I concetti teologici fondamentali dell'Antico e del Nuovo Testamento
(Biblioteca di teologia contemporanea)EAN 9788839904430
INDICE
Prefazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5
Piano dell'opera . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9
LEMMI PRINCIPALI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11
Christian Frevel, Antropologia 13
Reinhard G. Kratz, Culto 24
Klaus Neumann, Cultura e mentalità 32
Thomas Hieke, Escatologia 42
Rainer Kampling, Etica 51
Bernd Janowski ' Klaus Scholtissek, Idee di Dio 60
Angelika Berlejung, Immagine del mondo/Cosmologia 69
Thomas Krüger, Sapienza/Legge 81
Hubert Frankemölle, Scrittura/Comprensione della scrittura 89
Joachim Kügler, Soteriologia 101
Angelika Berlejung ' Annette Merz,
Status sociale/Società e istituzione 109
Ernst Axel Knauf ' Jürgen Zangenberg,
Storia/Storiografia/Storia della salvezza 121
LEMMI SECONDARI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 133
Glossario . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 797
Elenco degli autori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 806
Abbreviazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 808
Indice dei nomi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 814
Indice tematico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 817
Negli anni che ci separano dal Concilio Vaticano II sono stati sempre più frequenti i tentativi volti a interrogarsi sul rilievo e la posizione da accordare al testo biblico nella pratica della teologia, alla luce dell’evocazione di Dei Verbum 24. Se è vero, infatti, che Rivelazione, Bibbia e teologia sono strettamente connesse, per comprenderle in maniera adeguata occorre tenere in giusto conto non solo la testimonianza ecclesiale dell’evento rivelatore, ma anche lo stesso esercizio di intelligenza del testo in ottica credente.
Solo così si potrà mettere adeguatamente in evidenza – superando la divisione tra testo e testimonianza resa su di esso – la prospettiva e la direzione del percorso al quale esse fanno riferimento e al quale rinviano. Proprio per favorire questo approccio integrato, e pubblicata nell’originale tedesco come Handbuch theologischer Grundbegriffe zum Alten und Neuen Testament, l’opera oggetto della presente recensione ha dichiaratamente una doppia natura: i curatori (Angelika Berlejung è docente di teologia dell’Antico Testamento alla Facoltà Teologica evangelica dell’Università di Lipsia, mentre Christian Frevel è docente di Antico Testamento alla Facoltà Teologica cattolica della Ruhr-Universität di Bochum), hanno voluto riassumere in un medesimo testo le due funzioni di manuale-compendio di teologia biblica e di dizionario di termini biblici, affidando la stesura delle diverse voci a un pool di studiosi tedeschi, svizzeri e olandesi facenti capo a prestigiosi centri di ricerca biblica e teologica.
Per di più, lo stesso oggetto della ricerca – la Sacra Scrittura – ha esigito un atteggiamento di apertura e condivisione ecumenica: gli autori provengono infatti sia dalla tradizione ecclesiale cattolico-romana sia da quella derivante dalla Riforma. Il poderoso volume costituisce un’opera di consultazione e di studio di tipo nuovo, composta tenendo conto dei risultati più recenti conseguiti nel campo dell’esegesi e della teologia. Il testo è indirizzato a quanti sono impegnati a tempo pieno nella pastorale e nell’insegnamento della religione, agli studenti di teologia, agli interessati ad argomenti teologici e agli specialisti nel campo della teologia e delle sue discipline complementari e vuole offrirsi con un linguaggio dichiaratamente attraente e comprensibile. Delle due parti di cui è composto il volume, la prima racchiude un florilegio di dodici saggi, dedicati a lemmi considerati di importanza fondamentale.
Essi sono (tra parentesi indichiamo i curatori delle singole voci): antropologia (Christian Frevel), escatologia (Thomas Hieke), etica (Rainer Kampling), storia/ storiografia/storia della salvezza (Ernst Axel Knauf e Jürgen Zangenberg), idee di Dio (Bernd Janowski e Klaus Scholtissek), culto (Reinhard G. Kratz), cultura e mentalità (Klaus Neumann), Scrittura/comprensione della Scrittura (Hubert Frankemölle), soteriologia (Joachim Kügler), status sociale/Società e istituzione (Angelika Berlejung e Annette Merz), sapienza/legge (Thomas Krüger), immagine del mondo/cosmologia (Angelika Berlejung). Per deliberata scelta dei curatori, solo in alcune di queste voci sono state analizzate separatamente le particolarità tematiche riferibili all’Antico e al Nuovo Testamento, in quanto come approccio generale si è preferita (e questo costituisce a nostro avviso un punto di forza del volume) una trattazione trasversale. Nella seconda e più voluminosa parte è maggiormente dettagliata la struttura lessicale dell’opera, attraverso l’analisi di svariati lemmi secondari che, legati direttamente a quelli principali, si propongono di approfondirli nelle loro sfumature semantiche. Al termine del volume trova poi spazio un glossario, nel quale sono succintamente spiegati taluni termini e concetti evocati nelle due parti precedenti. L’approccio metodologico scelto pare essere per sé particolarmente stimolante, in quanto le diverse voci si richiamano e intersecano a vicenda, lasciando al lettore il compito della sintesi conclusiva. Volendo proporre un esempio, prendiamo in esame il lemma principale Scrittura/comprensione della Scrittura, al quale correlate le voci canone, centro, ermeneutica, esegesi, intertestualità, normatività, Parola di Dio, rivelazione/ ispirazione, scrivere/scritto, Tôrah/Legge, tradizione, unità/molteplicità, Vangelo, verità.
Questa decentralizzazione concettuale permette all’autore di poter avvicinare in maniera esaustiva, gradualmente progressiva (e non senza una certa onestà intellettuale), questioni “spinose” quali l’interpretazione della Scrittura o la formazione del canone. Specie a proposito di quest’ultimo argomento, nella voce principale l’autore, parlando della dignità teologica della Scrittura come canone, afferma che l’idea di canone, «a rigor di termini non esiste nella teologia ebraica. Qualcosa di simile vale per le espressioni “teologia biblica” e “interpretazione canonica”. Quale terminus technicus cristiano derivante dal campo del diritto e adottato nel IV secolo d.C. per indicare rubriche liturgiche, il termine “canone” fu trasposto solo nel XVIII secolo alle sacre Scritture della Bibbia, per poi imporsi tuttavia rapidamente. Trasporre il termine “canone” […] al tempo del NT o addirittura alla teologia ebraica di allora, non solo è una cosa anacronistica, bensì anche oggettivamente sbagliata, perché così si impone una terminologia cristiana ad altri.
Questo non va solo contro la verità storica, ma va soprattutto anche contro convinzioni di fede ebraiche e cristiane primitive» (p. 91). Nell’approfondimento del concetto di canone contenuto poi nella seconda parte del testo, lo stesso autore evidenzia le discordanze prospettiche proprie alle diverse denominazioni cristiane e all’ebraismo e rinvia ancora una volta alla voce principale, nella quale ha modo di affermare: «Per comprendere che cosa i cristiani intendono per Scrittura occorre tener conto anche della diversa ampiezza del canone nella tradizione cattolica romana, nella tradizione ortodossa e nelle chiese della Riforma.
L’ampiezza della raccolta ebraica delle sacre Scritture è diversa da quella del canone cristiano» (ivi). Quest’approccio è ravvisabile in tutte le altre voci contenute nel testo, e mostra come l’intenzione dei curatori (quella cioè di avere al tempo stesso un aggiornato manuale di teologia biblica e un altrettanto aggiornato dizionario dei concetti fondamentali dell’Antico e del Nuovo Testamento), pare essere stata pienamente raggiunta. Sebbene la differente appartenenza confessionale degli autori richieda una certa attenzione nella lettura delle diverse voci – facilitata in ogni caso dalla notevole chiarezza espositiva con cui esse sono redatte – l’approdo a nuovi paradigmi di lettura della Scrittura, realizzato anche grazie a “esperimenti” quali quello in oggetto, non potrà non comportare un rinnovato desiderio di nuove forme di trasmisssione della fede ecclesiale. Il volume costituisce quindi non solo un testo di studio per “addetti ai lavori”, ma anche un utile e consigliabile testo di complemento per ricerche teologiche o anche solo di orientamento pastorale.
Tratto dalla rivista "Asprenas" n. 4/2010
(http://www.pftim.it)