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Descrizione
Proclamando nel V secolo il dogma della verginità di Maria, la Chiesa ha fideisticamente negato la possibilità che Gesù avesse fratelli. Numerosi documenti attestano il contrario, ossia che Gesù di Nazareth ebbe dei fratelli il più importante dei quali fu Giacomo, detto il Giusto. Lavorando su un ventaglio ampio di fonti del tempo, dai Rotoli di Qumran, alle apocalissi di Nag Hammadi ai testi occidentali degli Atti degli Apostoli, questa ricerca ridisegna le origini della Cristianità, proponendosi come paradigma per un'interpretazione storica, e quindi più autentica, della Chiesa del I secolo. Fu Giacomo, afferma l'autore, fratello minore di Gesù, il nuovo capo carismatico della comunità di Gerusalemme. Nel suo lavoro di indagine, Robert Eisenman evidenzia le operazioni di mistificazione e riscrittura del contenuto originale del Nuovo Testamento, e dice che figure come Giuda Iscariota non esistettero affatto così come sono conosciute, individuando in Giacomo la chiave per accedere ai segreti della Chiesa delle origini.
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DETTAGLI DI «Giacomo, il fratello di Gesù. Dai Rotoli di Qumran le rivoluzionarie scoperte sulla Chiesa delle origini e il Gesù storico»
Tipo
Libro
Titolo
Giacomo, il fratello di Gesù. Dai Rotoli di Qumran le rivoluzionarie scoperte sulla Chiesa delle origini e il Gesù storico
Autore
Eisenman Robert H.
Editore
Piemme
EAN
9788838489419
Pagine
623
Recensioni di riviste specialistiche su «Giacomo, il fratello di Gesù. Dai Rotoli di Qumran le rivoluzionarie scoperte sulla Chiesa delle origini e il Gesù storico»
La tesi del vol. è radicale: tanto il Gesù dei Vangeli è anti-nazionalista, cosmopolita, filoromano, critico della Legge, tanto la figura di Giacomo, fratello di Gesù, è xenofoba, antiromana, rigorista e apocalittica. E Giacomo è il vero protagonista del cristianesimo nascente fino a quando Paolo lo emarginerà, cancellando la sua memoria e imponendo una rilettura del Vangelo del tutto accettabile per la ragione ellenistica e la pax romana. I testi di riferimento sono i rotoli di Qumram e le narrazioni di Giuseppe Flavio. La sicurezza delle affermazioni non è proporzionata alla qualità delle fonti e la trasformazione di ipotesi in asserzioni non giovano alla credibilità del testo, inquadrabile nel filone letterario – tanto in voga oggi – che in nome della verità storica sforna romanzi. L’a. è archeologo, già docente in California e in Inghilterra.
Tratto dalla rivista Il Regno n. 18/2008
(http://www.ilregno.it)
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Prof. Marco Arosio, Ph.D. il 22 febbraio 2009 alle 11:30 ha scritto:
È raro trovare, tra le più spregevoli opere scandalistiche anti-cattoliche, un pamphlet di livello così infimo e squallido come quello confezionato da Eisenman: si tratta di una raccolta di fantasie, nella quale si evidenziano gravi lacune ed inammissibili errori storici, disinvolte semplificazioni, costanti ed intenzionali mistificazioni. La promessa “straordinaria ricerca” ed il “profondo lavoro di indagine” si sono rivelati, alla progressiva e sempre più disgustata lettura, delle cialtronerie prive di qualsiasi fondamento scientifico. Il volume è stato scritto da un personaggio privo di qualsiasi credibilità accademica e scientifica, che dimostra di avere predisposto un’opera di fantasia: farneticazioni che aggiungono, al livello dell’incompetenza accademica, anche l’arroganza di bestemmiare il mistero dell’Incarnazione del Verbo, il che, nel regime dell’ordinamento legislativo italiano, è un reato perseguibile a termini di legge, in quanto offende la religione cristiana. Non è ammissibile, a livello scientifico e non per ragioni confessionali, che un volume del tutto sprovvisto dei requisiti minimi della ricerca storica, dei criteri di analisi filologica e del rigore scientifico delle argomentazioni, possa pretendere di essere spacciato quale “paradigma per un’interpretazione storica”. Eisenman è solo comico!
Ismael il 10 marzo 2011 alle 16:51 ha scritto:
Poco da aggiungere alla critica già esposta dal Prof. Marco Arosio.
Il libro di Eisenman è alla fine uno dei tanti libri sul Cristianesimo primitivo che affermano una 'rivoluzione' e 'scoperte stupefacenti' e di un presunto "Gesù Storico" che per forza deve essere l'opposto di quello della tradizione (altrimenti non fa scalpore).
In realtà Eisenman mette sul tavolo niente di nuovo, dato che molti altro studiosi hanno studiato i documenti di Qunram e Nag Hammadi.
Il lavoro di Eisenman, è altamente criticato (in maniera negativa) dai colleghi, ha ben poco di scientifico ed è per lo più pura speculazione.
Molte delle sue teorie si basano su testi apocrifi e di influenza gnostica (es. il famigerato vangelo di Giuda), scritti almeno 2-3 secoli dopo la morte degli apostoli e i vangeli canonici, e hanno quindi ben poco a che fare con 'Il vero Cristo'' .
Alla fine è un libro sensazionalista, che cerca di forzare le conclusioni dell'autore su prove che non esistono.
Un libro imbarazzante, poichè nessun studioso biblico serio potrebbe presentare un lavoro simile se non forse per scherzo.
Pan, pensierobellissimo@gmail.com il 5 giugno 2016 alle 14:27 ha scritto:
I commenti che ho letto sono molto drastici, il problema è che questo libro affronta in modo radicale un problema comunque reale: cos'ha veramente a che fare Paolo con Gesù?