Mio figlio è impossibile
-Come migliorare i comportamenti oppositivi del tuo bambino
(Capire con il cuore)EAN 9788859011729
Barkley
Russell A. Barkley e M. Benton
ley e Christin «Jenny è una ragazzina amabile e affettuosa, i
Russell A. Bark
IO FIGLIO E
Quando un bambino fa continuamente i capricci, spesso i suoi ge- suoi insegnanti dicono che è molto intelligente,
Professore di Psichiatria e
M
nitori pensano sia l'unico a comportarsi in quel modo, o perlomeno ma chiedetele di fare qualcosa ed ecco che di-
Pediatria presso la Medical
il peggiore. Si sentono soli, frustrati, e soprattutto in colpa per la venta un'altra: chiassosa, ostile e decisamente
POSSIBIL
University of South Carolina,
sensazione di non riuscire a educare e a controllare il proprio figlio. sgradevole. Più mi affanno a spiegarle che non è
ha ricevuto premi dalla Ame-
È IM
rican Academy of Pediatrics e Non è così: i bambini e i ragazzi difficili sono molti, e tantissimi lei a decidere a che ora andare a letto o se lavarsi
dall'American Psychological genitori si trovano ogni giorno alle prese con atteggiamenti sfi- i denti, più lei urla: 'No! Lasciatemi stare!'. Sembra
Association. Con questo libro danti che vanno dalla resistenza all'opposizione, dallo spirito di proprio che non ci sia soluzione.»
ti
i comportamen
ome migliorare
si è assicurato il Parents' Choice Approved Award, uno contraddizione alla totale disobbedienza, dall'insolenza al rifiuto di
dei più prestigiosi riconoscimenti riservati ai libri per C o bambino «Benny non riesce a comportarsi bene da nessuna
oppositivi del tu
seguire qualsiasi regola. In casi come questi il clima familiare si fa
MIO FIGLIO È IMPOSSIBILE
l'educazione. È autore di numerosi bestseller diretti a pesante, il nervosismo aumenta e si rischia di rimanere intrappolati parte. Ho dovuto trascinarlo fuori dal negozio di
fi
di Gianluca Daf
famiglie e professionisti, tiene conferenze in tutto il in schemi relazionali sempre più conflittuali.
Edizione italiana a cura giocattoli e abbiamo finito per litigare per una
mondo ed è tradotto in vari Paesi. Da più di trent'anni Frutto di oltre trent'anni di pratica e ricerca clinica, questo libro pro- merendina che voleva a tutti i costi. Sono arrivata
forma genitori, sia individualmente sia in gruppo, su al punto di fare qualunque cosa pur di rimanere
pone un programma che in molti Paesi ha già risolto con successo
metodi e strategie per migliorare il comportamento a casa. Semplicemente mi manca l'energia per
i problemi di numerose famiglie. In soli 8 passi e già dalle prime
di bambini e ragazzi problematici. Il programma pre- gestire una crisi dopo l'altra, giorno dopo giorno.»
sentato in questo volume costituisce la summa della
settimane, i genitori di bambini con problemi di comportamento
sua attività ed è stato sperimentato e collaudato con impareranno a:
«Mi rendo conto che Josh sta diventando depresso,
successo da centinaia di famiglie. ' ottenere atteggiamenti più disciplinati
irritabile e chiuso, ma davvero non so cosa fare. Ho
Per maggiori informazioni: www.russellbarkley.org ' restare calmi e fermi sulle proprie posizioni (anche nei giorni
cercato di spiegargli che naturalmente nessuno
peggiori)
vuole giocare con lui se è così prepotente. Non può
Christine M. Benton ' usare in modo efficace ricompense e premi
averla sempre vinta. Quando è stato l'unico bam-
' ridurre i problemi comportamentali in pubblico e a scuola.
Editor e scrittrice di libri di psicologia, auto-aiuto e bino del palazzo a non essere invitato alla festa
educazione, collabora come progettista editoriale di compleanno di Billy, mi si è spezzato il cuore.»
con numerose case editrici, associazioni professionali
e autori. Il filo rosso che unisce insieme le lamentele di
questi genitori è la sfida. Che la si definisca re-
sistenza, opposizione, spirito di contraddizione,
disobbedienza, impertinenza, caparbietà, vivacità,
il risultato è il reiterato rifiuto da parte di un
Collana bambino di seguire delle regole, di obbedire a
CAPIRE CON IL CUORE degli ordini o di rispondere alle aspettative di
genitori, insegnanti, altri bambini. Se questo
Collana I Psicologia I Educazione I Disabilità I Culture I Narrativa ritratto assomiglia anche solo in parte a quello
CAPIRE CON IL CUORE di vostro figlio, questo libro vi aiuterà a superare
I Psicologia questa fase e ristabilire la relazione d'affetto con
Educazione
Disabilità il vostro bambino.
Culture ' 16,50
Narrativa
Barkley
Russell A. Barkley e M. Benton
ley e Christin «Jenny è una ragazzina amabile e affettuosa, i
Russell A. Bark
IO FIGLIO E
Quando un bambino fa continuamente i capricci, spesso i suoi ge- suoi insegnanti dicono che è molto intelligente,
Professore di Psichiatria e
M
nitori pensano sia l'unico a comportarsi in quel modo, o perlomeno ma chiedetele di fare qualcosa ed ecco che di-
Pediatria presso la Medical
il peggiore. Si sentono soli, frustrati, e soprattutto in colpa per la venta un'altra: chiassosa, ostile e decisamente
POSSIBIL
University of South Carolina,
sensazione di non riuscire a educare e a controllare il proprio figlio. sgradevole. Più mi affanno a spiegarle che non è
ha ricevuto premi dalla Ame-
È IM
rican Academy of Pediatrics e Non è così: i bambini e i ragazzi difficili sono molti, e tantissimi lei a decidere a che ora andare a letto o se lavarsi
dall'American Psychological genitori si trovano ogni giorno alle prese con atteggiamenti sfi- i denti, più lei urla: 'No! Lasciatemi stare!'. Sembra
Association. Con questo libro danti che vanno dalla resistenza all'opposizione, dallo spirito di proprio che non ci sia soluzione.»
ti
i comportamen
ome migliorare
si è assicurato il Parents' Choice Approved Award, uno contraddizione alla totale disobbedienza, dall'insolenza al rifiuto di
dei più prestigiosi riconoscimenti riservati ai libri per C o bambino «Benny non riesce a comportarsi bene da nessuna
oppositivi del tu
seguire qualsiasi regola. In casi come questi il clima familiare si fa
MIO FIGLIO È IMPOSSIBILE
l'educazione. È autore di numerosi bestseller diretti a pesante, il nervosismo aumenta e si rischia di rimanere intrappolati parte. Ho dovuto trascinarlo fuori dal negozio di
fi
di Gianluca Daf
famiglie e professionisti, tiene conferenze in tutto il in schemi relazionali sempre più conflittuali.
Edizione italiana a cura giocattoli e abbiamo finito per litigare per una
mondo ed è tradotto in vari Paesi. Da più di trent'anni Frutto di oltre trent'anni di pratica e ricerca clinica, questo libro pro- merendina che voleva a tutti i costi. Sono arrivata
forma genitori, sia individualmente sia in gruppo, su al punto di fare qualunque cosa pur di rimanere
pone un programma che in molti Paesi ha già risolto con successo
metodi e strategie per migliorare il comportamento a casa. Semplicemente mi manca l'energia per
i problemi di numerose famiglie. In soli 8 passi e già dalle prime
di bambini e ragazzi problematici. Il programma pre- gestire una crisi dopo l'altra, giorno dopo giorno.»
sentato in questo volume costituisce la summa della
settimane, i genitori di bambini con problemi di comportamento
sua attività ed è stato sperimentato e collaudato con impareranno a:
«Mi rendo conto che Josh sta diventando depresso,
successo da centinaia di famiglie. ' ottenere atteggiamenti più disciplinati
irritabile e chiuso, ma davvero non so cosa fare. Ho
Per maggiori informazioni: www.russellbarkley.org ' restare calmi e fermi sulle proprie posizioni (anche nei giorni
cercato di spiegargli che naturalmente nessuno
peggiori)
vuole giocare con lui se è così prepotente. Non può
Christine M. Benton ' usare in modo efficace ricompense e premi
averla sempre vinta. Quando è stato l'unico bam-
' ridurre i problemi comportamentali in pubblico e a scuola.
Editor e scrittrice di libri di psicologia, auto-aiuto e bino del palazzo a non essere invitato alla festa
educazione, collabora come progettista editoriale di compleanno di Billy, mi si è spezzato il cuore.»
con numerose case editrici, associazioni professionali
e autori. Il filo rosso che unisce insieme le lamentele di
questi genitori è la sfida. Che la si definisca re-
sistenza, opposizione, spirito di contraddizione,
disobbedienza, impertinenza, caparbietà, vivacità,
il risultato è il reiterato rifiuto da parte di un
Collana bambino di seguire delle regole, di obbedire a
CAPIRE CON IL CUORE degli ordini o di rispondere alle aspettative di
genitori, insegnanti, altri bambini. Se questo
Collana I Psicologia I Educazione I Disabilità I Culture I Narrativa ritratto assomiglia anche solo in parte a quello
CAPIRE CON IL CUORE di vostro figlio, questo libro vi aiuterà a superare
I Psicologia questa fase e ristabilire la relazione d'affetto con
Educazione
Disabilità il vostro bambino.
Culture ' 16,50
Narrativa
Indice
Presentazione all'edizione italiana 7
Prefazione 11
Introduzione 15
Parte prima Imparate a conoscere il vostro bambino provocatorio
Capitolo primo
Qualcosa non va nel mio bambino' 23
Capitolo secondo
Perché accade questo alla mia famiglia' 43
Capitolo terzo
Come fare per rimediare' 79
Capitolo quarto
Le parole a cui ispirarsi:
le basi di un comportamento migliore 109
Parte seconda Come gestire il vostro bambino provocatorio
Presentazione del programma 125
Passo 1
Fate attenzione! 137
Passo 2
Conquistate pace e collaborazione con la lode 161
Passo 3
Quando la lode non basta, offrite una ricompensa 187
Passo 4
Una disciplina più mite: time-out e altro 215
Passo 5
Usate il time-out per altri comportamenti problema 247
Passo 6
Pensate ad alta voce e pensate in anticipo:
che cosa fare in pubblico 263
Passo 7
Aiutate l'insegnante ad aiutare vostro figlio 281
Passo 8
Per un futuro più luminoso 305
Bibliografia 317
Presentazione all'edizione italiana
Ebbi modo di leggere per la prima volta questo testo di
Barkley nel corso delle mie vacanze estive di un paio di anni fa.
Ho l'abitudine di selezionare quattro o cinque testi stranieri che,
non avendo il tempo di approfondire durante l'anno, porto con
me sotto l'ombrellone. Solitamente scelgo autori con uno stile pia-
cevole che mi possano stimolare qualche nuova idea da sviluppare
al mio ritorno. Quando scelsi il testo di Barkley lo feci certo del
fatto che rispondesse ai due criteri citati: non troppo impegnativo
nello stile e con contenuti capaci di solleticarmi la creatività.
Your defiant child, titolo originale dell'opera che avete tra
le mani, è una guida per genitori e operatori che, secondo il
modello dei manuali americani, presenta un percorso di for-
mazione e crescita per mamme e papà impegnati nella gestione
dei bambini provocatori.
Durante la mia attività di formazione e consulenza ho
spesso incontrato famiglie fortemente provate dalla convivenza
con bambini assai difficili da controllare, bambini sfidanti, i
cui comportamenti mettono a dura prova anche il più paziente
degli adulti. Non sempre questi bambini erano in possesso di
una diagnosi, a volte si trattava di bimbi con tutti i sintomi del
disturbo oppositivo, ma mai presi in carico da nessuno; altre
volte si trattava di semplici comportamenti provocatori frutto
di scelte educative non proprio adeguate. In ognuno di questi
7
casi ho trovato utile lavorare con i genitori e riprendere molti
degli spunti di riflessione presentati da Barkley, a cominciare
dalla necessità di formare i genitori e di sfruttare al massimo
la risorsa «famiglia».
Nel corso del primo incontro con adulti che si occupano
di bambini oppositivi proietto sempre una slide sulla quale
riporto questa frase: «Non domandarti come agire se non sai
come stai reagendo».
Mamme e papà si rivolgono di frequente a un esperto per
una serie di episodi caratterizzati da un crescendo di conflit-
tualità, scontri e litigi. Dopo averne analizzati insieme alcuni
ci rendiamo conto che pochissimi adulti giocano d'anticipo,
pochi cercano una modalità di interazione per evitare che il
bambino oppositivo «scoppi», la maggior parte di noi tende
a «reagire»; ci si pone il problema di che cosa fare quando il
bambino è esploso, quasi mai di lavorare «prima» per evitare
di farlo esplodere.
I suggerimenti che troverete nel testo di Barkley non vi
serviranno per cambiare vostro figlio, ma per migliorare la vostra
relazione con lui. Probabilmente, alla fine del percorso propo-
sto, il vostro bambino avrà ancora la tendenza a manifestare
comportamenti sfidanti, tuttavia, avendo migliorato la vostra
relazione, e riuscendo a ridurre le esplosioni, potreste notare
molti conflitti in meno o, cosa da considerarsi un'enorme vit-
toria, la tendenza da parte di vostro figlio a tentare di dominare
il suo temperamento oppositivo.
Non è detto che riuscirà sempre a farlo, ma, d'altronde,
chi è in grado di non esplodere mai' Iniziate a guardare il vostro
bambino con occhi nuovi. Il vostro obiettivo non deve essere
quello di trasformare qualcuno, ma di accompagnare vostro
figlio nell'acquisizione di strumenti e strategie che possano
aumentare la probabilità di vivere esperienze gratificanti, così
come di sentirsi accettato e felice.
8
Ritengo importante l'approccio positivo di Barkley al
bambino sfidante, e condivido così tanto questa idea da aver da
subito insistito per portare in Italia questo modello di intervento
basato su tre pilastri dell'educazione:
' creare occasioni per passare del «buon» tempo con i bambini;
' sare più frequentemente le lodi dei rimproveri;
u
' are ricompense e non premi.
d
Sono convinto che i genitori di bambini con difficoltà di
comportamento possano essere straordinari strumenti com-
pensativi per i figli, insegnando loro tutte quelle strategie che,
un domani, potranno tornare utili al bambino per adattarsi ai
propri ambiti sociali. Sono ancora più convinto che non sia
possibile sviluppare nessuna strategia se questa non viene tra-
smessa in un contesto sereno, piacevole, supportata dalla giusta
quantità di apprezzamenti e seguita dalle meritate ricompense.
Anche in presenza di cambiamenti minimi. Anche in presenza
di cambiamenti quasi impercettibili.
Nel testo originale, qui adattato al contesto italiano,
Barkley richiama spesso l'attenzione al ruolo di supporto svol-
to dalla famiglia e dalla rete sociale che la circonda. L'autore,
nell'invitare i genitori a prendere parte a gruppi informali di
mutuo autoaiuto, sembra augurarsi che possano nascere delle
vere e proprie comunità di pratica costituite da famiglie in
grado di scambiarsi esperienze, attivare cambiamenti, trasmet-
tere strategie per creare quel «positive time» fondamentale per
aumentare il benessere di bimbi e adulti. Con piacere ho citato
all'interno del libro un'esperienza tutta italiana di comunità di
pratica on line, il gruppo Facebook «ADHD-DDAI ' Distur-
bo da Deficit dell'Attenzione e Iperattività», dove al momento
attuale vi partecipano all'incirca 8600 persone, e ogni giorno il
numero è in aumento. Nel leggere i commenti quotidianamente
presenti all'interno di questa comunità mi convinco ancora di
9
più dell'importanza di cambiare punto di vista rispetto ai com-
portamenti oppositivi e sfidanti, di ricercare ciò che di positivo
è sempre presente nei bambini e di valorizzarlo al massimo.
Ringrazio quindi Giovanna Cattelan, Massimo Grillo,
Veronica Chiodelli, Katia Lovat ed Emanuela Belloni, genitori
e amministratori del suddetto gruppo Facebook, per avermi
mostrato come si concretizza l'insegnamento di Barkley: «Si
trova ciò che si cerca».
Se cerchiamo comportamenti inadeguati in bimbi con
difficoltà, senza dubbio non faremo fatica a scovarli, sarà tuttavia
sorprendente accorgersi che, se ci si mette d'impegno, cercando
negli stessi bambini comportamenti positivi essi, pian piano,
cominceranno a manifestarsi, e se saremo capaci di rallegrarcene
si ripeteranno, se saremo in grado di dare giuste ricompense
diventeranno abbastanza frequenti da poterli definire nuove
buone abitudini.
Auguro a tutti i genitori, dopo aver messo in atto quanto
proposto nel testo, di vivere presto questa esperienza.
Gianluca Daffi
Mantieni i tuoi pensieri positivi, perché i tuoi pensieri
diventano parole.
Mantieni le tue parole positive, perché le tue parole
diventano i tuoi comportamenti'Mantieni i tuoi compor-
tamenti positivi, perché i tuoi comportamenti diventano le
tue abitudini.
Mantieni le tue abitudini positive, perché le tue abitudini
diventano i tuoi valori.
Mantieni i tuoi valori positivi, perché i tuoi valori di-
ventano il tuo destino.
Mohandas Karamchand Gandhi, detto Mahatma
10
Introduzione
Quando un bambino fa di continuo i capricci, spesso i
suoi genitori ritengono che sia l'unico a comportarsi in quel
modo, o perlomeno che sia certo il peggiore. Naturalmente
questa percezione li induce a farsi dei rimproveri ' «Perché non
riesco a controllare mio figlio'» ' e a sentirsi in ogni caso soli.
Non siete soli, e con ogni probabilità il comportamento di
vostro figlio non è peggiore di quello degli altri. Studi recenti
mostrano che in ogni parte degli Stati Uniti una percentuale
di bambini che va dal 5 all'8 per cento presenta un problema
significativo di comportamento oppositivo, disobbediente e
provocatorio, e questi numeri includono soltanto quelli la cui
condotta è abbastanza negativa da essere classificata come di-
sturbo comportamentale. Un numero molto più elevato è quello
dei bambini che potrebbero invece essere considerati «difficili»
(anche se i loro genitori sono tentati di definirli «impossibili»).
Come di sicuro sapete, questi bambini fanno impazzire
i loro genitori ' talvolta altri adulti e persino altri bambini
' rifiutandosi di fare quanto richiesto o ci si aspetta da loro,
mostrandosi cocciuti e capricciosi, infrangendo o ignorando
regole comuni. Come risultato, non si ambientano con faci-
lità e non vanno d'accordo con gli altri. La maniera in cui si
comportano potrebbe intralciare la loro riuscita a scuola e la
possibilità di sviluppare una vita sociale normale. Ma forse ciò
15
che è peggio è che il loro comportamento può compromettere
seriamente la relazione genitore-bambino, indebolendo quel
legame di cui tutti i bambini hanno bisogno per poter ambire
a una vita adulta sana e felice.
So che questa situazione è demoralizzante per i geni-
tori e arreca danno ai loro figli, dal momento che ho avuto
a consulto da me migliaia di famiglie che si sono ritrovate
intrappolate in uno schema di lotte di potere con un figlio o
una figlia (il più delle volte un figlio). Se voi aveste l'oppor-
tunità di parlare anche solo con una piccola percentuale di
questi genitori, vi rendereste conto di come molte persone
assolutamente equilibrate si trovino ad affrontare il vostro
stesso problema: frequenti crisi di comportamento provo-
catorio da parte del bambino e la percezione di perdere il
controllo sui propri figli.
Questo libro è la mia soluzione per offrire il sostegno,
l'esperienza e la saggezza degli altri genitori. Per più di trentasei
anni, insieme ai miei colleghi dapprima del Medical College
del Wisconsin a Milwaukee, più tardi dello University of
Massachusetts Medical Center di Worcester, e in seguito della
Medical University del South Carolina, ho formato genitori,
sia individualmente sia in gruppo, sui metodi che aiutano i figli
a migliorare il loro comportamento e a cavarsela meglio nel
contesto in cui vivono. Il nostro programma è stato ampliato
e rifinito dal feedback dei genitori in merito a cosa funziona
e a cosa invece non funziona, quindi si può proprio dire che
quanto vi apprestate a leggere è stato messo a punto da persone
come voi. In tutto il libro, infatti, troverete non solo le mie
risposte ai quesiti comunemente posti dai genitori nel corso
degli anni ma anche aneddoti relativi a come i genitori ' e
i loro figli ' hanno gestito con efficacia situazioni difficili.
Credo che resterete impressionati dalla loro creatività così come
lo sono stato io.
16
Capitolo primo
Qualcosa non va nel mio bambino'
È spaventoso e doloroso sospettare che ci sia qualcosa di
sbagliato in vostro figlio. Quando la causa della vostra preoc-
cupazione è il comportamento inappropriato del bambino,
specialmente nei vostri confronti, la situazione diventa difficile
ed estenuante.
Da un lato pensate che nessun altro bambino dell'età di
vostro figlio si comporti a questo modo' Ma dall'altro, in
fondo, sapete che più o meno tutti i bambini disobbediscono
e sfidano l'autorità dei genitori.
Non hanno anche loro periodi difficili e sbalzi d'umo-
re' Esiste sul serio qualcosa di cui dobbiate preoccuparvi'
Probabilmente state perdendo il sonno tormentandovi su
quesiti del genere. E questa è l'ultima cosa di cui avreste
bisogno se di solito trascorrete già le giornate a combattere
con vostro figlio.
In questo capitolo spero di esservi d'aiuto per farvi recupe-
rare la forza necessaria per affrontare i problemi che avete con
vostro figlio o vostra figlia, con l'obiettivo finale di ristabilire la
relazione preziosa che tutti vogliamo e meritiamo di avere con
loro. Iniziamo cercando di rispondere alla domanda che forse
vi tiene svegli di notte ' «Qualcosa non va nel mio bambino'»
' attraverso un semplice confronto. Le scene che presento di
seguito vi suonano familiari'
23
«Jenny è una ragazzina amabile e affettuosa, e i suoi insegnanti
dicono che è molto intelligente, ma chiedetele di fare qualcosa che non
vuole fare e state a vedere: è come se diventasse una ragazza diversa, chias-
sosa, ostile e decisamente sgradevole. Più mi affanno a spiegarle che non è
lei a decidere se deve andare a letto all'ora stabilita, metter via i giocattoli o
lavarsi i denti, più lei ci urla: 'No! Lasciatemi stare!'. Sembra proprio che non
ci sia soluzione.»
«Benny proprio non riesce a comportarsi bene da nessuna parte. Ho
dovuto trascinarlo fuori dal negozio di giocattoli e abbiamo finito per liti-
gare per una merendina che a tutti i costi voleva prendere nel negozio di
alimentari. Sono arrivata al punto di fare qualunque cosa pur di rimanere a
casa. Semplicemente mi manca l'energia per gestire una crisi dopo l'altra,
giorno dopo giorno.»
«Mi rendo conto che Josh sta diventando depresso, irritabile e chiu-
so, ma davvero non so cosa fare. Ho cercato di spiegargli che naturalmente
nessuno vuole giocare con lui se è così prepotente. Non può averla sempre
vinta, tutte le volte. Quando è stato l'unico bambino del palazzo a non es-
sere stato invitato alla festa di compleanno di Billy, mi si è spezzato il cuore.»
«Mi sembra di essere una di quelle ruote che mettono nelle gabbie
dei criceti, e non so come venirne fuori. Annie continua a rispondere, e io
urlo. Lei urla a sua volta, e io grido più forte. Minaccio di punirla, e lei nem-
meno così mi obbedisce. Me la prendo fino a impazzire tanto che mi spa-
vento o mi sento esausta. Allora inizio a fare marcia indietro, e prima di
rendermene conto ho passato venti minuti a litigare con una bambina di
cinque anni senza farle fare quanto le avevo chiesto.»
«Ero così sconcertato dal calmo rifiuto di Susie su quanto le veniva
chiesto di fare che l'ho addirittura portata da uno specialista per sottoporla
a un test dell'udito. Il fatto che non potesse sentirmi era l'unica ragione
logica che potevo immaginare, dal momento che mi ignorava così spesso.»
«Frankie ha sempre avuto un brutto carattere, ha sempre voluto fare
di testa sua. Non ce ne preoccupavamo troppo, quando aveva due anni: ci
24
limitavamo a scuotere il capo e a dirci che se ne sarebbe liberato, che sareb-
be cresciuto. Ma adesso abbiamo visto che tutti gli altri bambini hanno
abbandonato l'atteggiamento dei 'terribili due anni' e fanno progressi,
mentre Frankie, a sei, ogni giorno continua a fare i capricci, prende ancora
i giocattoli degli altri, spinge e strattona per poter essere il primo della fila,
e ci costringe a una vera e propria lotta per farlo andare a letto ogni sera.
Quanto durerà ancora tutto questo'»
Il filo rosso che unisce insieme queste lamentele da parte
dei genitori è la sfida. Che la si definisca resistenza, opposizio-
ne, spirito di contraddizione, disobbedienza, impertinenza,
caparbietà, vivacità, o uno qualunque di una dozzina di altri
termini, quello che rimane è il reiterato rifiuto da parte di un
bambino di seguire delle regole, di obbedire a degli ordini o di
aderire a delle richieste, e in genere di fare ciò che i genitori,
gli insegnanti, gli altri bambini e la società nel suo complesso
si aspettano da lui. I bambini provocatori spesso esprimono
rabbia o risentimento più frequentemente degli altri. Possono
rifiutarsi di assumersi la responsabilità delle proprie azioni,
puntando invece il dito verso gli altri, o persino cercare di
«prendersi la rivincita» per delle offese percepite. Il fatto che
riconosciate il vostro bambino in una o più delle descrizioni
precedenti potrebbe aumentare un po' la vostra consapevolezza,
ma non sarà comunque sufficiente a farvi capire se c'è qualcosa
che non va. Il comportamento oppositivo e quello provocatorio
possono assumere un'imbarazzante varietà di forme, e i genitori
definiscono il cattivo comportamento in molti modi diversi,
a seconda di come si aspettano che i figli si comportino e di
quanto riescano a tollerare ogni forma di atteggiamento al di
fuori dei limiti consentiti. Quindi, per rispondere alla domanda:
«C'è davvero qualcosa di sbagliato, o dipende solo da me'»,
avete bisogno di un parametro affidabile. Io e i miei colleghi
consideriamo un bambino oppositivo e provocatorio quando
mostra una dinamica basata su questi tre tipi di comportamento:
25
sociali, l'andamento familiare o lo sviluppo di un comporta-
mento adattivo sicuro di sé. Avrete probabilmente già adottato
il criterio della costanza a seconda che il vostro bambino abbia
agito in questo modo per almeno sei mesi o no. Per misurare
la frequenza e la gravità, compilate il seguente questionario.
Il comportamento provocatorio
in varie situazioni domestiche
Se il vostro bambino in ciascuna delle seguenti situazioni disobbe-
disce o sfida istruzioni, ordini o regole che gli date, barrate «Sì» e poi
barrate il numero che secondo voi riflette la misura della gravità del
problema. In caso contrario, barrate «No». Sommate poi le risposte
«Sì» che avete barrato e calcolate il grado medio di gravità. Conservate
le vostre risposte per un confronto successivo.
SITUAZIONI SÌ/NO LIEVE''''''''''' GRAVE
Quando gioca da solo SÌ NO 1 2 3 4 5 6 7 8 9
Quando gioca con
SÌ NO 1 2 3 4 5 6 7 8 9
altri bambini
All'ora dei pasti SÌ NO 1 2 3 4 5 6 7 8 9
Quando è il momento
SÌ NO 1 2 3 4 5 6 7 8 9
di vestirsi
Quando fa la doccia o
SÌ NO 1 2 3 4 5 6 7 8 9
il bagno
Mentre siete al
SÌ NO 1 2 3 4 5 6 7 8 9
telefono
Mentre guarda la TV SÌ NO 1 2 3 4 5 6 7 8 9
Quando avete visite
SÌ NO 1 2 3 4 5 6 7 8 9
a casa
Quando fate visita a
SÌ NO 1 2 3 4 5 6 7 8 9
qualcuno
34 © 2016, R.A. Barkley e C.M. Benton, Mio figlio è impossibile, Trento, Erickson
Ricapitolando
Le cause
Benché possano esserci altri problemi o disturbi che rivestono un ruolo
nel comportamento provocatorio ' come ritardi evolutivi o disturbo
da deficit di attenzione e iperattività ', i quattro fattori generalmente
associati all'atteggiamento di sfida sono: 1) il temperamento e le altre
caratteristiche del bambino, 2) il tipo di interazione che tipicamente
ha luogo fra genitore e bambino, 3) la personalità dei genitori, 4) gli
stress dell'ambiente familiare. Ciascun fattore influenza gli altri, e
infatti è abbastanza frequente che il comportamento del bambino e
quello dei genitori si condizionino reciprocamente, generando un'e-
scalation di conflitto e aggravando il comportamento provocatorio
del bambino e la vostra relazione con lui nel corso del tempo.
I questionari di questo capitolo dovrebbero aiutarvi a identificare le
più notevoli somiglianze e differenze fra voi e il vostro bambino ' le
quali possono entrambe dare vita a duri scontri ' per farvi un'idea di
che cosa faccia scattare ciascuno di voi e di quanto sia compatibile
la vostra relazione. Se non avete mai provveduto prima, uno sguardo
approfondito ai problemi familiari e agli altri stressor rinforzerà la
vostra consapevolezza sul perché voi e vostro figlio vi comportiate
in quel modo. Forse è ancora più importante che capiate come a
volte, senza averne l'intenzione, alimentiate l'atteggiamento di sfida
attraverso il modo in cui interagite con lui, dal momento che è in
quest'area che potete esercitare una maggiore capacità di controllo.
Passo 2
Conquistate pace e collaborazione
con la lode
Prima'
Prima di alzare lo sguardo dal tagliere dove stava tritando il sedano,
Lee disse ad alta voce: «Norm, perché non cominci a raccogliere queste
macchinine' Gli zii arriveranno fra poco per cenare con noi, e noi vogliamo
che la stanza abbia un bell'aspetto per loro, no'».
L'unico suono proveniente dal soggiorno era il frastuono della televisione.
«Norm!», la voce di Lee si alzò di tono, «Mi hai sentito' Voglio che tu raccolga
quei giochi!».
Nessuna risposta.
«Norman! Se dovrò chiedertelo un'altra volta non vedrai cartoni animati per
una settimana!»
«D'accordo, va bene», brontolò Norm, che aveva otto anni, dal soggiorno. Sua
madre sporse la testa fuori dalla cucina e disse: «Voglio dire' adesso, Norm».
Lentamente Norm si alzò da terra, con una macchinina in mano. Ma un
secondo dopo che sua madre sparì dalla vista, si risedette sul tappeto e
iniziò a giocare di nuovo.
Stavolta sua madre entrò di gran carriera in soggiorno. «D'accordo, Norm,
comincia a raccogliere queste macchinine e, quando avrai finito, spegni la
tivù, poi vai a prendere uno straccio per la polvere e pulisci questi tavoli, e
non dimenticare di riordinare la tua camera. Non ti sei ancora rifatto il letto.»
Rimase a guardarlo mentre ricominciava a raccogliere le macchinine, poi
esclamò: «Oh no, guarda quanto si è fatto tardi», e tornò di corsa in cucina.
Dieci minuti dopo gli disse: «Come va, Norm'».
Nessuna risposta.
161
Lee posò quello che aveva in mano e irruppe come una furia nel soggiorno. Le
macchinine erano sparpagliate dappertutto e la tivù continuava a emettere
il suo frastuono. Di fatto, tutto era esattamente come prima all'infuori di un
particolare: suo figlio non c'era più.
Dopo'
Lee posò il coltello ed entrò in soggiorno. Abbassò il volume della
tivù e, ponendosi di fronte allo schermo, disse: «Norm, entro cinque minuti
devi mettere via i tuoi giochi. Verrò di nuovo fra cinque minuti per farti
sapere che è tempo di riordinare». Tornò a sminuzzare le verdure in cucina,
ma cinque minuti più tardi ricomparve in soggiorno e disse: «Norm, è ora di
mettere a posto». Attese che suo figlio le rivolgesse lo sguardo e aggiunse:
«Per favore, smetti di giocare e metti via queste macchinine adesso».
Suo figlio la degnò di uno sguardo distratto, quindi lei disse: «Hai capito'».
«Sì», rispose lui, e prese in mano un'altra macchinina.
Lee si piegò, gli tolse la macchinina di mano, e con gentilezza gli prese il
mento per essere certa che la guardasse. «Che cosa devi fare adesso'»
A malincuore Norm borbottò: «Mettere via le macchinine».
«Esatto», disse Lee con un sorriso, spegnendo il televisore. «Metterò il timer
su dieci minuti e toglierò la polvere mentre tu liberi il tappeto. Se finisci di
togliere tutte le macchinine prima che suoni il timer, potrai guardare i cartoni
animati per quindici minuti prima che cominciamo a fare qualcos'altro.»
Cinque minuti più tardi, inframmezzati da qualche incoraggiamento, Lee
gli disse: «Stai facendo un gran lavoro, Norm!». E poi: «Bambino mio, non
credevo che riuscissi a riordinare tutte quelle macchinine così in fretta!». Lee
e Norm finirono i loro compiti in contemporanea.
«Caspita», disse Lee, «sei stato bravissimo, e hai fatto così velocemente! Invece
di quindici minuti, potrai guardare i cartoni animati per venti!»
Nella scena 2 Lee fa ogni cosa nel migliore dei modi per
indurre suo figlio a fare quello che lei vuole quando vuole: gli
dà un avvertimento «quando-allora», poi torna per far rispettare
il suo ordine nel momento stabilito. Quindi toglie le distra-
zioni, dà un semplice ordine, chiede a Norm di fare solo una
cosa alla volta e si assicura che ascolti e comprenda. Gli offre
un incentivo affinché si adegui a quanto gli ha chiesto, fissa un
162
limite di tempo per l'esecuzione del compito, e poi si trattiene
nella stanza per monitorare e fare spesso complimenti perché
Norm continui a fare quanto gli ha chiesto. Infine, e forse è
ciò che più conta, gli conferisce prestigio per il suo successo
e gli concede una ricompensa supplementare per essere stato
ancora più bravo di quanto gli fosse stato domandato. Norm
non poteva diventare un modello di collaborazione dalla sera
alla mattina, ma a mano a mano che Lee porta avanti la sua
strategia, la motivazione del bambino non potrà che aumentare.
Potreste assistere alla scena 1 nelle case di tutto l'Occidente
ogni giorno, e non costituirebbe necessariamente il sintomo di
un problema. Tuttavia, chiedere piuttosto di dare un ordine,
minacciare sanzioni invece che offrire ricompense, e formulare
una serie di richieste tutte insieme, se certe volte può funzio-
nare per alcuni bambini, di sicuro non può attecchire con un
bambino come Norm, che presenta già fattori di rischio per
l'atteggiamento di sfida. In particolare se non si riesce a moni-
torare il bambino e a lodarlo per l'obbedienza. Potrebbe anzi
far evolvere un potenziale comportamento problema in un
comportamento violento.
Nella scena 1, avete già imparato a prestare un'attenzione
positiva a un comportamento positivo del bambino nel contesto
del gioco. Lee riferisce che sebbene la pratica del tempo speciale
non abbia reso Norm più obbediente di prima, perlomeno la
scena 1 «non è scivolata nel consueto scontro pieno di urla».
Per far sì che Norm inizi ad aderire ai suoi desideri, Lee deve
cominciare ad applicare le sue nuove abilità attentive al «lavoro»
oltreché al gioco. Come abbiamo visto nella scena 1, lei non
prestava molta attenzione a Norm dopo avergli detto di rior-
dinare (il bambino aveva sentito e compreso'), non lo teneva
sott'occhio durante il compito (stava sul serio riordinando') e
non lo seguiva fino in fondo (aveva portato a termine il suo
compito'). Non gli aveva neppure fornito né riconoscimenti
163
Passo 7
Aiutate l'insegnante ad aiutare vostro figlio
Prima'
«Grazie, signora Santos. Parlerò di questo con mio marito e le dirò
al più presto. Mi creda, prenderemo molto seriamente questo problema. Sono
contenta che mi abbia telefonato.»
«Jack, scendi subito!», gridò Janet dopo aver posato il cellulare sul tavolo
della cucina. Suo figlio, di nove anni, scese le scale con gran fracasso e poi
rimase attonito quando vide lo sguardo di sua madre.
«Che cosa c'è'», chiese Jack con cautela.
«Ho appena ricevuto una telefonata dalla tua insegnante, Jack. Mi sembra
che tu abbia avuto qualche problema sul campo da gioco, oggi, non è vero'»
Jack deglutì e annuì.
«E poi hai disturbato tutta la lezione durante l'ora di scienze, costringendo
la signora Santos a rimandare il test a domani'»
«Non è stata colpa mia, mamma», disse Jack con voce lamentosa, strascicando
i piedi e iniziando a percuotere lo stipite della porta della cucina con la mano.
«Ho finito prima e non ne potevo più: ero così annoiato!»
«Jack, non ci sono scuse per aver fatto chiasso, per aver tirato palline di carta
e per aver impedito agli altri compagni di concentrarsi quando ne avevano
bisogno. E per il test che avresti 'finito', la signora Santos ha detto che hai
avuto solo 60! Eri stato così bravo a casa, che cosa ti è successo'»
«Non so, mamma», disse Jack, scuotendo la testa.
«Be', dovrò parlarne a papà, ma una cosa posso dirtela subito: non avrai
alcuna ricompensa, oggi.»
«Mamma», protestò Jack.
281
«Niente discussioni!», disse sua madre scattando in piedi e digitando sul suo
cellulare per chiamare l'ufficio del marito.
«Ciao, tesoro», disse Janet mentre suo figlio arrancava su per le scale. «Be',
mi sembra che la luna di miele sia finita'»
Dopo'
«Sono le quattro, Jack», disse Janet facendo capolino dall'angolo
della cucina. «Finisci la tua merenda e vieni in cucina così potremo vedere
la tua scheda di oggi.»
Jack tirò fuori dallo zaino un foglio di carta e raggiunse sua madre. Emet-
tendo un gran sospiro le allungò il foglio e disse: «Non è andata molto bene
oggi, mamma».
«Ah, no'», gli rispose dolcemente sua madre. «Diamo un'occhiata.»
Dopo aver scorso rapida il foglio, levò lo sguardo verso il bambino e disse:
«Vedo che hai preso due 1 oggi, tesoro. È fantastico! Cinquanta punti sono
tanti da aggiungere al tuo libretto degli assegni».
Prendendosi un momento per controllarsi prima di andare avanti, Janet
guardò dietro il foglio di carta e poi disse: «Hai avuto qualche problema sul
campo da gioco oggi, vedo. Dimmi che cosa è successo».
«È stata colpa di Patrick Custer, mamma, sul serio! Continuava a spingermi
mentre la signora Santos non guardava e alla fine gliele ho date!»
«Sai che picchiare è assolutamente contro le regole ' sia qui sia a scuola
', Jack. E sono certa che quello che hai fatto non vale i venticinque punti
che ti costerà.»
«Dovrebbe essere quel Patrick a perdere i punti», borbottò Jack con rabbia.
Janet lo ignorò e mantenne calma la sua voce: «Mi sembra che le cose siano
peggiorate dopo la ricreazione, Jack. La signora Santos è piuttosto risentita
di dover rifare il test domani a causa del tuo comportamento. Che cosa è
successo lì'».
«Quel test era facile», rispose Jack. «Ho finito per primo e mi stavo proprio
annoiando. Non riuscivo a stare seduto lì per sempre così!»
«Jack, quel comportamento ti è costato un altro 5 dalla signora Santos, il che
significa che perdi altri venticinque punti. E, a proposito, la signora Santos
si è presa il disturbo di dare un voto al tuo test prima che venissi a casa, e
sul retro di questa scheda c'è scritto che hai avuto 60, quindi ovviamente
non avevi proprio 'finito' come pensavi.»
«Che cosa'», urlò Jack indignato.
282
«Siediti, Jack. Vediamo come potrai gestire entrambe le situazioni in modo
diverso domani. È una vergogna vedere quegli 1 scalzati dai 5, non è vero'»
Se non ricevete telefonate o note dall'insegnante di vostro
figlio e le prestazioni scolastiche sono accettabili, può darsi che
non abbiate bisogno adesso di questo Passo 7. Alcuni bambini
non «portano» mai con sé a scuola il loro comportamento
provocatorio, e alcuni ottengono fantastici miglioramenti dal
Passo 1 al Passo 6 tanto che un nuovo entusiasmante contegno
si trasferisce in modo naturale sia alla classe sia al campo da
gioco. In ogni caso, per favore, leggete lo stesso questo capitolo,
così non verrete colti di sorpresa qualora sorgessero problemi
scolastici in futuro.
Le probabilità che vostro figlio abbia problemi in tutti
gli ambienti dipendono in larga misura dalla gravità del suo
comportamento provocatorio. Un bambino estremamente op-
positivo è probabile che litighi con i suoi insegnanti così come
con il bagnino della piscina; un bambino molto provocatorio
è altrettanto probabile che infranga le regole scolastiche oltre a
quelle domestiche e sociali. Per coloro il cui comportamento si
situa a metà del continuum, la probabilità dell'atteggiamento
di sfida a scuola dipende da molti fattori. Dalla misura in cui
il livello strutturale della scuola è compatibile con il suo tem-
peramento ai tipi di sfide sociali che la scuola pone al rapporto
fra il bambino e l'insegnante o le insegnanti.
Può darsi che il percorso scolastico di vostro figlio adesso sia
regolare, ma rimarrà così se entra in scena un nuovo insegnante,
se il bambino passa dalla scuola primaria alla scuola secondaria
di primo grado o se scoppia qualche tipo di conflitto sociale'
Ricordatevi, soprattutto, che il vostro bambino provocatorio fa
fatica a controllarsi, adattarsi e stare calmo persino in situazioni
che coinvolgono solo livelli ordinari di conflittualità. A mano a
mano che il bambino cresce e le scuole gli pongono nuove sfide,
è molto probabile che reagisca con comportamenti negativi.
283
-
-
-
12,50 €→ 8,75 € -
-