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Descrizione
"Ca ti cogghjia a Malura": così le mamme di Calabria intimorivano, fino a pochi anni fa, i figli piccoli per non farli uscire di casa in certi orari particolari e preservarli dai pericoli della strada. La Malura è la controra: quel momento negativo e folle, capace di annebbiare la ragione e segnare l'esistenza degli individui e a volte dei popoli. In un giorno di maggio del 1978, una lettera dall'Argentina viene recapitata a mastru Corrà con la notizia che suo nipote è stato ucciso nei vicoli della Boca e che i mandanti dell'omicidio sono proprio di Itarica, l'antico borgo medievale calabrese dove il vecchio sarto vive, in solitudine, la sua condizione di vedovo. La stessa lettera gli annuncia l'imminente arrivo da Buenos Aires di Angiulì, la nipote mai conosciuta, sorella del ragazzo ucciso. Angiulì a Itarica incontra Rocco, un filosofo pescatore di cui si innamorerà perdutamente. Sul loro destino incombe però l'ombra inquietante della feroce dittatura militare argentina e della cieca violenza mafiosa. "Il mare è l'anima che si fa materia e al mare non puoi mentire, specie quando hai un grande peso nel cuore." "Malura" è anche una laica, commovente preghiera per la felice ossessione del mare ma è soprattutto un viaggio nei sogni, nel dolore, nel travaglio del riscatto e nella speranza.
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