Manuale anti capricci
-Il metodo «no cry» per insegnare a rispettare limiti e regole ai propri figli
(Capire con il cuore)EAN 9788859006602
Elisabeth Pantley
Manuale
anti capricci
Il metodo «no cry» per insegnare
a rispettare limiti e regole ai propri figli
Erickson
Indice
Prefazione (Tim Seldin) 11
Parte prima ' Le basi della disciplina «no cry»:
atteggiamenti essenziali dei genitori
' 1. Disciplina. Un compito difficile agevolato
dalla giusta visione 15
' 2. Liberarsi dai falsi miti 19
' 3. Guardare al futuro, pianificare il futuro.
Vostro figlio da adolescente 27
' 4. Costruire basi solide 33
' 5. Disciplina e controllo emotivo 45
' 6. Le quattro fasi della disciplina 49
Parte seconda ' Competenze e strumenti genitoriali
della disciplina «no cry»
' 7. Sfide quotidiane 55
' 8. Risolvere prima il problema reale 59
' 9. Disciplina e cooperazione.
Scegliete la vostra avventura 73
10. Promemoria. Competenze e strumenti genitoriali
del metodo «no cry» 107
11. Capricci, storie e lagna.
I tre spauracchi dell'educazione 109
12. Promemoria. Come gestire capricci, storie e lagna 125
Parte terza ' Un ambiente sereno: mantenere
la calma ed evitare la rabbia
13. Alla ricerca della serenità 129
14. Rabbia. La vergogna e la verità 131
15. Perché i genitori si arrabbiano con i figli' 135
16. La scala di intensità della rabbia 151
17. La vostra rabbia.
State per caso peggiorando la situazione' 155
18. Avere una strategia per gestire la rabbia 163
19. Ridurre le situazioni che provocano la rabbia 183
20. Avete bisogno di ulteriore aiuto' 185
21. Promemoria. Sei fasi per mantenere la calma 187
Parte quarta ' Soluzioni specifiche per i problemi
di tutti i giorni
22. Applicare le competenze genitoriali
«no cry» ai problemi di tutti i giorni 191
23. Bagnetto. Non vuole farlo 195
24. Bagnetto. Non vuole uscire 197
25. Bagnetto. Si comporta male nella vasca 199
26. Bugie 201
27. Canzonare e insultare 205
28. Comportamento a tavola 209
29. Comportamento al ristorante 211
30. Comportamento durante il gioco 215
31. Comportamento indisciplinato di altri bambini 219
32. Comportamento nei negozi 221
33. Condividere 225
34. Disordine 229
35. Disturbi del sonno. Il pisolino 231
36. Disturbi del sonno. La nanna 235
37. Gingillarsi 239
38. Ignorare richieste e richiami 241
39. Interrompere 243
40. Lavarsi i denti 245
41. Liti tra fratelli 249
42. Buone maniere 253
43. Mordere altri bambini 257
44. Mordere un adulto 261
45. Nido e scuola dell'infanzia.
Portarlo e andarlo a prendere 263
46. Parlare in modo infantile 265
47. Parolacce e linguaggio scurrile 267
48. Picchiare, dare calci e tirare i capelli 271
49. Picchiare un genitore 275
50. Prepotenza 277
51. Problemi in macchina 281
52. Risposte arroganti 285
53. Urlare, gridare e strillare 287
54. Viaggiare 291
55. Zuffe e giochi turbolenti 295
Ringraziamenti 297
Con amore, dedico questo libro alle mie sorelle
Renée e Michelle,
pensando ai teneri ricordi del lontano passato
e ai momenti che riempiono di gioia il nostro presente,
una vita di amicizia
A tutti i giorni trascorsi a chiacchierare, condividere, abbracciarci
e a ridere, ridere, senza mai stancarci.
Le guardo,
donne forti e in gamba
e madri affettuose, amorevoli e premurose,
confortata dalla certezza
che qualsiasi cosa accada
saremo sempre migliori amiche.
Vi voglio bene, sorelle mie.
Capitolo primo
Disciplina. Un compito difficile
agevolato dalla giusta visione
Crescere i figli può essere il compito più bello e gratificante della
vostra vita. Tuttavia, quando viene tirata in ballo la disciplina, può
rivelarsi anche il mestiere più complesso, impegnativo e frustrante che
esista al mondo. Basta infatti pronunciare la parola «disciplina» per
far ritrarre molti genitori, evocando visioni di un'educazione severa
che impartisce castighi e bambini in lacrime seduti in un angolo. Ma
disciplina non è sinonimo di punizioni e non deve necessariamente
provocare il pianto. Usando le parole di Webster, la disciplina è
propriamente una «pratica per lo sviluppo dell'autocontrollo e del
carattere». Questa definizione può indurvi a pensare che si tratti di
un processo interamente incentrato sull'insegnamento, e in un certo
senso è proprio così. Insegnare è la vostra parte dell'equazione e non
c'è nulla che possa sostituire lezioni di qualità. Tuttavia, l'altra metà, la
parte più importante, spetta al vostro bambino: quella di apprendere.
Mia figlia maggiore, Angela, ha già compiuto diciotto anni e
frequenta il college. Suo padre e io conserviamo un ricordo vivido di
un momento significativo che ha avuto luogo quando lei aveva sette
anni. Angela stava cercando di spiegare qualcosa che le premeva a suo
padre e metteva in dubbio la sua attenzione. «Ti sto ascoltando», l'ha
rassicurata lui, e lei ha risposto: «Mi ascolti, papà, ma non capisci».
È stato un momento illuminante per mamma e papà, e questo ba-
nale scambio di parole è stato lo spunto per molte conversazioni nel
corso degli anni in cui ci siamo occupati di crescere i nostri quattro
figli. Desideriamo comprenderli ed essere compresi quando si tratta
di trasmettere loro le molte lezioni di vita che dobbiamo insegnare.
15
Parlare a orecchie che non vogliono sentire è come gettare le parole
al vento e abbiamo imparato che il pianto ha quasi sempre l'effetto
di tappare le orecchie di un bambino, ostacolando l'accettazione, la
comprensione e l'apprendimento.
pillole di saggezza
«Educare non è riempire un vaso ma accendere una fiamma.»
Socrate
Educare alla disciplina significa aiutare i nostri figli ad acquisire
una solida base di valori, principi morali e orientamenti sulla quale
impostare una vita fondata sull'autodisciplina. L'insegnamento di
questi principi avviene in quasi ogni interazione con i nostri figli e
la disciplina «no cry» ha lo scopo di preparare i bambini a ricevere
le lezioni che trasmettiamo loro, evitando le lacrime e la rabbia che
ostacolano l'apprendimento.
Nessuno è nato sapendo fare il genitore, né sapendo già come
insegnare ai propri figli importanti lezioni di vita e molti di noi sco-
prono che in realtà si tratta di un compito molto più complesso di
quanto si sarebbero mai aspettati. Prendersi cura di un neonato è il
primo passo nel percorso di un genitore e le lezioni che trasmettiamo
durante il primo periodo di vita di un bambino riguardano l'amore, il
legame e le basi dell'interazione umana. Proprio quando ci sentiamo
sicuri delle nostre competenze e delle nostre idee su come crescere un
bebè, basta voltare le spalle per scoprire che molti dei metodi appresi
si rivelano inefficaci per un bambino che parla e cammina. Aggiu-
stiamo il tiro per poi ritrovarci al punto di partenza quando nostro
figlio entra nella fase prescolare, quando comincia la scuola, quando
è adolescente, e ancora quando consegue il diploma di maturità e
passa al college e alla vita adulta. Non esiste alcun pulsante di arresto
da premere per dichiarare concluso il lavoro di un genitore: una volta
che un bambino entra a far parte della nostra vita, saremo genitori
per sempre. Non è esagerato affermare che ci troviamo di fronte a
un compito radicalmente diverso ogni volta che nostro figlio entra in
16
una nuova fase di crescita. Proprio come per ogni altra impresa, una
solida base di conoscenze sulle diverse tappe del percorso vi consente
di sentirvi più sicuri, agevola il vostro compito e migliora il rapporto
che vi legherà a vostro figlio per tutta la vita.
Potete fare molto per aumentare il piacere di essere genitori.
Potete fare molto per evitare che la rabbia e le lacrime vi siano d'in-
tralcio e per ottenere i migliori risultati grazie alla disciplina. Metodi
perfezionati con la pratica e orientamenti coerenti possono aiutarvi
ad avanzare da un traguardo all'altro con relativa disinvoltura, a
incoraggiare in vostro figlio un atteggiamento ricettivo e aperto
all'apprendimento e a crescere una persona meravigliosa. Si tratta di
competenze genitoriali che potete scoprire da soli con l'esperienza,
sperimentando, sbagliando e imparando dagli errori, ma questi «er-
rori» potrebbero rivelarsi dolorosi e difficili da correggere. Oppure
potete scegliere di acquisire questi efficaci strumenti esaminando e
studiando i successi (e gli insuccessi) delle miriadi di altri genitori
che vi hanno preceduti.
Riflettere sui sentimenti che provoca in voi il concetto di
disciplina e su cosa significhi per voi essere genitori può aiutarvi
a intraprendere questo percorso. Liberarvi dalle credenze negative
che vi scoraggiano e riempire lo spazio che si è venuto a creare con
competenze genitoriali positive ed efficaci può indirizzarvi verso la
strada giusta.
17
Capitolo secondo
Liberarsi dai falsi miti
La maggior parte dei genitori presta fede a falsi miti che com-
plicano ulteriormente il processo educativo creando sentimenti di
confusione, frustrazione e inadeguatezza; come se crescere un figlio
non fosse un compito già abbastanza difficile. Queste orribili credenze
incombono su di loro come nubi tetre e opprimenti, intaccando la
gioia dell'esperienza genitoriale.
Si cita spesso una frase di John Wilmot, Conte di Rochester:
«Prima di sposarmi, avevo sei teorie su come allevare i figli. Ora ho
sei figli e nessuna teoria». Tutti noi abbiamo teorie, ideali e aspetta-
tive prima di diventare genitori ma, una volta assunto questo ruolo,
l'esperienza ci insegna che molte delle nostre convinzioni sono com-
pletamente sbagliate. A volte si tratta di pensieri naïf o fuorvianti, a
volte di vere e proprie dicerie prive di qualsiasi fondamento.
Di seguito, vi propongo un quiz che vi aiuterà a stabilire quali
sono le credenze comuni che vi tormentano. Forse non vi siete
mai resi conto di quanto queste convinzioni condizionino il vostro
comportamento ma vi assicuro che la loro influenza non è da sot-
tovalutare. Dopo aver identificato i falsi miti che turbano la vostra
vita quotidiana, vi svelerò la verità su ognuno di essi. Riconoscendo
che queste credenze fanno parte della vostra vita, avrete compiuto il
primo passo per liberarvene e comprendere la verità dissiperà i vostri
dubbi e vi aprirà la strada per apprendere nuove, efficaci strategie
per crescere i vostri figli.
Indicate con un onesto sì o no se credete (o avete mai creduto)
alle seguenti affermazioni.
19
Capitolo undicesimo
Capricci, storie e lagna.
I tre spauracchi dell'educazione
Capricci: espressione incontrollata di emozioni negative o di cattivo
umore.
Storie: pianto, lamentele e proteste eccessivi e ingiustificati.
Lagna: voce lamentosa, acuta e insistente (estremamente fastidiosa).
Se chiedete ai genitori o a coloro che hanno in custodia i bam-
bini di elencare i problemi educativi più frustranti cui devono far
fronte durante la prima infanzia, con tutta probabilità quasi ogni lista
includerà questi tre termini. Alcuni bambini cominciano a manife-
stare questi comportamenti a due anni (i famosi terribili due anni)
mentre altri li rinviano fino alla soglia dei quattro. Alcuni bambini
sono lagnosi cronici ma non fanno quasi mai capricci o storie; altri
fanno un capriccio dopo l'altro ma solo di rado si lasciano andare
alla lagna o si mettono a far storie; altri ancora spendono la maggior
parte delle loro energie nel fare storie e solo in casi sporadici sono
lagnosi o capricciosi. Ogni bambino, tuttavia, mostra la sua personale
variante di questi tre comportamenti, che pertanto ogni genitore '
senza eccezioni! ' si trova a dover affrontare.
Controllare le emozioni
Nella maggior parte dei casi, la lagna, le storie e i capricci sono
provocati dall'incapacità di un bambino di esprimere o controllare
le proprie emozioni e, a complicare ulteriormente la situazione, si
aggiungono anche le richieste degli altri e l'influenza di fattori esterni.
109
La stanchezza, la fame, la frustrazione e molte delle altre cause che
scatenano «i tre spauracchi» spesso possono essere evitate, modificate
o eliminate. Se siete in grado di identificare il problema che è alla base
del comportamento di vostro figlio e di affrontarlo di petto, riuscirete
a calmare il vostro bambino e ad arrestare l'evoluzione dei capricci
o della lagna. E se affinate il vostro spirito d'osservazione e imparate
a individuare la causa scatenante prima che le emozioni prendano
piede, potreste riuscire perfino a prevenire molte situazioni spiacevoli.
Quando vostro figlio ha una crisi, fermatevi, osservatelo e cercate
di determinare qual è il problema di fondo che sta generando quella
reazione. Molto spesso le crisi dei bambini sono dovute alle stesse
ragioni che si ripetono nel tempo e una volta comprese queste, sarete
in grado di intervenire sull'ambiente e ridurre così i capricci, le storie
e la lagna in corso. La seguente tabella propone un lungo elenco di
probabili cause e di possibili soluzioni.
Cause di capricci,
Possibili soluzioni
storie o lagna
Estrema stanchezza. ' Proponete un'attività tranquilla e rilassante
(lettura, puzzle, cartone animato).
' Fatelo distendere per riposarsi o fare un pisolino
o portatelo a letto.
' Modificate l'orario del pisolino o della nanna.
' Risolvete i disturbi del sonno, ad esempio i
continui risvegli durante la notte.
Fame o sete. ' Offrite uno snack nutriente che non contenga
zucchero.
' Offrite qualcosa da bere (latte, succo a basso
contenuto di zuccheri o acqua).
' Modificate l'orario di pasti e spuntini.
Frustrazione. ' Aiutatelo a raggiungere il suo obiettivo (ricom-
porre il puzzle, versare il latte nella tazza, ecc.).
' Concedetegli il tempo e il modo di fare pratica
sotto la vostra guida per aiutarlo a padroneg-
giare l'abilità che genera la frustrazione.
' Eliminate la causa della frustrazione.
' Distraetelo (coinvolgetelo in qualcos'altro).
Paura/ansia/disagio. ' Abbracciatelo, tenetelo stretto o coccolatelo.
' Allontanatelo dalla situazione che gli crea
difficoltà.
' Aiutatelo a comprendere e a identificare i suoi
sentimenti (spiegategli cosa sta succedendo).
' Insegnategli a gestire le proprie emozioni.
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Cause di capricci,
Possibili soluzioni
storie o lagna
Malcontento dopo aver soddi- ' Lasciatelo fare (se il malcontento è dovuto ad
sfatto la vostra richiesta. esempio al vostro rifiuto di dargli un biscotto,
non accorrete subito e non date in escandescen-
za).
' Consentitegli di esprimere la frustrazione
causata dal non poter fare quello che vuole (a
condizione che soddisfi la vostra richiesta).
Incapacità di esprimersi. ' Cercate di capire cosa vuole vostro figlio.
' Insegnategli a comunicare usando una gestua-
lità di base idonea alla sua età.
' Incoraggiatelo con dolcezza a dirvi o a mo-
strarvi ciò che vuole.
' Aiutatelo suggerendogli come cominciare il
discorso: «In questi casi, dimmi così: 'Mamma,
ho bisogno di aiuto'».
Difficoltà ad abituarsi ai cam- ' Avvisate vostro figlio con cinque minuti di
biamenti (abbandonare un anticipo, quindi tre e infine uno, lasciandogli il
luogo o un'attività). tempo di adattarsi al cambiamento.
' Offrite una scelta: «Vuoi camminare o fare una
corsa fino alla macchina'».
' In futuro, preparatelo all'evento raccontandogli
il programma in previsione, in modo tale che
sappia cosa aspettarsi.
Sovrastimolazione. ' Allontanatelo dall'attività portandolo in un
luogo tranquillo (ad esempio accompagnatelo
in bagno a fare la pipì o in cucina per uno
spuntino).
' Abbassatevi al suo livello, guardatelo negli
occhi e parlategli con un tono di voce pacato.
' Fatelo sedere sulle vostre ginocchia e cingetelo
in un dolce abbraccio.
Noia. ' Offrite un giocattolo.
' Proponete un gioco da fare con le parole o un
indovinello per distrarlo.
' Raccontate una storia.
' Portatelo a giocare all'aria aperta.
' Affidategli un compito: «Mi prendi un pacco di
pasta'», «Ti va di spezzare in due i fagiolini'»,
«Mi andresti a prendere le pantofole'», «Puoi
andare a prendere un altro giocattolo per tua
sorella'».
Scomodità. ' Individuate la causa e provate a risolverla (scar-
pe strette' Calzini che non aderiscono bene'
Caldo' Freddo' Seggiolino della macchina
scomodo').
111
Cause di capricci,
Possibili soluzioni
storie o lagna
Malattia o dolore. ' Osservate il comportamento di vostro figlio
cercando di cogliere i segni di una malattia (in-
fezioni all'orecchio' Dentizione' Mal di testa'
Mal di pancia' Allergie o asma non ancora
diagnosticate').
Confusione. ' Assicuratevi di non avanzare ogni giorno
richieste diverse nei confronti di vostro figlio.
' Create routine per le attività quotidiane.
' Realizzate e appendete un cartellone con le
norme familiari.
Bisogno di attenzioni. ' Stabilite se il bisogno di vostro figlio è giusti-
ficato. Se lo è, interrompete il comportamento
scorretto e solo in seguito concedetegli l'atten-
zione che richiede. Se il bisogno di attenzioni
cela in realtà un altro problema, affrontate la
questione di fondo: noia' Coinvolgetelo in un'at-
tività. Timidezza' Introducetelo gradualmente
alla nuova situazione. Stanchezza' Portatelo
a dormire o a fare un pisolino.
parole di madre
«Una volta mi sono arrabbiata con mia figlia e poi mi è capitato di dirle:
'Scusami, tesoro, la mamma oggi è molto stanca e se la prende più
del solito'. Poi ho pensato: 'Wow, è esattamente quello che succede
a lei quando si arrabbia'. Troppo spesso dimentichiamo che i nostri
figli sono esseri umani come noi, con esigenze, desideri e frustrazioni
che condizionano il loro comportamento.»
Kristi, madre di Arianna, 3 anni
Consigli per gestire capricci, storie e lagna
Per quanto grande sia il vostro impegno nel riconoscere e
interpretare le esigenze e le emozioni di vostro figlio, non riuscirete
comunque a risparmiargli momenti o perfino intere giornate di crisi.
I consigli che seguono vi aiuteranno a superare le asperità che inevi-
tabilmente incontrerete lungo il cammino. Esaminateli e studiateli
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con attenzione per non farvi trovare impreparati durante il prossimo
episodio e, se lo desiderate, lasciateli a portata di mano per poter
valutare le varie opzioni al momento del bisogno.
Non dimenticate che non esistono bambini, genitori o situa-
zioni uguali e l'idea è quella di adattare l'approccio in base a ogni
particolare bambino, situazione o giornata. Siate flessibili e insistete
con le soluzioni che sembrano dare i risultati migliori.
Offrite una scelta
Un metodo per risparmiarvi qualche problema è quello di
lasciare che vostro figlio dica più spesso la sua pur mantenendo il
controllo della situazione ovvero, come spiegato in precedenza, fatelo
scegliere. I bambini che sono occupati a decidere cosa fare, il più delle
volte vengono distratti dai loro sfoghi emotivi.
Interagite faccia a faccia
Se indirizzate a vostro figlio una richiesta frettolosa da un metro
e mezzo di altezza e da venti di distanza, verrete con tutta probabilità
ignorati. La disobbedienza crea tensione, che a sua volta porta spesso
a storie e capricci da parte vostra e di vostro figlio. Abbassatevi al suo
livello, guardatelo negli occhi e formulate richieste chiare e concise: que-
sto stile comunicativo vi consentirà di ottenere la sua piena attenzione.
Mostrate comprensione per i suoi sentimenti
Se vostro figlio sta vivendo un momento delicato, aiutatelo a
identificare e a comprendere le sue emozioni, verbalizzando i suoi
sentimenti: «Sei molto triste, vero' Vorresti rimanere qui a giocare,
lo so». Naturalmente questo non significa che dovete cedere alla sua
richiesta ma talvolta il solo fatto di sapere che capite la difficoltà in
cui si trova può aiutarlo a calmarsi.
Attendete
Se dopo vari tentativi amorevoli vostro figlio non si calma, a
volte la cosa migliore è lasciare che i capricci facciano il loro corso. I
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Capitolo trentacinquesimo
Disturbi del sonno. Il pisolino
Mia figlia si rifiuta di fare un pisolino ma ho il sospetto che
ne abbia ancora bisogno. Come posso convincerla a dormire'
Pensateci
Il pisolino è un momento importante per la salute e lo sviluppo
del vostro bambino perché ha un effetto ristoratore e gli consente
di ricaricare le energie per affrontare il resto della giornata. Secondo
alcuni studi, i bambini che spezzano la giornata con un sonnellino
sono più adattabili, hanno una maggiore capacità di concentrazione
e fanno meno storie di quelli che non si riposano.
Cosa fare
' Stabilite se ha bisogno di un pisolino. Osservando alcuni segnali
potrete capire se un pisolino gioverebbe a vostro figlio. Se si sveglia
allegro ma durante il giorno diventa scontroso, se gli accessi d'ira
aumentano dopo cena e si prolungano fino all'ora della nanna o
se si addormenta sistematicamente in macchina o davanti alla TV,
il vostro bambino vi sta dicendo che un pisolino quotidiano è
un'ottima idea.
' Calcolate la giusta durata del pisolino. La necessità di dormire durante
il giorno varia da bambino a bambino ma generalmente è simile
per la stessa fascia d'età: i bambini da uno a tre anni hanno bisogno
231
da una a tre ore di sonno mentre quelli in età prescolare oscillano
da una a due ore e tra i cinque e i sei anni le ore di sonno si ridu-
cono all'incirca a una. Il comportamento di vostro figlio vi aiuterà
a stabilire la giusta durata. Se siete in dubbio se proporre o meno
un pisolino, vi consiglio di tentare: anche se non si addormenta, il
riposo lo aiuterà a ricaricare le energie.
' Modificate l'orario e la durata del pisolino. La scelta del momento giusto
è importante. Fare un pisolino troppo lungo o farlo troppo tardi farà sì
che vostro figlio non si senta stanco all'ora della nanna. Al contrario,
un pisolino troppo breve non soddisferà il suo bisogno di riposo.
' Preparatelo a un ottimo pisolino. Offritegli un pranzo o uno spun-
tino sano prima del pisolino. Create una routine tranquilla che lo
prepari al riposo e includa, ad esempio, la lettura di un libro o un
massaggio. Lasciate la stanza al buio, cullatelo con ninnenanne o con
il rumore bianco e scegliete un abbigliamento comodo. Assicuratevi
che la difficoltà a dormire non sia causata da qualche disturbo fisico
(dentizione, allergie, ecc.).
' Cogliete i segni della stanchezza. I bambini stanchi si addormentano
con facilità ma, se vi lasciate sfuggire i giusti segnali, la stanchezza
aumenta e può risultare difficile farli addormentare. Alcuni segnali
tipici sono la perdita di interesse nel gioco, la lagna o le storie, l'irri-
tabilità, i capricci, lo strofinarsi gli occhi o sbadigliare, l'accarezzare
un oggetto amato o una coperta, la richiesta del seno materno, del
ciuccio o del biberon.
' Create una routine per il pisolino. Una volta stabiliti gli orari migliori
per venire incontro alle esigenze di riposo di vostro figlio, seguite
una routine semplice ma specifica in grado di scandire la sua gior-
nata facendolo sentire a proprio agio. È possibile che con il tempo
vostro figlio impari a riconoscere quando si avvicina il momento
del pisolino offrendosi spontaneamente di collaborare.
parole di madre
«Sono davvero convinta che quell'ora di riposo sia importante per
mantenere l'equilibrio dei miei figli durante la giornata. Anche quando
232
Capitolo quarantunesimo
Liti tra fratelli
Mi secca molto quando i miei figli litigano.
Vorrei che fossero amici!
Pensateci
Vedere i nostri figli litigare non solo ci dà sui nervi ma ci
provoca anche una stretta al cuore. Vorremmo che si volessero bene
e vorremmo che costruissero un rapporto per la vita ma, quando
bisticciano, abbiamo la sensazione che questo non avverrà mai.
In realtà tutti i fratelli litigano tra loro e i litigi non sono un buon
criterio per misurare l'amore o l'amicizia che li unisce, essi fanno
piuttosto parte del normale processo di sviluppo delle competenze
sociali e relazionali. La stragrande maggioranza delle liti non intacca
il legame fraterno. Nonostante questo, esistono modi per ridurre la
quantità e la gravità dei conflitti.
Cosa fare
' Individuate il problema e risolvetelo. Cercate di stabilire se i litigi
seguono uno schema preciso. Se la ragione alla base delle liti sembra
essere sempre la stessa, ad esempio il possesso dei giocattoli, stabilite
norme per la condivisione. Se litigano sempre mentre state cucinan-
do, coinvolgeteli nella preparazione della cena, offrite loro un sano
spuntino o proponete un'attività che li tenga occupati, ad esempio
249
colorare o giocare con l'argilla. Se bisticciano mentre si preparano
per andare a dormire, create e seguite una tranquilla routine che
non abbia luogo troppo tardi, anticipando così le crisi serali. L'idea
è quella di identificare le «zone calde» tra i vostri figli e mettere a
punto una strategia che vi consenta di prevenire il problema alla
base dei loro continui diverbi.
' Insegnate. Insegnate ai vostri figli a discutere, negoziare e trovare
un compromesso che vada incontro alle esigenze di entrambi. È
probabile che non riescano a vedere oltre la loro versione della
vicenda e necessitino del vostro aiuto per comprendere il punto di
vista dell'altro. Potete perfino chiedere loro di sedersi l'uno accanto
all'altro sul divano o su due sedie vicine per parlarne insieme. Invece
di imporre una soluzione, aiutateli a discutere del problema e ad
arrivare alle migliori conclusioni. Con il tempo e con la pratica,
apprenderanno ad appianare autonomamente una divergenza di
opinioni.
parole di madre
«Ultimamente ho avuto un bel da fare con mio figlio Kekoa, che non si
è comportato proprio bene con suo fratello minore. È una situazione
frustrante perché ogni volta che Kalani finisce a terra o gli viene tolto
un giocattolo, esce allo scoperto la mamma orsa che è in me. Mi sono
ripetuta che devo gestire queste situazioni con più calma e serenità,
che devo essere paziente e insegnare loro come comportarsi. Sono
convinta che gentilezza generi gentilezza.»
Michel, madre di Kekoa, 3 anni, e Kalani, 1 anno
' Distraete. Se stanno discutendo su una questione insignificante,
potete allentare la tensione scherzandoci su o sviando l'attenzione
dei bambini su un'altra attività.
' Lodate il buon comportamento. Capita spesso che quando i figli
giocano bene insieme i genitori colgano l'occasione per sbrigare
del lavoro arretrato, e appena scoppia una lite si facciano vivi per
risolvere il problema. Non ignorateli quando vanno d'accordo! Al
250
contrario, premiateli rivolgendo loro attenzione positiva e qualche
parola di apprezzamento, ad esempio: «Sono contenta che vi stiate
divertendo insieme». Questo tipo di attenzioni quando tutto va
per il verso giusto rimarcherà le vostre aspettative e li incoraggerà
a continuare a comportarsi allo stesso modo.
Cosa non fare
' Non date per scontato che il torto sia tutto da una parte. Non date per
scontato che il maggiore controlli il rapporto. Non date per scontato
che il bambino più aggressivo abbia sempre torto. A volte capita che
un bambino punzecchi e tormenti il fratello fino a farlo scoppiare
di rabbia. È importante essere al corrente di qualsiasi retroscena
che possa aver spinto un bambino ai limiti della pazienza.
' Non convincetevi che non ci sia nulla che possiate fare. È vero, tra
fratelli si litiga. Ma non è vero che non si possa insegnare ai figli a
gestire i conflitti in maniera rispettosa.
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12,50 €→ 8,75 € -
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