«Il mio approccio con la Tracia è iniziato a Sofia, nel 1987, in occasione del Congresso di Epigrafia Greca e Latina, dove mi recai su incoraggiamento di Silvio Panciera e dove ebbi l'onore di conoscere, tra gli altri, Georgj Mihailov e Olivier Masson, che di lì in avanti mi aiutò per l'onomastica camarinese. A Sofia ritrovai l'amica Maria Reho, che mi illustrò la città (e in generale la Bulgaria) trasmettendomene l'affetto che lei stessa provava; il convegno organizzò delle importanti escursioni, fra le quali la visita a Plovdiv. La Reho e qualcun altro mi incoraggiarono a partecipare al IV Congresso sulla Tracia Pontica, che si sarebbe tenuto l'anno successivo a Sozopol. Naturalmente in quell'occasione potevo solo parlare dell'Occidente (del resto mai abbandonato), e l'incoraggiamento della signora Ognenova fu per me determinante, per non dire della sua guida a Mesambria. In quello stesso anno veniva allestita la grande mostra veneziana sui Traci e Paola Pelagatti, amica della Ognenova, mi ha invitato a farne la recensione sul Bollettino d'Arte qui riprodotta. Agli amici bulgari sono grata per molte attenzioni, non ultima quella di avermi dato l'occasione di commemorare Lyuba Ognenova. Giovanni Pugliese Carratelli cominciò a regalarmi i libri che gli arrivavano da quei paesi, libri che naturalmente conservo con particolare riguardo, insieme a pochi altri. Il comune denominatore fra lo studio delle terre tracie e di quelle tirreniche erano, per me, la geografia antica e la colonizzazione greca, in particolare quella praticata dai Megaresi, le istituzioni dei quali hanno conosciuto sulle coste del Mar Nero una durata particolare. Ad essi, e non solo, ho quindi dedicato alcuni corsi dell'insegnamento di Storia greca all'Università Statale di Milano, dal 2007 al 2010, sempre accompagnati dal materiale didattico, pubblicato nel sito dell'Università, a cura di Francesca Berlinzani; ad essi sono collegati i lavori di Maria Mainardi e Paola Schirripa...» (Dall'Introduzione)