Penitenza e unzione dei malati
(Grandi opere)EAN 9788839924094
Con la pubblicazione del testo del teologo bresciano Angelo Maffeis – Penitenza e unzione dei malati (vol. 9) – il Nuovo corso di teologia sistematica, edito dalla casa editrice Queriniana, si arricchisce di un denso contributo – oltre 400 pagine – che si distingue degnamente nel pur già vasto orizzonte della produzione letteraria della teologia sacramentaria.
L’esplicita natura didattica del volume rende ragione della scelta operata dall’A. di adottare una struttura e un percorso abbastanza classici per questo genere. Il testo, infatti, presenta l’elemento dottrinale-dogmatico dei due sacramenti della guarigione cristiana a partire da un’interrogazione – rigorosa e puntigliosa – di quei luoghi fondamentali per la riflessione teologica, ovvero il dato biblico e la sua interpretazione nelle diverse forme rituali assunte nel corso della storia della chiesa. Sotto tale aspetto, l’attenzione scrupolosa rivolta a questo livello di indagine rappresenta indubbiamente un notevole punto di forza dell’opera, a cui va aggiunta la copiosa offerta di riferimenti bibliografici – di diverse aree, con un’attenzione particolare all’ambiente tedesco – che tuttavia avrebbe potuto comprendere anche qualche contributo piú attuale. Al lettore è senz’altro offerto un ampio orizzonte teologico tale da mettere in risalto lo spessore di complessità e di problematicità che accompagna i due sacramenti in questione.
Ci sembra opportuno far notare che proprio in tale aspetto si manifesta quella tensione «concreta» del volume, il quale non si esaurisce semplicemente in una presentazione dei dati fine a se stessa. Dichiarata a piú riprese – ma già esplicitata fin dalle primissime pagine dell’introduzione – l’intenzione dell’opera è invece tesa squisitamente a un confronto dei risultati della ricerca con l’elemento culturale contemporaneo, in modo da porgere non solo a studenti o teologi, ma anche a pastori, un affinato strumento ermeneutico capace di (ri)collegare l’anello della riflessione e della prassi attuali a quella «catena che forma la tradizione ecclesiale della fede celebrata, vissuta e compresa» (p. 9). In questo senso, l’elemento culturale e antropologico non rappresenta semplicemente il punto di partenza di un generico status quaestionis, bensí si dimostra essere un elemento imprescindibile di un virtuoso circolo ermeneutico, il quale intende delineare la fisionomia di due sacramenti che, dalla modernità in poi, sono lentamente scivolati nel cono d’ombra di una perdita di plausibilità, e che attendono e richiedono una riscrittura secondo la grammatica dell’esperienza cristiana contemporanea.
L’analisi del sacramento della penitenza muove dalla presa di coscienza della tensione esistente tra l’oggettiva rilevanza che questo sacramento ha ricevuto in modo particolare all’interno della chiesa cattolica – e che il Concilio di Trento ha ufficialmente definito in una forma codificata che, per lo piú, è giunta fino alle soglie dei nostri giorni – e quel distacco soggettivo della religiosità attuale, meno attenta a schemi morali pubblici o istituzionali – percepiti piuttosto come un’«invasione di campo» – e piú favorevole, invece, alla componente personale e intima della relazione. Proprio la con-fusione tra gli elementi del codice narrativo, piuttosto tipico della direzione spirituale, e i presupposti esigenti della confessione – capacità di giudizio sulla propria vita, distinzione tra ciò che è peccato e ciò che non è peccato, affidamento all’azione istituzionale di un ministro della chiesa – è additata dal teologo bresciano come una delle principali cause endogene che tendono a obliare il potenziale vitale del quarto sacramento.
Il venir meno nella coscienza comune di un ethos condiviso e della relativa pressione sociale da esso esercitata, il diffondersi di un’ermeneutica dell’azione che si limita a un orizzonte prettamente antropologico – riducendo in genere il peccato a errore e in particolare a senso di colpa –, e infine una riduzione del kerygma a forme troppo generiche, completano il quadro di un’analisi che non si limita a elencare delle cause, bensí cerca di prospettare i nodi di un necessario ripensamento. Come già evidenziato, il robusto appoggio biblico e storico avvia e sostiene una riflessione teologica secondo una logica che vorremmo definire sinteticamente di «integrazione». Ai diversi elementi del sacramento della penitenza – dogmatico, liturgico, ecclesiologico, antropologico e pure quello giuridico – l’A. cerca di restituire il giusto peso e posto, perché – come tuttavia è avvenuto nel corso della storia – un singolo elemento non abbia a essere assunto come esclusivo, e la specificità propria del sacramento non venga assorbita ed esaurita da un’unica categoria ermeneutica. Cosí la dimensione personale della penitenza – originariamente preponderante – è ricomposta e ancorata all’interno di una dinamica ecclesiale piú ampia e approfondita secondo l’ecclesiologia del Concilio Vaticano II.
L’elemento antropologico – la coscienza della colpa – è compreso e illuminato nella e dalla Parola di perdono, ovvero dall’evento salvifico rivelato in Gesú Cristo. Infine, i singoli aspetti liturgici sono sottoposti a una rapida rilettura, capace tuttavia di far emergere quella sapienza in essi contenuta, e che rischia tuttavia di venir messa in ombra da un linguaggio di provenienza giuridica, senza dubbio difficile da comprendere alla sensibilità contemporanea. La piú agile trattazione del sacramento dell’unzione dei malati – accanto alla questione del ministro e all’aspetto penitenziale del sacramento – si sofferma in modo particolare nella ricerca di una «chiave di volta» capace di armonizzare tra di loro le due opposte interpretazioni ancora persistenti nella teologia contemporanea: da una parte la linea tedesca, che riconosce la destinazione del sacramento nella preparazione alla morte, e dall’altra parte la linea della teologia liturgica che – sulla base del recupero della prassi primitiva – riconosce nella malattia l’habitat antropologico in cui si innesta il sacramento dell’unzione.
In questo senso, il mistero pasquale è per l’A. l’orizzonte ermeneutico nel quale, al credente, sostenuto e accompagnato dai gesti della fede, è offerta la possibilità di una nuova interpretazione della propria situazione di «crisi» apertasi con la malattia, esperienza che eventualmente può portare anche alla morte. Nel tempo «estremamente» delicato della sofferenza, il malato è immerso in quel passaggio dalla morte alla vita che Cristo stesso ha attraversato e aperto anche per il credente. La chiesa non offre per questa esperienza critica discorsi o ragionamenti, ma – nella logica sacramentale – gesti concreti di attenzione, di vicinanza e di cura. Senza dubbio, l’opera di Maffeis – per equilibrio e chiarezza – offre un utile strumento di studio a quanti intendano accostarsi e approfondire la fisionomia dei sacramenti della guarigione cristiana.
Il lettore vi può trovare tutti gli elementi indispensabili non solo per comprendere un passato ricco di forme e pensiero, ma anche – in accordo con questa tradizione – un punto di appoggio perché l’intelligenza libera della fede trascriva nel presente questa ricchezza inesauribile.
Tratto dalla rivista "Studia Patavina" n. 2/2013
(http://www.fttr.it/web/studiapatavina)
Un altro poderoso manuale di sacramentaria che arricchisce il panorama dell’offerta formativa in ambito teologico. La trattazione dei due sacramenti risponde ai criteri propri del manuale. In questa linea il lettore si trova di fronte a una trattazione che intende rispondere principalmente a un itinerario formativo soprattutto per coloro che devono a loro volta formare il popolo di Dio.
La trattazione della Penitenza è racchiusa in quattro capitoli: 1. Il sacramento della Penitenza tra passato e presente per comprendere le problematiche principali che oggi interpellano questo sacramento; 2. La testimonianza biblica; 3. La penitenza nella storia della Chiesa da quella antica fino al Concilio di Trento incluso; 4. Il perdono di Dio attraverso la riconciliazione con la Chiesa con l’esame della riforma liturgica e una particolare puntualizzazione circa la dinamica antropologica del sacramento, come pure della riconciliazione con la Chiesa. Al sacramento dell’Unzione è dedicato un solo capitolo. Il percorso al suo interno si muove secondo queste linee: fisionomia del sacramento; la testimonianza biblica; lo sviluppo del rito; la riflessione scolastica; la riforma e il Concilio di Trento; il Vaticano II e la riforma liturgica; salvezza nella malattia. Tutti i capitoli si concludono sempre con l’indicazione di «temi di studio » e una sommaria rassegna biblica, mentre un’amplissima Bibliografia è racchiusa nelle pp. 431-470, articolata in: strumenti e fonti; la Penitenza nella Bibbia; la Penitenza nella storia della Chiesa e della teologia; manuali sulla Penitenza e studi generali; l’Unzione dei malati. L’Indice dei nomi completa l’opera.
Tratto dalla rivista "Rivista Liturgica" n. 1 del 2014
(http://www.rivistaliturgica.it)
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15,00 €→ 14,25 € -
22,00 €→ 20,90 € -
24,00 €→ 22,80 € -
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Ivan Lavorato il 6 novembre 2018 alle 09:35 ha scritto:
Un ottimo manuale per studiare in maniera sistematica i sacramenti della Penitenza e dell'Unzione degli infermi. Linguaggio semplice e chiaro. Ricca bibliografia. Ben fatta la parte biblica e storica.