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Descrizione
La società fortemente laicizzata del primo Novecento, sulla scia delle riflessioni inaugurate da Freud, relega alle porte dell’inconscio la sacralità e il mito. Molti artisti, alla ricerca di un nuovo messaggio e di una nuova forma che lo legittimi, riscoprono così la Sacra Scrittura come paradosso e ne fanno l’oggetto di un’arte che, allontanatasi dalla celebrazione del divino, ha l’esigenza di rivestirsi del sacro per rinnovarsi.
La lettura a cavallo tra analisi letteraria e ricostruzione storica del Doctor Faustus, opera-confessione di Thomas Mann, svela come questa tensione latente nel romanzo moderno nasconda un processo di autoanalisi tutt’altro che indolore. Nelle vicende del giovane Leverkühn è riconoscibile non solo la fisionomia di un teologo mancato, della sua dannazione “estetica” e di una Salvezza ambigua, ma anche il volto di un Creatore estraneo all’uomo, un Dio inibito dal paradosso dell’impotenza di fronte a una delle più abnormi sofferenze umane: quella della Shoah.
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DETTAGLI DI «L' onnipotenza imperfetta»
Tipo
Libro
Titolo
L' onnipotenza imperfetta - Teologia secolarizzata nel Doctor Faustus di Thomas Mann
Autore
Veronica Piccolo
Editore
Ancora
EAN
9788851405885
Pagine
352
Data
febbraio 2010
Recensioni di riviste specialistiche su «L' onnipotenza imperfetta»
Frutto delle ricerche per un dottorato in lingua e letteratura tedesca, questo saggio costituisce una analisi letteraria del Doctor Faustus (1946), il discusso romanzo-confessione di Thomas Mann, redatto all’epoca del suo esilio volontario, e al tempo stesso ne cura una apprezzabilissima ricostruzione storica dal sapore interdisciplinare. Nelle vicende del giovane Leverkühn divengono così riconoscibili non solo i tratti di un teologo mancato, della sua dannazione “estetica” e di una salvezza ambigua, ma anche il volto di un Creatore estraneo all’uomo, di un Dio inibito dal paradosso dell’impotenza di fronte all’abominio della sho’âh.
Tratto dalla rivista Concilium n. 3/2010
(http://www.queriniana.it/rivista/concilium/991)