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Descrizione
Eccentrico, pigro, contraddittorio, smemorato, Montaigne è il filosofo che infranse un tabù e parlò di sé in pubblico. Dopo oltre quattrocento anni, i lettori continuano a tornare da lui in cerca di compagnia, saggezza, intrattenimento - e di se stessi. Nella sua avversione per la crudeltà, e in generale per qualunque ambizione sovrumana, Montaigne ci esorta a salvaguardare la nostra umanità nelle epoche buie: rappresenta una mai spenta vocazione alla libertà e un antidoto contro ogni forma di esaltazione. E una fonte preziosa di piccoli consigli: leggere molto, mantenendo però la mente sgombra; essere conviviali, riservandoci però un "retrobottega" tutto nostro; guardare il mondo da angolazioni diverse, evitando così di irrigidirsi nelle proprie convinzioni. Non trovò mai una risposta definitiva, ma non smise di porsi la domanda: Come vivere? Ossia: come relazionarsi agli altri? Come affrontare la violenza? Come superare la paura della morte? Come rassegnarsi alla perdita di qualcuno che amiamo? Attraverso Sarah Bakewell, Montaigne ci ammaestra nell'arte più ardua di tutte: vivere bene quest'unica vita. Rifiutandosi di lasciarlo confinato nel suo tempo, Bakewell inaugura un nuovo modo di scrivere biografie e ci mostra che capire Montaigne è un po' come capire noi stessi.
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DETTAGLI DI «Montaigne. L'arte di vivere»
Recensioni di riviste specialistiche su «Montaigne. L'arte di vivere»
Un uomo è all’origine di questa idea: scrivere di sé stessi per offrire ai lettori uno specchio in cui riconoscere la propria umanità. Autore di quest’idea fu un nobile francese che ricoprì alte cariche pubbliche, amante del buon vino, sino a diventare anche viticoltore, visse, tra il 1533 e il 1592, nel Sud-ovest della Francia, nel Périgord: era Michel Eyquem de Montaigne. Su questo autentico ciclope della cultura europea del Cinquecento, autore dei memorabili Saggi, l’a., già nota per altre sue biografie, traccia un’avvincente biografia i cui capitoli rispondono alla domanda: come vivere? La risposta scandita in 20 cc. offre l’occasione per ritrarre un’epoca, un tratto fondamentale della storia della cultura francese.
Tratto dalla Rivista Il Regno 2011 n. 16
(http://www.ilregno.it)