Citazione spirituale

Introduzione alla vita cristiana di un politico

di

Fabio Cittadini


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EAN 9788861387829

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Descrizione
Tipo Libro Titolo Introduzione alla vita cristiana di un politico Autore Editore Edizioni Segno EAN 9788861387829 Data gennaio 2014 Collana Scienza e Fede
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il 29 settembre 2014 alle 17:34 ha scritto:

Sorprendentemente vicino, per spirito critico, all'omelia pronunciata dal Santo Padre nel marzo scorso ai politici italiani. Una bella lettura spirituale della politica!!

il 5 giugno 2015 alle 17:34 ha scritto:

Libretto molto bello che si legge molto bene perché il lessico usato è alla portata di tutti, anche dei politici. Conosco personalmente l'autore con il quale ho condiviso momenti molto intensi e ricchi di emozioni e scambio di opinioni. Fabio, con la sua esperienza, in questo libretto vuole davvero aiutare i politici a capire che non c'è differenza tra fare politica e credere in Cristo perché fare politica significa mettersi al servizio delle persone e quindi di Dio e poi perché il compito del servizio è quello che Gesù ci ha mostrato e ci ha lasciato nell'ultima cena (Gv. 13, 1-15). Bellissimo è il modo in cui Fabio sviscera le 10 parole che sono alla base del servizio e della politica. Questo libro mi ha portato alla mente le parole che Papa Francesco ha usato per parlare ai politici ed anche la nota dottrinale che ha scritto l'allora card. Ratzinger sull'impegno e il comportamento dei cattolici in politica.

il 27 giugno 2015 alle 16:17 ha scritto:

Libro agile, molto fruibile, in grado di toccare i nodi problematici riguardo al tema affrontato, rifuggendo da tecnicismi. Utile a tutti!

il 17 settembre 2015 alle 10:07 ha scritto:

Un libro che, finalmente, riesce a dare ragione in modo credibile del rapporto tra fede e politica!

il 17 settembre 2015 alle 10:14 ha scritto:

Un bel libro scritto da un bravo e intelligente giovane. Si spera che, al più presto, possa essere letto da molti e soprattutto possa essere testimoniato da molti quanto scritto!

il 2 novembre 2015 alle 17:31 ha scritto:

Preciso che il termine “librino” lo uso con esclusivo riguardo alle dimensioni e al volume delle pagine, ridotti entrambi: il che è un vantaggio secco, sia per chi scrive - non si indulge a autocompiacimenti e a interminabili digressioni- sia per chi legge - ogni parola ha un suo senso e un suo posto ben preciso. Ho solo un dispiacere, in questo caso: quello di non essere un critico di professione, un giornalista di cose religiose, o un politico di fama. Il mio parere potrebbe avere una eco e un peso diversi da quello che hanno dette da un carneade assoluto come me. Però, pure i carneadi hanno diritto di parola e di commento, e io me li prendo entrambi, e pure con soddisfazione grande.
Mettiamola così: questo librino lo consiglio a tutti. Non solo ai “ politici” , e in specie ai politici cattolici. Ma a tutti i cattolici proprio: perché ricorda a tutti, continuamente, che un cattolico, per il fatto stesso di essere cattolico, FA DELLA SUA VITA UNA AZIONE POLITICA COMUNQUE. Elemento che oggi rischia di perdersi nel mare magnum della indignazione anti-casta, della cd “ antipolitica”, del qualunquismo da tram e da bar che imperversa ovunque. Imperversi pure, e con tutte le buone ragioni che ciascuno conosce; ma va detto chiaro e forte che, se è un atteggiamento sterile e perdente per chiunque, per un cristiano, e per un cattolico in particolare, è assai peggio: è un controsenso sostanziale.
Fabio Cittadini lo sa esprimere molto meglio di me. In modo molto semplice, ma molto ficcante, sa agganciare le sue chiare “esortazioni” direttamente alla Parola, riportata senza enfasi e senza forzature, magari in passi che non ti saresti aspettato, e tralasciando invece quelli piu’ usati e anche abusati in qualche caso. Dico “ esortazioni”, ma il termine puo’ essere fuorviante. Fabio sceglie la forma della “lettera”, che è la più diretta, ma anche quella che si richiama immediatamente- a me almeno ha fatto scattare questo link- alle lettere neotestamentarie, di cui riecheggia la franchezza dei toni, la fraternità delle intenzioni, la passione senza vergogna con cui si utilizzano- senza paura di retoriche che qui c’entrano come i cavoli a merenda- alcune parole chiave che oggi sembrerebbero essere destinate al pubblico ludibrio se utilizzate per un politico: servizio, missione, estetica, bellezza, arte.
Sta qui, secondo me, la forza e la sorpresa di questo scritto. Se uno ci cercasse chissà quali novità rivoluzionarie, resterebbe con un palmo di naso. Qui invece si richiamano cose note e in certo senso anche arcinote, ma che dette oggi, dette così e dette per quel che sono – senza retro pensieri e filtri ideologici- prendono un vigore e una incisività particolari. La politica come necessità imprescindibile per un cristiano, la politica come vocazione che ci riguarda tutti, cambiando solamente modalità e ambiti, la politica che è concretezza e attualità, ma in modalità “ alte”, secondo la visione cristiana della vita. Modo specifico e senza tante menate di incarnare una fede e una chiamata. Modo laico per eccellenza, come è laica tutta la visione cristiana, cosa che Fabio tiene correttamente e felicemente a porre al centro e proprio all’inizio del suo discorso. Insomma, questo libro lo consiglio vivamente a tutti.
In modo specialissimo a quanti si aggirano come lugubri profeti di sventura al grido di “ o tempora o mores”, chiamandosi di fatto fuori e scaricando su chiunque altro- tutto fa brodo –responsabilità e colpe della presente “crisi totale” che si sta vivendo . Nessuno puo’ chiamarsi fuori, e questo tempo, esattamente come tutti i tempi, pone a noi che lo abitiamo le sue sfide e le sue opportunità: noi siamo mandati per coglierle, non per fare i rampognatori qualunquisti.
In modo altrettanto speciale lo consiglierei a quanti ritengono che oggi compito del cattolico in politica sia quello di “ fare lobby”: tradotto, portare a casa risultati sui temi che ci stanno a cuore, fregandosene sostanzialmente del resto. Questo non è fare politica, è fare interessi di bottega; magari interessi nobili, devoti e religiosi, ma sempre interessi di bottega restano. Fare politica, nella dimensione “giusta” del servizio e della missione, è qualcosa che richiede un coinvolgimento, una capacità di dialogo, una creatività e un senso di umanità assai piu’ alto di una occhiuta presenza strumentale in trincea o sulle piazze. Questo Fabio mi pare lo spieghi benissimo, recuperando il senso e la bellezza della politica come “ arte”.
Infine, consiglierei in modo caldissimo questo testo a tutti quelli che , da cattolici, oggi “ si tengono alla larga” dalla politica, come se fosse un mefitico pastone venefico. Non è possibile fuggire su nessun Aventino, dovrebbe esserci chiaro: se non altro la storia, se non la coscienza e la ragione, dovrebbe ricordarci che questa strada è una non-strada che porta a conseguenze nefaste, per noi e per gli altri.
Dopo tutto questo sbrodolamento, non mi resta che la parola più importante da dire a Fabio, e gliela dico di cuore, consapevole della sua banalità, ma anche del fatto di non saperne trovare altre altrettanto efficaci: grazie!

il 3 novembre 2015 alle 10:00 ha scritto:

Davvero una bella opera! L'ho recensita sul magazine "Maria" (aprile 2015).

il 3 novembre 2015 alle 10:04 ha scritto:

Una bellissima opera! Agevole, fruibile e piena di contenuti!
L'ho recensita sul numero 2 del 2015 de "La società. Rivista scientifica di dottrina sociale della Chiesa".

il 3 novembre 2015 alle 14:52 ha scritto:

Un ottimo libro che ho recensito sulla rivista plurilingue "Notes et documents" dell'Istituto Internazionale Jacques Maritain.