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Citazione spirituale

Pietro e Gesù

di

Carollo Alessandro

 (1 commento, 1 recensione)

Copertina di 'Pietro e Gesù'
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EAN 9788846509147

Disponibile in 20 giorni
In promozione
Descrizione

Pietro e Gesù: il vangelo vive della loro relazione, conflittuale e profonda come solo i legami autentici possono esserlo. Proprio per questo il loro rapporto costituisce il paradigma di ogni autentica sequela del Signore. Dalla chiamata sul lago al triplice rinnegamento, la vita di Pietro si dispiega "tra alti e bassi", tra crisi profonde e scelte appassionante, rivelando così tutte le possibilità dell'animo umano: dedizione, accoglienza, rispetto, amore, ma anche paura, rifiuto, ostinazione, ribellione e perfino il tradimento dell'amicizia e di quei valori profondi che Pietro si illudeva di aver ormai fatto suoi, ma che - in realtà - non gli appartenevano ancora. Nella vicenda del discepolo, ognuno di noi può rileggere qualche tratto della propria vita e della propria identità, perché egli è personaggio universale, talmente vero da metterci in crisi. Pietro tocca il fondo quando rinnega il Maestro, ma così facendo, egli non solamente tradisce un amico, non soltanto rinnega la ragione della propria vita: piuttosto, perde se stesso. Solo a questo punto, Pietro risorge e diventa un uomo nuovo. Riconciliato con sé e con Gesù, potrà guidare il gruppo dei discepoli perché il Maestro, che non aveva mai perso la fiducia nei suoi confronti, è disposto, ancora una volta, a confermarla: «Tu sei Pietro» (Mt 16, 18), per sempre! (dalla Presentazione)

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Tipo Libro Titolo Pietro e Gesù Autore Editore Lateran University Press EAN 9788846509147 Pagine 144 Data novembre 2013 Peso 190 grammi Altezza 21 cm Larghezza 13,5 cm Profondità 1 cm Collana Vivae Voces
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il 10 agosto 2022 alle 15:02 ha scritto:

Ottima presentazione di Pietro come discepolo prima e santo nella parte finale.

Alessandro Carollo è Frate Minore Cappuccino, docente di sacra Scrittura e responsabile della pastorale giovanile-vocazionale; nel volume che qui presentiamo si notano entrambe queste due “appartenenze”. Egli affronta infatti cinque brani (o gruppi di brani) evangelici offrendo prima alcune osservazioni di carattere esegetico, prevalentemente narrativo; poi alcune considerazioni a livello umano, spirituale e vocazionale. I brani sono: la vocazione di Pietro nei sinottici (Mc 1,16-20 e Mt 4,18- 22; Lc 5,1-10); la vocazione di Pietro nel quarto Vangelo (Gv 1,35-42); Gesù che cammina sulle acque (Mt 14,22-32); la confessione di fede di Pietro (Mc 8,27-38) e il suo rinnegamento (Lc 22,31-34.54- 62). Come si può notare, sono tutti brani in cui è chiamato in causa l’apostolo Pietro; la scelta è stata dettata dal fatto che «la relazione dell’apostolo Pietro con il suo Signore […] costituisce il paradigma di ogni autentica sequela» (p. 15). «Pietro è sicuramente il personaggio più ambiguo, controverso e sfuggente dei Vangeli. Debole e sbruffone, testardo e cocciuto, ma anche amabile, sincero e profondamente “preso” da Gesù, l’Apostolo è il concentrato della natura umana, fatta di slanci, di passione, ma anche delle più grette meschinità […]. Proprio per questo l’apostolo è il testimonial più indicato per parlarci di speranza, pur tra tutti i nostri alti e bassi» (p. 113).


Tratto dalla rivista "Parole di Vita" n.4 del 2014
(https://www.queriniana.it/parole-di-vita)

vangeli, psicologia della religione, Pietro (santo), Sequela di Gesù