Science and christian faith in post-cold war europe. A comparative analysis 25 years after the fall of the Berlin Wall
(Ecclesia Mater - Studi) [Copertina in carta]EAN 9788846510457
Nei giorni 6-9 novembre 2014, in Roma, si è tenuto un workshop internazionale sul tema: Science and Christian Faith in post-cold War Europe. A comparative analysis 25 years after the fall of the Berlin Wall. Il workshop è stato sponsorizzato dal SEFIR (Scienza e Fede sull’Interpretazione del Reale), in collaborazione con il Servizio Nazionale per il Progetto Culturale della CEI, e ha visto attori anche l’ISSR “Ecclesia Mater” (Roma) e l’Università di Zagabria. I contributi più importanti, offerti nel workshop, sono confluiti nel presente volume curato da G. Boffi e M. Sunjic.
Il senso del laboratorio è racchiuso nella rivisitazione della situazione del rapporto tra scienza e fede cristiana a 25 anni dalla caduta del Muro di Berlino, un evento di grande importanza e significato per l’Europa e per i suoi processi di democratizzazione nazionale, ma anche per il suddetto rapporto tra religione e scienze. I partecipanti al laboratorio, provenienti da diversi paesi europei e appartenenti a differenti comunità scientifiche, hanno chiaramente contribuito alla rilevazione dei nuovi sviluppi che si sono determinati nei loro paesi, in merito alla questione di fondo, sottolineando in particolare le nuove esperienze che sono nate in seguito al crollo dei regimi totalitari. In questo contesto, particolare spazio e attenzione sono stati riservati alle situazioni di Croazia e Italia.
Come già detto, i contributi dei partecipanti al workshop si ritrovano nel volume che qui segnaliamo. Essi costituiscono non solo un sufficiente punto di vista sulle rinnovate relazioni tra scienza e religioni, che si sono determinate a partire dal 1989, ma anche e soprattutto un significativo stimolo per ulteriori approfondimenti della questione. Dalla loro lettura emerge come le relazioni tra scienza e religioni costituiscono un processo non semplice e, pertanto, nonostante le mutate condizioni culturali e politiche in Europa, le loro esecuzioni pratiche non sono del tutto ottimali. Tra l’altro, bisogna osservare come in Europa si sono determinate, proprio negli ultimi trent’anni, nuove forme di ideologie totalitarie, che si traducono in fondamentalismo, scientismo (come forma di opposizione al fondamentalismo) e nuovo ateismo (soprattutto nell’ovest europeo).
Quanto detto dai relatori fa emergere l’istanza di approfondimenti più sistematici, che esigono tempi lunghi e progetti più solidi e più condivisi, al fine di non risolvere l’importante questione in contesti rapsodici. La Dichiarazione posta all’inizio della serie dei contributi mira proprio a questo obiettivo di grande respiro e rigore intellettuale.
Il presente volume merita certamente di venire segnalato non solo per l’importanza del tema affrontato, ma anche e soprattutto per la piattaforma metodologica che si evince dalla sua lettura, quale struttura organizzativa del workshop. Non è difficile comprendere, in tal senso, che la moltiplicazione di queste esperienze europee significative può sicuramente costituire, in qualche modo, uno stile degli appuntamenti scientifici che si danno le istituzioni accademiche dell’oggi, seriamente interessate al metodo della integrazione dei saperi.
Tratto dalla rivista Lateranum n.1/2017
(http://www.pul.it)
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