Che cosa ho fatto per meritare questo?
-La giustizia incomprensibile di Dio
(Spiritualità)EAN 9788839916679
Indice
Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5
1. Risposte teologiche al dolore . . . . . . . . . . . . . . . . . 11
1. Riflessioni filosofiche di base 11
2. Il dolore nelle religioni del mondo 18
3. La risposta di Gesù al dolore 23
Dare un senso alla sofferenza 42
Aiuto dalla Bibbia 46
Aiuto dalla psicologia 58
2. I mistici e il confronto con la sofferenza . . . . . . . . . 63
1. Sofferenza come sfida spirituale 64
2. Come può Dio permettere la sofferenza'
Contestazione dell'immagine di Dio
attraverso il dolore 74
3. Come credere ancora'
Dar voce alla sofferenza nella preghiera 77
4. Perché questa prova'
Sofferenza come via di maturazione 89
166 Che cosa ho fatto per meritare questo'
3. Il rapporto con esperienze concrete di sofferenza . 97
1. Sofferenza causata dagli esseri umani 97
2. La morte di persone care 101
La perdita dei compagni di vita 102
Quando i figli muoiono: genitori orfani 103
Attraversare il lutto '
imparare a trasformare
i sensi di colpa e la sofferenza 111
3. Quando il corpo o l'anima si ammalano 113
Sofferenze fisiche 113
Sofferenze psichiche 121
4. Preoccupazioni per i figli 128
Tratti caratteriali difficili
e percorsi di vita contorti 129
Omosessualità 133
Malattia e handicap 134
Malattia psichica 135
Anoressia 137
Tossicodipendenza 138
5. Fallimenti nella professione e nei rapporti 139
Disoccupazione 139
Separazione e divorzio 144
6. Sofferenza creata con le proprie mani 149
7. Catastrofi naturali 155
Conclusione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 159
Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 163
La domanda, che fa da titolo a questo nuovo libro di A. Grün, appartiene a quel genere di interrogativi ai quali è impossibile dare una risposta definitiva. Si può tentare soltanto qualche balbettante spiegazione, prima di lasciare spazio all'ascolto diretto di esperienze, che valgono molto più di elaborate teorie. E quello che fa il nostro autore nel terzo capitolo, volendo offrire soprattutto «un aiuto esistenziale» ai propri lettori. Consapevole infatti che le parole consolatorie, anche se proferite con le migliori intenzioni, possono ferire chi sta nel dolore, egli invita il lettore impaziente o meno disposto, a passare direttamente alla raccolta di esperienze concrete narrate appunto nella terza parte del libro.
Tuttavia, nel primo capitolo egli espone sinteticamente, ma in modo efficace e per nulla accademico, le riflessioni filosofiche e religiose che nel corso dei secoli grandi pensatori, come Agostino e Tommaso hanno escogitato per risolvere il dilemma: se Dio è buono, come mai c'è il male nel mondo? In particolare, le interpretazioni cristiane sono messe a confronto con quelle di altre religioni, come l'induismo, il buddhismo e l'islamismo. Poi, nel capitolo secondo, Grün riporta la testimonianza dei mistici di fronte al dolore e alla sofferenza umana, dunque ricerca una spiegazione che non si fonda sulla ragione, ma si affida all'intuizione di un mistero che supera infinitamente le dimensioni dell'intelletto umano. In particolare, è interessante la testimonianza di G. Jung, che nel suo studio teneva appesa l'immagine di Cristo crocifisso, come esempio di una sofferenza accettata per amore e via verso la maturazione personale.
Nel terzo capitolo, infine, vengono riportate numerose esperienze di dolore, come la morte di persone care, le malattie, il rapporto con i figli «difficili» o devianti, nonché i fallimenti matrimoniali e professionali. Il pregio del libro consiste non solo nell'esaminare tutta questa gamma di situazioni, evitando toni piagnucolosi o stereotipati, ma nell'individuare gli atteggiamenti giusti di fronte alle persone che soffrono. In questo senso i primi destinatari del volume sono tutti quelli che vengono a contatto con simili situazioni e vogliono evitare errori o frasi fatte. Grün insegna anzitutto ad ascoltare, a permettere che le perso? ne sfoghino il loro disagio, stando a loro fianco, portando insieme un po' del peso che le schiaccia.
Solo in un secondo momento vengono le parole o meglio le domande: che messaggio nascosto si può scoprire anche in un fatto così devastante? Cosa dovrebbe cambiare nella mia vita? Forse dobbiamo cambiare la nostra immagine di Dio? Oltre a queste domande, resta però l'umile conclusione dell'autore: «Non so spiegare perché la sofferenza ci colpisca. Non so spiegare perché Dio mi sottoponga alla sofferenza. La posso prendere soltanto come una sfida [...] ad arrendermi al Dio inconcepibile, [...] è una sfida a restare in cammino».
Tratto dalla rivista "Credere Oggi" n.3 del 2007
(www.credereoggi.it)
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Dott. Federica Moreschi il 6 luglio 2017 alle 23:22 ha scritto:
Ho acquistato questo libro per poter essere di maggior aiuto a chi mi è vicino e, nella condizione di sofferenza, cerca risposte per affrontare la propria croce. È un libro che può dare molta forza e conforto.