Maschi o femmine? La guerra del genere
(Problemi aperti)EAN 9788849812954
L’autrice è una statunitense, studiosa della sessualità e della condizione femminile ma anche militante nei movimenti in favore della famiglia e della vita umana. Ella prende in esame alcune teorie della rivoluzione sessuale e dal femminismo radicale, in particolare quelle che promuovono i cosiddetti “diritti riproduttivi”: diritto alla contraccezione, all’aborto, alla sterilizzazione, alla scelta dell’“orientamento sessuale”. Questa ideologia è implicita in molti pronunciamenti dell’ONU e dei suoi organismi, ma anche delle ONG e dell’Unione Europea, ad esempio quando progettano una nuova “educazione sessuale” anti-discriminatoria.
La O’ Leary analizza la frode linguistica che veicola questa propaganda. La parola “sesso”, che può indicare solo una oggettiva condizione naturale (ossia quella maschile o femminile), viene sostituita dalla parola “genere” (gender), che è prodotta dalla cultura contemporanea e può quindi indicare un soggettivo “orientamento sessuale”.
Le differenze sessuali diventano quindi una decisione soggettiva della cultura, che esorta l’individuo a “scegliersi” la propria sessualità o, secondo un’altra versione, a “scoprire” la propria occulta sessualità. Per fare questa scelta o scoperta, però, l’individuo dev’essere liberato da ogni condizionamento; pertanto si pretende che le leggi aboliscano ogni forma di tabù e di repressione, vietando ogni forma di condanna morale e discriminazione sessuale, come quelle tradizionalmente imposte dalla famiglia o dall’ambiente.
Ne deriva una “lotta dei generi”, applicazione della vecchia “lotta di classe” comunista, che dovrà liberare le masse dai condizionamenti della natura e della società; la rivoluzione genetica viene vista come uno strumento utile a questo scopo.
L’autrice, nel solo delineare questa ideologia, già pone le premesse per la sua confutazione. La liquidazione del dualismo maschio/femmina è tipico esempio del rifiuto della condizione umana, ossia della condizione di creatura, riflettendo lo sforzo utopistico di crearsi a propria immagine e somiglianza. I numerosi esperimenti tentati da sessuologi per formare i bambini a una libera e multiforme sessualità, sono tutti falliti, producendo non nuovi “generi” ma solo maschi o femmine degeneri.
Tratto dalla rivista Radici Cristiane n. 23 - Aprile 2007
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