Spiritualità per un altro mondo possibile
-Ospitalità Convivenza Convivialità
(Spiritualità)EAN 9788839916761
Indice
Premessa . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5
Parte prima
OSPITALITÀ: DIRITTO E DOVERE DI TUTTI
1. La fase planetaria della Terra e dell'umanità . . . . . . . 13
1. Il guardare indietro: il paradigma del nemico
e del confronto 16
2. Il guardare avanti: il paradigma dell'ospite e dell'alleanza 21
3. La 'amma accesa dai profeti e dai visionari 25
2. Il ritorno dalla grande dispersione . . . . . . . . . . . . . . 31
1. Muore una stella, nasce la Terra 33
2. Delle parti si uniscono e si separano: i continenti 37
3. La creaturina più bella: la vita 40
4. La siccità e la comparsa dell'essere umano 44
5. La dispersione degli umani e la nascita delle civiltà 46
6. Il ritorno dall'esilio: la globalizzazione 49
a) L'età del ferro della globalizzazione 49
b) L'età umana della globalizzazione 52
c) L'età ecologica della globalizzazione 55
392 Indice
3. Il mito dell'ospitalità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 62
4. Spiegazione del mito dell'ospitalità . . . . . . . . . . . . . . 72
1. Esperienze primordiali e mito 72
2. Mito e costruzione dell'esperienza umana 77
3. Ospitalità, convivenza, commensalità e mito 79
4. Le dimensioni dell'ospitalità 83
5. L'ospitalità nelle società moderne . . . . . . . . . . . . . . . 90
1. Ospitalità incondizionata e ospitalità condizionata 92
2. Ospitalità entro i con'ni degli stati nazionali 96
6. La mancanza di ospitalità nella storia . . . . . . . . . . . . 99
1. I molti altri 100
2. La distruzione dei culturalmente altri 108
3. I nuovi altri 119
7. Il riscatto dell'altro, base dell'ospitalità . . . . . . . . . . . 126
1. La centralità dell'altro nella tradizione giudeo-cristiana 126
2. I diritti umani e la cultura della pace 131
3. La democrazia mai compiuta come inclusione dell'altro 133
8. L'ospitalità nel contesto della globalizzazione . . . . . . 138
1. Atteggiamenti e comportamenti di ospitalità 139
a) La buona volontà incondizionata 139
b) Accogliere generosamente 141
c) Ascoltare attentamente 142
d) Dialogare lealmente 143
e) Negoziare onestamente 144
f) Rinunciare disinteressatamente 145
g) Responsabilizzarsi coscientemente 146
h) Relativizzare coraggiosamente 146
i) Tras'gurare intelligentemente 147
Indice 393
2. Politiche di ospitalità possibili 148
a) Una giustizia minima a tutti i livelli 148
b) I diritti umani a partire dalle maggioranze 152
c) Una democrazia aperta e perfettibile 153
d) L'interculturazione, s'da per l'umanità 158
e) Un altro mondo possibile,
nuovo paradigma di civiltà 161
Conclusione della prima parte . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 167
Parte seconda
CONVIVENZA, RISPETTO E TOLLERANZA
Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 173
1. La convivenza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 175
1. Le ostetriche di un popolo 176
2. Come convivere con i diversi più diversi' 180
a) La storia del buon samaritano 182
b) Convivenza: avvicinarsi, guardare,
avere compassione e prendersi cura 184
3. Che cos'è la convivenza' 190
a) Passi verso la convivenza 190
b) Che cosa è esattamente convivenza' 194
4. Convivenza: dimensioni psico-sociale e cosmica 201
2. Il rispetto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 208
1. Una parabola sul rispetto radicale 209
2. Che cos'è il rispetto' 214
a) Il riconoscimento dell'altro 214
b) Il rispetto incondizionato per la coscienza 217
c) La laicità dello stato e il rispetto 219
d) Il valore intrinseco di ogni essere 224
3. Un'etica del rispetto per ogni essere 227
394 Indice
3. La tolleranza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 232
1. Una parabola sulla tolleranza 233
2. Caos e cosmo, ordine e disordine mescolati 234
3. Che cos'è la tolleranza' 237
a) Livelli di realizzazione della tolleranza 240
b) I limiti della tolleranza 244
4. Essere tolleranti di fronte al fondamentalismo
e al terrorismo' 248
a) Il fondamentalismo, patologia delle dottrine 248
b) Il terrorismo e la conquista delle menti 254
5. Tolleranza e dialogo interreligioso 260
Conclusione della seconda parte . . . . . . . . . . . . . . . . . . 275
Parte terza
COMMENSALITÀ: MANGIARE E BERE INSIEME
E VIVERE NELLA PACE
Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 279
1. Mangiare e bere insieme: la commensalità . . . . . . . . 281
1. Racconti sulla commensalità 283
2. Commensalità, passaggio dall'animale all'uomo 286
3. La fame come problema etico e politico 295
4. Il commercio della fame: alimenti come affare 299
5. L'agricoltura biologica: una via d'uscita possibile 302
6. Il transgenico: mercato, etica e concezione del mondo 305
7. La questione dell'acqua: bene vitale o bene economico' 311
8. I presupposti per la commensalità 317
9. Consumo solidale e responsabile 322
10. La realtà ultima: commensalità di Gesù
e nel Regno di Dio 327
2. Cultura della pace in un mondo in con'itto . . . . . . . 337
Indice 395
1. Einstein e Freud: è possibile limitare l'aggressività' 338
2. I segnali di una umanità di pace 340
3. Superare gli ostacoli posti alla pace 342
a) Paci'smo senza limitazioni, paci'smo attivo,
paci'smo rivoluzionario 342
b) Con'ittualità portata all'estremo 346
4. Realismo responsabile 350
5. La pace impossibile 351
a) La violenza personale, dentro di me 351
b) La violenza del patriarcato 356
c) La violenza culturale: la volontà di potere-dominio 359
d) La violenza dell'economia capitalistica di mercato 362
e) La violenza originaria del cosmo 366
6. La pace possibile 370
a) La strategia ef'cace per costruire la pace 370
b) L'etica della sollecitudine e della giustizia sociale 373
c) Un paradigma etico-politico per la pace mondiale 378
7. La pace di Dio 382
Conclusione: le beatitudini delle virtù . . . . . . . . . . . . . . 389
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La globalizzazione è un tempo opportuno per liberare energie positive sia per la salvaguardia del creato, sia per la custodia dell’umano comune. Un’impresa che ha il nome della spiritualità e che il teologo brasiliano declina sul versante delle virtù. Rispetto all’enfasi del recente passato su economia e politica è necessario ridare spazio all’etica e alla spiritualità. Le tre parti del vol. sviluppano rispettivamente la virtù dell’ospitalità nell’attuale drammatico flusso delle popolazioni, la convivenza e la tolleranza davanti ai fondamentalismi, la convivialità davanti alla fame e alla manipolazione genetica. Una riflessione che declina elementi riflessivi con l’attenzione alle sperimentazioni in atto in molti movimenti popolari.
Tratto dalla Rivista Il Regno 2009 n. 8
(http://www.ilregno.it)
Il titolo italiano può trarre in inganno: quest’opera non è propriamente un trattato di spiritualità nel senso tradizionale del termine. È piuttosto un’etica delle virtù (così dice l’originale: virtudes) necessarie per costruire un mondo nuovo, più giusto e libero e quindi diverso da quello attuale. «Un altro mondo possibile» era anche il motto del V Forum sociale mondiale, svoltosi a Porto Alegre nel gennaio 2005 e che ha ispirato il presente volume. Come si vede, sono le istanze perenni della teologia della liberazione, ma in fondo le istanze medesime del vangelo e delle beatitudini di Gesù. Già in alcune sue opere precedenti, Boff aveva richiamato l’urgenza di una visione planetaria dei problemi, in cui scienze umane e naturali, teologia e spiritualità, etica e prassi di liberazione si congiungessero armonicamente. Basti ricordare: Il creato come in una carezza. Verso un’etica universale: prendersi cura della terra (Cittadella, Assisi 1999) ed Ethos mondiale. Alla ricerca di un’etica comune nell’epoca della globalizzazione (Edizioni Gruppo Abele, Torino 2000).
Si sa che in tutto il mondo è in corso oggi un vasto dibattito sull'urgenza di definire un ethos planetario, come dimostra anche la Carta della terra, fatta propria dall’Unesco nel 2000. L’attuale crisi econonica rende ancora più acuto questo bisogno. A farsi maggiormente sentire sono però le voci del Nord, cioè di quella parte del pianeta che egemonizza il processo di globalizzazione. È importante invece ascoltare la voce del Sud del mondo, come fa Boff nel presente volume, in cui si interroga su quali siano le «virtù» indispensabili per garantire un volto umano alla globalizzazione e le identifica attorno a tre parole che formano altrettante parti del libro: ospitalità, convivenza e convivialità.
La prima parte ripercorre le tappe del processo evolutivo della terra e dell’umanità, dalle origini remote del big-bang fino ai nostri giorni, mostrando che nella fase attuale è maturata una coscienza planetaria della presenza dei vari popoli in una casa comune, in un pianeta piccolo e dalle risorse limitate. È tramontano il mito dell’onnipotenza e del progresso illimitato, aumentano invece i rischi di uno «scontro delle civiltà», per cui solo il paradigma dell’ospitalità e dell’alleanza tra popoli e culture differenti può garantire la sopravvivenza stessa dell’umanità. «Chi accoglie il pellegrino, lo straniero e il povero accoglie Dio, e chi ospita Dio diventa tempio di Dio» (p. 71). Il mito dell’ospitalità si scontra però con una storia di mancanze e di chiusura, in cui culture che si ritenevano superiori e progredite hanno soffocato quelli che ritenevano appartenenti a popoli, classi o generi «inferiori, barbari, primitivi». Ora più che mai è necessaria una conversione non solo del cuore, ma politica, per garantire almeno a livello minimale una convivenza che sia tenera e fraterna per tutti entro la medesima casa comune, il pianeta terra. Altrimenti l’homo sapiens sembra cedere il posto all’homo demens.
Se l’ospitalità apre la porta, è dunque la convivenza che permette di stare insieme e di stabilire relazioni durevoli. Ciò può avvenire solo a determinate condizioni, che sono la tolleranza e il rispetto reciproco. In questa seconda parte, Boff rilegge le pratiche di evangelizzazione del passato e prende posizione per un modo diverso di «missione» ecclesiale, quello della presenza pacifica, silenziosa, umile che Francesco d’Assisi chiedeva ai suoi frati che andavano tra i «saraceni»; quello di Charles de Foucauld e delle Piccole Sorelle che hanno salvato dall’estinzione il popolo dei tapirapé (pp. 176-180). Urge inaugurare una nuova convivenza non solo tra le tribù che abitano la terra, ma anche tra l’uomo e la natura, perché quest’ultima non sia più solo oggetto di sfruttamento, ma venga salvaguardata con la cura e tenerezza che si devono alla madre comune.
La terza parte del libro scende ancora più decisamente nella pratica delle virtù, che vanno ovviamente vissute nel concreto della vita. Mangiare e bere insieme, seduti alla medesima tavola sono il simbolo e la realizzazione del vivere nella pace. La commensalità e la convivialità (chi non ricorda il messaggio di Ivan Illich?) esigono però la condivisione delle risorse, la cooperazione e la solidarietà perché nessuno soffra la fame o peggio muoia d’inedia. Qui l’esempio di Gesù e dei primi cristiani e la stessa mensa eucaristica non solo sono un’anticipazione della commensalità eterna con Dio nel suo regno di pace, ma impegnano i credenti e gli uomini di buona volontà a superare gli ostacoli che impediscono relazioni fraterne, a eliminare i conflitti che continuano a sorgere e a mettere in pratica le beatitudini delle virtù.
Questa nuova opera di Boff si iscrive quindi magnificamente in un’ideale biblioteca dove la cultura della pace domina come valore supremo, anzi come l’unica meta degna dell’homo sapiens.
Tratto dalla rivista "Credere Oggi" n. 169 (1/2009)
(http://www.credereoggi.it)
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