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Descrizione
A volte le cose fatte per rimedio riescono meglio di quelle fatte per volontà. E infatti, quando l'Ersilia, bella come il sole, si ritrova incinta di un certo Giobatta e scopre che lui è già sposato, accetta di diventare la moglie del fratello Ferruccio e tutto va per il meglio. Così nasce Luce che, con quel suo nome di cosa e non di persona, cresce nella grande famiglia con un branco di fratelli per metà cugini. Ed è lei, quasi settanta anni dopo, a ritessere i fili della memoria di quella famiglia e di quel paese del pistoiese, quando la Toscana era ancora un Granducato. Per i contadini analfabeti la miseria era la stessa, allora come quando l'Italia si riunisce sotto il Re piemontese: sono loro i primi a essere chiamati per la leva obbligatoria, cinque anni di assenza dai campi che potevano significare la rovina. E per i renitenti non c'era scampo se non l'automutilazione o la fuga. Ora che le ombre minacciose della prima guerra mondiale incombono sul paese e sui suoi nipoti, la vecchia Luce ricorda il suo amante di gioventù, Vittorio detto il Tacca, che contadino non era voluto restare e a quella "guerra dei signori" non aveva voluto partecipare. Lei aveva fatto il possibile e l'impossibile per salvarlo - e di stupro allora ancora non si parlava, se ne moriva, a volte. Aveva sottratto un disertore alle autorità e più che altro si sentiva lei stessa una disertora, perché se i potenti ascoltassero le donne di guerre non se ne farebbero e non se ne sarebbero mai fatte, e gli uomini non sarebbero andati a morire.
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