In questo libro tredici studiose e studiosi di varia estrazione ripercorrono la storia di una donna, Maria di Magdala. Discepola di Gesù, forse ricca, forse indemoniata poi guarita, forse bella, forse amata, forse amante. Colei che, al termine di quella notte di angoscia e dolore, quand'era ancora buio o già sorgeva il sole di un giorno che sarebbe poi diventato festivo, da sola o con altre avrebbe scoperto la tomba vuota di lui crocifisso. O forse fu tutto una pia menzogna, per permettere ai fedeli di credere l’inverosimile. La figura della Maddalena è quindi cresciuta nel tempo; è stata trasformata, adattata, forse tradita. Pietra d’inciampo per la fede di alcuni, invidiata da altri, è diventata chiave di volta di ardite architetture agiografiche, fino ad approdare oggi nell'immaginario popolare, quale eroina di miti nuovi e forse improbabili.
La Maddalena della storia forse è perduta per sempre. Vi sono persino studiosi contemporanei che pensano sia stato Marco, l’evangelista che doveva trovare qualcuno che scoprisse la tomba vuota di Gesù, magari per dare corpo alla nuova leggenda e nascondere il famigerato “inganno dei discepoli”, a inventarla. E quando, sei secoli dopo, un nuovo profeta mediorientale fondò una nuova religione dello stesso Dio, questo profeta, nel fuoco della sua ispirazione, riscrisse la storia della salvezza, ma, parlando del suo predecessore di Palestina, non menzionò mai la Maddalena. Forte di questo silenzio, l’esegesi islamica in genere ritiene che la donna di Magdala sia una delle invenzioni dei discepoli di Gesù.
Nelle tradizioni cristiane, invece, la sua figura cresce, cambia, interagisce con altre, si trasforma adattandosi a luoghi, epoche, interessi diversi e non sempre o solo spirituali o di chiesa, ma talora legati a bramosie di potere o all’eterno desiderio di denaro.
La prima impressione che si ricava da uno sguardo alle tradizioni più antiche è che la Maddalena, come personaggio letterario, è una figura che cresce d’importanza col passare del tempo. Come Maria, la madre di quel Gesù che le tradizioni protocristiane ritengono l’iniziatore umano-divino della propria realtà religiosa, anche la donna di Magdala, taciuta o descritta in termini poco lusinghieri nei testi più arcaici (Paolo e Marco), acquista importanza crescente come testimone, inizialmente con altre donne e infine da sola, prima della tomba vuota, poi di visioni credute angeliche e infine dell’avvenuta risurrezione del Cristo.
Diciamo subito che questo fenomeno letterario mal si concilia con l’idea che la Maddalena come personaggio storico fosse molto importante nelle primissime fasi di sviluppo della realtà che ora noi chiamiamo cristianesimo e che sia stata gradualmente censurata da una leadership ecclesiastica a lei avversa. In tutta la letteratura cristiana primitiva, sia quella che sarà considerata canonica sia quella che diventerà apocrifa, sia quella che sarà considerata ortodossa sia quella che diventerà eretica, Maria Maddalena cresce d’importanza per alcuni secoli. I vari gruppi se ne contendevano l’eredità, senza che il suo ricordo fosse ritenuto “pericoloso” o tale da essere censurato. I modi, però, di tale crescita sono certamente diversi e la loro diversità diviene un indizio che ci aiuta oggi a comprendere la diversità dei gruppi che costruirono o conservarono la sua memoria.