Management delle biotecnologie. Competizione, innovazione e sviluppo imprenditoriale
(Economia e management)EAN 9788846495693
Il progresso biotecnologico recente e attuale richiede l’attenzione di molteplici agenti morali all’interno della società contemporanea a motivo delle trasformazioni concrete che tale progresso sta determinando e che promuoverà, con le conseguenti ripercussioni a livello di dinamiche sociali. In questo volume, con uno stile conciso e di facile lettura, l’Autore, docente di Economia e Gestione delle Imprese presso la Facoltà di Economia del l’Università degli Studi di Napoli "Federico II", ci offre un’accurata presentazione del panorama attuale biotecnologico e un’analisi attenta delle modalità di interazione economica.
Ne suggerisco la lettura ai nostri lettori, in particolare a coloro che dispongano di una formazione economica e ai docenti e studenti di teologia morale, sia interessati in teologia morale sociale, sia con interessi in ambito bioetico. A motivo della sua competenza, l’A. non tratta estesamente problematiche etiche, pur indicandole e mostrando una chiara coscienza della loro importanza. Alla luce delle informazioni e delle riflessioni che Vona offre, attendiamo che vedano la luce, quindi, riflessioni etico-teologiche, purtroppo ancora insufficienti nel panorama teologico internazionale, con l’eccezione di contributi riguardanti alcune singole biotecnologie. In tal modo la teologia morale continuerà a mostrare la sua abilità sia di interessarsi alla realtà concreta, fin nei suoi aspetti economico-manageriali, in ascolto attento dei contributi multidisciplinari, sia di accompagnare il progresso, anche biotecnologico, con il contributo di una riflessione che miri alla promozione della dignità umana, della giustizia, della solidarietà e del bene comune.
Il primo sforzo che compie l’A. è quello di aiutare il lettore a definire le biotecnologie in quanto tali e a precisarne la ricca varietà, individuando raggruppamenti e filiere (cap. 1). Leggiamo, così, che «sotto l’ombrello del termine ibrido "bio-tecnologia" si fanno rientrare [...] gli straordinari frutti prodotti da operatori della ricerca scientifica di base ed applicata in un’ampia e crescente varietà di ambiti disciplinari accomunati dall’interesse ad esplorare, facendo uso di strumentazioni metodologiche e tecniche sperimentali specifiche, i segreti degli organismi biologici, della loro struttura molecolare e dei loro .comportamenti.» (25). In secondo luogo, Vona si interroga sul futuro delle biotecnologie, esaminando, in particolare, la genetica molecolare, le scienze mediche, la farmacogenomica, l’ambito ecologico e agricolo (cap. 2). Il terzo capitolo studia le problematiche etiche più rilevanti, riflettendo sulla ricerca riguardante gli embrioni e le cellule sta minali, il genoma umano, le manipolazioni genetiche in agricoltura e la necessità di preservare la biodiversità, le biotecnologie in ambito energetico.
I restanti tre capitoli sono consacrati all’analisi delle dinamiche economico-manageriali, considerando: lo sviluppo economico, sia in termini di potenzialità che di modelli d.impresa emergenti e di interazione tra ricerca aziendale e universitaria, mercato e intervento statale (cap. 4); l’interazione tra ricerca e imprenditorialità, riflettendo su come si punta all’innovazione e allo sviluppo e sul ruolo svolto da accordi e alleanze tra le realtà economiche coinvolte (cap. 5); la descrizione analitico-critica di specifiche modalità di sviluppo che comportano il trasferimento di conoscenze, o che si attuano mediante spin-off , ovvero quelle «imprese nate da una "costola" di una entità di ricerca (pubblica o privata), che promuove la nascita di una struttura nuova (Start-Up), autonoma giuridicamente e finanziariamente rispetto all’ente di provenienza, allo scopo di avviare con maggiore libertà e flessibilit à tutte le iniziative necessarie per meglio valorizzare i .prodotti. della conoscenza » (95), o che valorizzino la figura dello scienziato imprenditore, o che coinvolgano imprese pubbliche o a partecipazione pubblica, o che comportino brevetti e interventi del mercato finanziario, come nel caso del venture capital (cap. 6).
L’A. mostra un’approfondita conoscenza del panorama biotecnologico internazionale, con le diverse modalità e tipologie biotecnologiche ed economico-manageriali esistenti nei vari paesi. Egli presta attenzione, in particolare, agli Stati Uniti (attualmente leader nel settore biotecnologico), all’Europa, alla Cina e all’India. Inoltre, i riferimenti concreti riguardanti specifiche imprese sono di particolare aiuto, esemplificando la trattazione sistematica. La ricerca scientifica rappresenta una risorsa unica e preziosa per lo sviluppo dei singoli stati (cf 98) ed è necessario interrogarsi ulteriormente, in Italia, su come promuoverla, senza poi tardare a intervenire sostenendo giovani ricercatori, affiancando una riflessione etica aggiornata, informata e competente. Circa l’Italia, una proposta concreta che Vona avanza riguarda la creazione di «una holding di partecipazioni specializzata», connessa a un’importante compagnia biotecnologica (102).
Tale proposta invita al dibattito, valutando quale struttura economica possa combinare la capacità di «fronteggiare livelli di rischiosit à particolarmente elevati» con la committenza istituzionale e gli spin-off accademici e aziendali (102). Come l’A. rileva, «la ricerca è .trainata. dal desiderio irrefrenabile di esplorare e conoscere l’ignoto senza condizionamenti specifici, mentre l’industrializzazione delle scoperte scientifiche è guidata da finalità essenzialmente economiche e richiede l’attivazione di risorse di natura tecnico-aziendale (complementary asset), umane e strutturali, e di conoscenze, competenze e abilità, che solo un’impresa esperta ed affermata sul mercato è in grado di gestire» (79). Concludo augurandomi che questo interessante volume possa promuovere uno studio e un dibattito competente e di qualità riguardante le biotecnologie in ambito universitario, economico e nella realtà ecclesiale e sociale.
In tal modo mostreremo la nostra abilità, di cittadini e di credenti, di gestire il presente e di affrontare il futuro alla luce di tutte le nostre risorse intellettuali, umane, morali e spirituali, preparando il futuro per il nostro mondo contemporaneo, includendo chi è più povero e bisognoso, con un’attenzione e una cura particolari per le generazioni future a cui vogliamo consegnare il mondo migliore possibile.
Tratto dalla rivista "Rassegna di Teologia" n. 3/2011
(www.rassegnaditeologia.it)