«Rosminianesimo teologico» determina in questo primo volume il proprio orizzonte programmatico di ricerca, indicando l'opzione di riferimento per svolgerla. Tale opzione ha uno dei suoi approdi fondamentali relativamente alla riflessione sull'immaginazione. L'affective turn delle discipline scientifiche contemporanee e dell'epistemologia non possono fare a meno di riconoscere in Rosmini un interlocutore, da un lato, capace di attirare lo studioso alla comprensione del sistema aperto della verità del Roveretano, dall'altro lato, non possono fare a meno di prendere atto della capacità di Rosmini di de-costruire e ri-costruire i vari approcci scientifici, proprio in analogia alla sua prospettiva. «Rosminianesimo teologico» si colloca nel dibattito culturale contemporaneo, offrendo nei presenti contributi, tutti riferentisi alla teologia, e tramite Rosmini: riguardo all'intenzionalità teoretica come elemento caratterizzante l'incedere filosofico dell'analitica, l'avvicinamento della fenomenologia all'analitica (e viceversa); il cimento, ancorato ad un forte riferimento metafisico, con la svolta teologica (incluse le sue radici storico-filosofiche) della fenomenologia (francese); uno degli aspetti certamente più affascinanti e avvincenti del confronto tra il pensiero cristiano e l'idealismo tedesco: la questione del negativo; il rapporto tra il canone scritturistico della parola di Dio e, a cominciare dalla filosofia del linguaggio, l'universo inerente alla linguistica, alla semantica, alla semeiotica, all'analisi del linguaggio e all'universo orbitante intorno all'espressività (artistica) dell'antropologico che si interroga sul senso mediante l'immaginazione simbolica; la dimensione religiosa della persona come fondamento e compimento della sua libertà se e solo se forniscono i criteri esistenziali per un autentico discernimento dei semi del Verbo e della pienezza della rivelazione cristologica nella mediazione ecclesiale. Contributi di: Fernando Bellelli (ed.), Samuele Francesco Tadini, Gian Pietro Soliani, Emanuele Pili, Elisa Manni e Giovanna Gabbi.