La tradizione cattolica attribuisce comunemente una grande importanza al culto degli angeli, tra i quali esisterebbero alcuni spiriti dotati di grande dignità e speciali prerogative, in particolare quella di essere sempre alla presenza del Trono di Dio, in grado di comandare tutti i nove cori angelici, o all'occorrenza di intervenire direttamente nelle vicende umane. Di alcuni di questi angeli conosciamo anche i nomi, Michele, Gabriele, Raffaele e qualche volta anche Uriele. Comunemente questi spiriti sono identificati negli Arcangeli, ovvero negli angeli appartenenti ad una delle due cerchie più basse nell'ambito dei cori angelici. Ma quanti sono dunque questi spiriti supremi? E soprattutto come mai il comando delle milizie celesti sembrerebbe affidato non agli Angeli più elevati, bensì a quelli appartenenti all'ordine più basso? A queste problematiche tenta di rispondere la presente analisi, che intende fornire un quadro più chiaro ed esaustivo possibile riguardo la nascita e la diffusione nei secoli del culto degli Arcangeli.
ESTRATTO DALLA PRIMA PARTE
Siamo nella seconda metà degli anni '80, durante la missione della stazione orbitante Soyut 7. Sei cosmonauti Sovietici, tra cui Vladimir Solovev, Oleg Atkov e Leonid Kizim sono testimoni di uno spettacolo straordinario. Gli stessi giurano di aver visto infatti "sette figure gigantesche sotto forma di esseri umani, ma con delle ali e delle aureole somiglianti a nebbia leggera come nella classica rappresentazione degli angeli. Le loro facce erano rotonde con dei sorrisi da cherubino". Dodici giorni più tardi le medesime figure ritornarono e furono viste da altri tre scienziati sovietici, ed anche dalla cosmonauta Svetlana Savitskaya: Essi sorridevano, "come se condividessero un glorioso segreto".
SACRE ATTESTAZIONI DAL CULTO DEI 7 ARCANGELI
La tradizione cattolica attribuisce comunemente una grande importanza al culto degli Angeli. Instancabili servitori della Divina Essenza, gli Angeli, custodiscono l'uomo durante tutto il suo percorso terreno, ispirandogli pensieri positivi e proteggendolo dalle influenze maligne. Ogni cattolico che si rispetti sente di avere al proprio fianco un angelo custode al quale rivolgersi nei momenti di difficoltà, un angelo che lo protegge sempre e che non lo abbandona nelle tribolazioni.
Il primo ad avere compiutamente descritto íl mondo angelico è stato Dionigi l'Aeropagita, il quale, nella sua opera più famosa, "Della Gerarchia Celeste", organizza tutti gli Angeli in nove Cori, che divide in 3 Ordini principali: Serafini Cherubini e Troni, nel primo Ordine, quello più vicino a Dio, Virtù, potestà e Dominazioni, nell'Ordine intermedio, ed infine Principati, Arcangeli e Angeli nell'Ordine più basso, quello più vicino all'uomo.
Inoltre, secondo tradizione, esisterebbero tra tutti i nove cori angelici, alcuni particolari spiriti, dotati di grande dignità e speciali prerogative, tra le quali quella grande essere sempre alla presenza del Trono di Dio, in grado di comandare tutti nove cori angelici, o all'occorrenza di intervenire direttamente nelle vicende umane.
Di alcuni di questi angeli conosciamo anche i nomi, Michele, Gabriele, Raffaele e qualche volta anche Uriele.
Comunemente questi spiriti, sono identificati negli Arcangeli, ovvero negli angeli appartenenti ad una delle due cerchie più basse nell'ambito dei cori angelici. Ciò nonostante, Michele, è comunque considerato il capo supremo della milizia celeste, e a Gabriele, è stato affidato addirittura il compito di annunciare alla Vergine la nascita del Redentore.
Ma quanti sono dunque questi spiriti supremi? E soprattutto come mai il comando delle milizie celesti sembrerebbe affidato non agli Angeli più elevati, bensì a quelli appartenenti all'ordine più basso?
A queste problematiche tenta di rispondere la presente analisi, considerando che nel corso dei secoli, come si evince anche dalla scarsità di testimonianze rilevanti in merito, non si è mai dato adeguato risalto a queste figure angeliche né si è mai tentato di affrontare adeguatamente il problema interpretandolo ed inquadrandolo all'interno delle attestazioni sacre. Ciò ha provocato difatti, una grande speculazione, che sottratta alla vigile attenzione ecclesiastica, rimasta quasi indifferente a questo filone iconologico, ha finito per prestare il fianco a stravaganti interpretazioni oscillanti tra l'esoterico e/o il new age,
che nulla hanno a che fare con il culto di codesti spiriti, e che hanno, al contrario, generato un ostacolo alla loro definitiva approvazione. Con la presente opera si è voluto fornire un quadro quanto più chiaro ed esaustivo possibile riguardo la nascita e la diffusione nei secoli del culto degli Arcangeli.
Nella ricerca della storia mistico devozionale legata a questi Santi Angeli, si è inteso sgombrare il campo da possibili deviazioni interpretative, per soffermarsi unicamente sulle fonti giudaico-cristiane, al fine di legittimare e sostanziare la presente analisi con interpretazioni che mai esulano dall'ambito strettamente cattolico. Nel far ciò l'autore ha utilizzato il piglio del giurista, ovvero una condotta tesa a verificare ed analizzare anche i più piccoli dettagli e le minuzie, per offrire un quadro quanto più attendibile al lettore nella ricostruzione dell'apparato gnoseologico-conoscitivo di tale filone iconografico e iconologico.
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maria carmela rango il 9 dicembre 2017 alle 23:23 ha scritto:
Ottimo,veramente interessante.Lo consiglio a tutti.