la spada. Inizialmente benvoluto dall'intera famiglia, Edmund cade presto in disgrazia a causa dell'invidia covata dai parenti del suo benefattore. Resosi conto dell'astio ingiustificato che i suoi parenti nutrono per Edmund, il vecchio barone propone che il ragazzo dimostri il proprio valore dormendo per tre notti in un'ala abbandonata del castello, dismessa da anni e sicuramente infestata dai fantasmi. Si vocifera, infatti, che chiunque metta piede in quelle stanze resti terrorizzato da misteriosi rumori e da strane apparizioni. Edmund rifiuta di credere a quelle che considera solo sciocche leggende e accetta la sfida, inconsapevole che, proprio in quelle stanze, si imbatterà in un terribile segreto. Un segreto che ha a che fare con le sue stesse origini... Scritto nel 1777, "Il vecchio barone inglese" ebbe notevole influenza sulla stesura di "Frankenstein" di Mary Shelley e viene oggi considerato un classico della letteratura gotica.