EAN 9788855450744
Sono qui pubblicati due inediti di Gustavo Bontadini. Il primo è costituito da uno stralcio delle dispense del corso di filosofia teoretica, tenuto dall'autore nell'anno accademico 1963-1964 presso l'Università Cattolica di Milano. L'inedito documenta lo stile di insegnamento di Bontadini, quale maestro in dialogo con i suoi allievi, e prefigura con nitidezza i suoi successivi interventi pubblici in materia di protologia creazionistica. Il secondo è rappresentato dalle "Istituzioni di filosofia", recanti in forma ragionata il programma dell'omonimo insegnamento tenuto nell'anno accademico 1977-1978 sempre presso l'Università Cattolica. Fu questo l'ultimo corso da lui svolto in università. Le "Istituzioni di filosofia" illustrano sinteticamente le principali tesi speculative e storiografiche sostenute dall'Autore. I testi sono preceduti da un'ampia introduzione e seguiti da un'analisi degli inediti e da un'impegnata postfazione teoretica di Giuseppe Barzaghi. Nel 2023 ricorrono 120 anni dalla nascita di Gustavo Bontadini (Milano, 1903-1990) e 50 anni dalla pubblicazione del suo scritto teoretico principale, Per una teoria del fondamento (1973). Introduzione di Marco Berlanda. Commento di Marco Meneghin. Postfazione di Giuseppe Barzaghi.
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12,00 €→ 11,40 € -
25,00 €→ 23,75 €
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18,00 €→ 11,70 € -
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Umberto Masperi il 11 dicembre 2023 alle 08:55 ha scritto:
Opera impegnativa che richiede una preparazione di base e specialistica; rimanda alla stagione filosofica quando il grande metafisico teneva lezioni all'università. Le due introduzioni sono utili per essere introdotti alla problematica affrontata, oggi controcorrente nel panorama degli orientamenti filosofici. L'uomo, specialmente del nostro tempo, non può rinunciare a coltivare le sue capacità critiche perchè il problema del senso dell'esistenza lo accompagnerà sempre.
Meditando la proposta del grande pensatore si è stimolati ad un confronto elaborando il proprio orientamento sui problemi di cui si parla solo in occasioni molto rare. Con la conquista dello spazio(intergalattico) perchè non affrontare la conquista della profondità del proprio io, dell'essere? Dio–mondo: non si tratta solo di fede ma di capacità di approfondimento ad opera della(nostra)ragione, evitando il pericolo che si può notare in alcuni di presentare una personale "concezione" dell'uno e dell'altro nella convinzione che non esiste "la" realtà ma solo interpretazioni .
Al termine aggiungo un'osservazione di non condivisione, che trova conforto, come possibilità di ulteriore riflessione, nella parte finale del secondo testo "Istituzioni di filosofia" (p.137:..."libertà di discernimento"..."personale reazione critica"; coerenza con lo stile del Nostro che amava il confronto, stimolava le obiezioni su quanto sosteneva): sulla linea hegelo-idealista elabora una visione-valutazione della storia della filosofia per epoche-cicli-schemi, che dir si vuole, in cui, ad eswmpio, si riduce la filosofia contemporanea (lo "spirito") alla pura istanza prassistica, mentre chi ha una visione articolata, dettagliata, sa che è di una ricchezza notevole, con figure di grandi pensatori. A quello del suo maestro Bontadini ha fatto seguito un analogo atteggiamento del discepolo Severino con la tesi del pensiero occidentale, quale follia del nichilismo-destino. I “tramonti” dell’Occidente (Spengler insegna) continuano con questi ultimi tramonti? La metafisica forse non ci accompagna ad una filosofia cui si aprirono certi pensatori del passato? preceduti però da quell’INSEGNAMENTO ("discite a me, quia mitis sum et humilis corde").Imparare, discernere, sui banchi della vita, sempre illuminati da QUELLA luce.