Teologia dei Padri della Chiesa
-Fondamenti dell'antica riflessione cristiana sulla fede
(Biblioteca di teologia contemporanea)EAN 9788839904515
La teologia patristica è costruita spesso accostando i medaglioni delle teologie dei singoli Padri o formandosi al commento dei testi senza entrare nei contenuti dottrinali. Il vol. inverte tale deriva ponendosi la domanda sui fondamenti, i metodi e i criteri che i Padri hanno sedimentato nella loro riflessione teologica. Come cioè concepivano e la teologia e come la facevano. L’impostazione sistematica e la ricerca sui principi teologici comuni caratterizzano il vol. Per i Padri il vero teologo non doveva solo parlare di Dio, ma parlare davanti a lui. «I padri della Chiesa non cedettero alla tentazione di trasformare Dio da autentico soggetto della teologia in un oggetto neutrale, in modo tale che l’intelletto finito potesse riflettere “su” di lui come su un oggetto e impossessarsene. La teologia sfociava piuttosto nella dossologia, che scaturiva dalla conoscenza della grandezza di Dio in fondo inconoscibile all’uomo».
Tratto dalla Rivista Il Regno 2010 n. 22
(http://www.ilregno.it)
Dopo quarant’anni di studio sui Padri della Chiesa, questo è il tipo di libro che avrei voluto scrivere. Non si tratta di un manuale di teologia patristica, ma di un esame puntuale e ragionato di come i Padri della Chiesa hanno elaborato i principi e i metodi del loro discorso teologico. Insomma, un manuale di .gnoseologia teologica. patristica.
Nonostante le grandi diversità tra i singoli Padri e le singole epoche, è a questo livello che si può constatare un vero e proprio consensus patrum, cioè «a proposito della concezione fondamentale della teologia, della sua essenza, dei punti in base ai quali essa deve orientarsi e dei metodi che deve adoperare» (8). Per rendersi meglio conto dei contenuti di un volume così denso, occorre sfogliarne l’indice, dove troviamo queste tematiche: Perché una riflessione sulla fede? (cap. 1); il principio della tradizione (cap. 2); il criterio della Scrittura (ermeneutica, tipologia, allegoria) (cap. 3); regola di fede e professione di fede (cap. 4); lex orandi - lex credendi (cap. 5); l’argomento dei Padri (cap. 6); i concili (cap. 7); sviluppo dottrinale (cap. 8); ortodossia ed eresia (cap. 9). La trattazione mostra una conoscenza di prima mano delle fonti e della bibliografia (non solo tedesca, anche se prevalente).
Ma quello che più si ammira è la giustezza dei giudizi su argomenti impegnativi, che non di rado nella pubblicistica sono trattati con disinvolta parzialità. La permanente validità della criteriologia teologica elaborata dai Padri è sottolineata da frequenti rimandi alle problematiche attuali, quali la relativizzazione della questione della verità all’interno della stessa teologia; i limiti delle discipline puramente storiche; il non vedere altro che fratture e discontinuità all’interno del Nuovo Testamento stesso e poi tra il Nuovo Testamento, i Padri e i concili; il considerare l’ortodossia come il prodotto uscito vincente a partire dai tanti “cristianesimi” originari. Un libro che si raccomanda da solo.
Tratto dalla rivista "Rassegna di Teologia" n. 2/2013
(www.rassegnaditeologia.it)
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