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Descrizione
La fortuna, oggi mondiale, di Gramsci prende avvio, nell'Italia dell'immediato dopoguerra, entro un preciso programma politico orchestrato da Palmiro Togliatti e volto alla costruzione dell'egemonia comunista nella cultura del paese. "Operazione Gramsci" ricostruisce quel percorso. Ne risulta una vicenda che tiene insieme le tensioni politiche interne ed esteme al Partito comunista, la storia editoriale (la pluridecennale avventura della pubblicazione degli scritti di Gramsci costituisce il filo rosso di tutto il libro) e infine la storia della ricezione culturale del pensiero di Gramsci, il marxista meno dogmatico del Novecento sopravvissuto, proprio per questo, alla fine del comunismo, anzi, valorizzato dopo il crollo. In controluce, questa è anche una storia degli intellettuali che con la figura e con il mito di Gramsci si confrontarono nelle varie fasi dell'Italia repubblicana: dal difficile passaggio alla democrazia, al trauma del '56, fino alle attese del '68 e oltre, tra impegno e delusioni politiche, tra speranze di palingenesi e amari disinganni. Con un saggio di Angelo d'Orsi.
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DETTAGLI DI «Operazione Gramsci»
Tipo
Libro
Titolo
Operazione Gramsci - Alla conquista degli intellettuali nell'Italia del dopoguerra
Autore
Chiarotto Francesca
Editore
Mondadori Bruno
EAN
9788861595125
Pagine
233
Data
2011
Collana
Sintesi
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Elisiana Pitzianti il 25 maggio 2011 alle 15:20 ha scritto:
Il saggio di Chiarotto, da cui si evince innanzitutto un corposo lavoro d’archivio, mira a ricostruire la fortuna di Antonio Gramsci nella cultura italiana. Si tratta di un libro scorrevole, non esclusivamente dedicato agli addetti ai lavori, gramsciologi e/o gramsciani.
Le Lettere dal carcere, pubblicate nel 1947, e vincitrici in quello stesso anno del prestigioso Premio letterario Viareggio, rappresentano il momento essenziale della scoperta della figura di Antonio Gramsci per l’intellettualità italiana. La ricezione fu, nel complesso, straordinariamente favorevole e consentì la conoscenza dell’uomo Gramsci, la cui statura morale tutti, a prescindere dalle personali posizioni ideologiche, furono costretti a riconoscere. A questa prima conoscenza seguì, dall’anno successivo, con la pubblicazione del primo dei volumi dell’edizione tematica dei Quaderni del carcere (che si succederanno regolarmente fino al 1951), quella più complessa ma al contempo più duratura del pensatore, che si caratterizza per la sua originalità e indipendenza.
L’“Operazione Gramsci” del titolo, fa riferimento alla strategia di Palmiro Togliatti, segretario del pci, che si servì dell’eredità culturale e politica del Sardo (già suo compagno di studi e di lotte), per costruire un’immagine del Partito comunista italiano nazionale e democratico: sufficientemente distante dall’urss – benché legato ad essa – ed affidabile dal punto di vista delle democrazie occidentali. Fu un modo per dialogare con l’intera intellettualità italiana democratica, non solo comunista. E fu un modo per dialogare con il popolo, anche attraverso una impressionante rete di strutture: Case del popolo, biblioteche popolari, organizzazioni di massa: sempre nel nome di Gramsci, che divenne una vera e propria icona di riferimento.
Dopo una crescente fortuna, negli anni Ottanta, in linea con le congiunture politiche nazionali e internazionali, il nome di Gramsci scomparve quasi dal dibattito pubblico italiano, per rientrarvi, lentamente, a partire dalla scoperta che intanto di lui si era fatto fuori dei nostri confini, come spiega il saggio introduttivo di Angelo d’Orsi. La “fortuna” di Gramsci, alla lunga, finì per prescindere dalle concrete situazioni politiche, per diventerare quella che merita un grande “classico” del pensiero.