EAN 9788864094298
La poesia è un genere che riempie tutte le fasi della nostra vita, donandoci forza nelle avversità grazie al suo valore eterno. Esprime la perfezione del cosmo e la grandezza di Dio, ma soprattutto trasmette un'emozione che non si esaurisce nell'attimo presente: per questo si sente la necessità di far leggere le proprie poesie alle persone più care, per consegnare loro la propria stessa anima e andare al di là dell'emozione di un singolo momento. Questo libro raccoglie le poesie di don Giuseppe Agnello sul modello dei classici, scritte secondo forme perfettamente riconoscibili e incisive (la metrica, il ritmo e la musicalità) e incentrate sui temi della tenerezza, dell'intimità, delle occasioni speciali e delle questioni di attualità. Il tutto senza cedimenti o compromessi: la buona battaglia per Gesù Cristo e l'amore per la verità impongono di essere fermi e chiari.
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Atanasio il 3 giugno 2016 alle 23:10 ha scritto:
Apre la corposa sílloge un piccolo trattato di Poetica, che si conclude con un’interessante riscrittura del Credo, con applicazione cultural-letteraria. Quindi poesie, poesie e poesie, per un totale di 329 pagine di versi satirici, allegri, bonarî, ma anche severi e pieni di fuoco, sui malcostumi, sulle mode e sulla politica, che portano il significativo titolo de “La frusta e la carezza poetiche”. Il libro è intriso della visione e degli occhî che dà la fede, che è sempre capace di produrre cultura.
Unisce erudizione e semplicità, citazioni dotte e proverbî siciliani, fatti occasionali ad eventi di rilevanza mondiale, è dedicato «A voi, gióvani pieni di poesia nell’ànima, perché nessún inganno ve la porti via», e mette in pratica una riforma ortografica che prevede un’accentazione visibile delle parole, molto simile a quella degli Spagnoli. Tutto per fermare in rima e con la sapienza dell’arte poetica verità e sentimenti che fanno umano l’uomo. Le ultime poesie, infine, si aprono alla vita che ci attende oltre questa vita, proponendoci a pagina 320 I PIOLI PEL PARADISO, cioè Dieci scalini per salire con l’aiuto di Dio al grande Incontro.
Anche se Marziale e altri autori del mondo classico sono stati certamente modelli per i suoi epigrammi, la luce abbondante che percorre tutte le poesie di padre Agnello è quella di Gesú Cristo, il Signore che ha accarezzato i bambini, pianto per gli amici, è morto per tutti, ma ha anche usato la frusta per «gridare la verità, certo senza toccare i corpi, ma penetrando nella materia e rivoltandola».