Seconda Lettera ai corinti / Introduzione. Commento ai capp. 1-7
(Commentario Paideia)EAN 9788839407344
Nella quarta di copertina si legge che l’A., docente di Studi Biblici all’Università del Galles a Bangor, ha dedicato numerosi studi a questa lettera di Paolo, raccolti in due volumi, di cui abbiamo qui il primo che offre il commento dei capitoli 1-7. Opere come queste richiederebbero una lettura approfondita, tanto è denso il commento. A partire dall’inizio. Aprono ben 17 pagine fitte di Bibliografia, seguono 72 pagine di Introduzione. In essa sono affrontate le questioni classiche di paternità, luogo, tempo, aspetto letterario, contenuto teologico.
Va sottolineato in particolare il lungo paragrafo dedicato ad una questione classica per 2Cor: l’“unitarietà”, con un dibattito di pro e contro di ben 40 pagine. L’A. ritiene che 2Cor sia «una compilazione di tre lettere separate, i capp. 1-8, il cap. 9 e i capp. 10-13». Appassionante come un romanzo è successivamente la ricostruzione degli “avvenimenti intermedi” tra la 1Cor e la 2Cor. tra cui le visite diverse di Paolo e la famosa ‘lettera delle lacrime’. L’A. perviene a dettare una cronologia tra l’anno 54 e il 56, indicando mese per mese il probabile decorso dei fatti. Comunque siano andate le cose, veramente la Chiesa di Corinto ha avuto il merito di far scoprire Paolo, a se stesso, ai cristiani di Corinto ed anche a noi oggi: gliene siamo grati. Il commento, che riguarda – come abbiamo detto – i primi sette capitoli, si svolge per pericopi con una dotta esegesi filologica, storica, teologica, all’interno di ogni versetto. Si intersecano sette excursus, di ordine teologico e letterario. Il commento è molto fitto ed anche la resa italiana ci mostra pagine dense, ma anche sufficientemente chiare nelle suddivisioni e graficamente nitide.
Leggendo via via la spiegazione ci si imbatte in una molteplicità di informazioni, ma anche di prese di posizione che possono essere discutibili. Così a proposito della «chiesa di Dio che è in Corinto» (1,1), l’A. non ritiene che si debba dare un significato di universalità, che si localizza poi nella città greca: vuol dire semplicemente la Chiesa di Dio che sta a Corinto (p. 117). Certamente dalla lettura dell’insieme, che domanda pacatezza e riflessione, si rimane stupiti e quanto mai arricchiti, grazie alla competenza dell’A., dalla grandezza d’anima di Paolo, ed ultimamente del tesoro nascosto che sta nella Parola di Dio.
Tratto dalla rivista "Salesianum" 72 (2010) 4, 796-797
(http://las.unisal.it)
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