Come superiora della Congregazione «Umili serve del Signore», di Gavardo (Brescia), mi rivolgo volentieri ai lettori di questo libro che presenta le lettere della nostra fondatrice, madre Elisa Baldo (1862-1926). È un cortese invito alla lettura di alcuni scritti di questa donna generosa, piena di amore di Dio e del prossimo, la cui vicenda presenta aspetti singolari.
Sposata ad un signore benestante di Brescia, Gaetano Foresti, non poté avere figli; rimasta vedova volle formare una famiglia di orfani, fanciulle, ammalati, in Casa S. Giuseppe a Gavardo, dove riunì anche una piccola comunità di consorelle, che la coadiuvassero nelle opere di carità. Tutte queste persone ella considerò sempre come sua famiglia, della quale volle essere madre, come una nuova vocazione, a cui il Signore l'aveva chiamata, attraverso la privazione della maternità naturale. Elisa Baldo si dedicò alla sua nuova missione con tutta la sua intelligenza e fede e con tutte le sue forze.
La Chiesa ha riconosciuto le sue virtù, dichiarando che ella le ha esercitate in modo eroico (18 marzo 2015), per cui oggi possiamo onorarla e pregarla come Venerabile. Dalle lettere della madre Baldo emerge non soltanto l'insieme delle sue opere, ma anche lo spirito con cui ella le ha attuate, nella ricerca di un ideale sempre più alto della sua vita, in un continuo sacrificio di sé, nella dedizione totale alla carità e nella condivisione affettuosa della vita comunitaria con le consorelle; queste furono riconosciute ufficialmente come Congregazione religiosa dal vescovo di Brescia mons. Giacinto Gaggia, nel 1924.
Da allora le figlie della Baldo continuano la sua opera a Gavardo e in Brasile, a Fortaleza. Auguro che questo libro faccia sorgere nel lettore, oltre che l'ammirazione per una vita totalmente spesa a servizio del Signore e dei poveri, anche il desiderio di imitazione, per venire incontro generosamente a quelle continue e nuove povertà che il mondo di oggi presenta.
(Madre Maria Letizia Albertinelli)