Riconoscere Dio al centro della vita. Testi per l'anno liturgico

Segnaliamo volentieri questo volu­me, frutto dell'intelligente scelta ope­rata da M. Weber, che (nomen omen) ha saputo tessere insieme i tempi del­l'anno liturgico collegandoli a brani tratti da varie opere di Bonhoeffer in modo da formare un commento origi­nale sulle principali feste cristiane. So­no in tutto 15 le riflessioni qui proposte: Avvento, Natale, Ultimo dell'anno, Capodanno, Epifania, Tempo di passione, Venerdi santo, Pasqua, Ascensione, Pentecoste, Festa della Trinità, Festa del ringraziamento, Festa della Riforma, Giorno della penitenza, Domenica dei morti.

Come si nota, mancano alcune feste «cattoliche», come il Corpus Domini o quelle mariane. Le ultime tre sono caratteristiche del mondo luterano e non hanno corrispondenza precisa con la liturgia cattolica, anche se la Commemorazione dei defunti potrebbe essere accostata all'analoga ricorrenza luterana. Queste osservazioni non vogliono assolutamente sminuire il valore e l'utilità di questa antologia, anzi vorrei sottolinearne il valore ecumenico: la via della preghiera comune è la via che porta davvero all'unam sanctam, e in questi brani l'autore della Sanctorum communio rivela tutta la profondità della sua fede. Per ogni festivitl sono riportate anzitutto delle riflessioni di carattere teologico; alla fine invece è posta sempre una preghiera o un'elevazione più. spirituale, di carattere contemplativo.

Le opere maggiormente citate sono ovviamente i Sermoni (16 volte), ma non mancano testi dalle Lettere come quelle dal carcere (Resistenza e resa), nonché da Etica e dalle Meditazioni. I riferimenti bibliografici vengono dati puntualmente per ogni brano permettendo cosi di risalire all'edizione italiana delle opere bonhoefferiane. Nei limiti di una breve presentazioe come questa, è difficile fare una scelta tra i brani più. significativi. Certamente non si può che concordare con il curatore quando afferma che, pur composti più. di sessant'anni fa, so no testi che conservano una prodigiosa attualità e bisogna guardare ad essi con stupore. Vorrei solo citare la preghieraelevazione sulla morte, tratta da una circolare del 20 settembre 1939, dunque assai prima della prigionia, in cui l'intuizione profetica sulla propria sorte si unisce alla più. alta professione di fede del cristiano: «La morte in noi ha qualcosa a che fare con l'amore per Cristo e per gli uomini. Questa morte è grazia e compimento della vita.

Possiamo chiedere nella nostra preghiera di morirla, chiedere che essa ci sia donata, che la morte dall'esterno ci colga soltanto quando siamo stati ad essa preparati mediante questa nostra propria morte; allora la nostra morte è realmente solo il passaggio all'amore perfetto di Dio». 

Tratto dalla rivista "Credere Oggi" n.2 del 2007
(http://www.credereoggi.it)