Meridionalisti cattolici. Antologia di scritti (1946-1960)

L’Antologia di scritti, curata dal prof. Diomede, giunge in un momento storico che registra la prematura scomparsa dell’Autore. Nel presentare il volume ai lettori, ci corre il doveroso ossequio alla Sua memoria e, nel contempo l’amarezza per non averlo più tra noi. Del prof. Diomede, più volte, è stata segnalata l’acribia con cui scrutava i testi, facendoli quasi parlare. L’Antologia in esame è divisa in due parti: nella Prima la questione meridionale è studiata dai politici più eminenti del tempo post bellico e nella seconda la questione è vivisezionata da tecnici, fra cui emergono anche i nomi d’insigni costituzionalisti, per tutti Costantino Mortati. Diomede si avvale delle fonti storiche che richiamano l’opera di alcuni operatori cattolici che si adoperarono con tenacia ed audacia a remare contro tutti perché emergessero non solo le ombre, ma anche le tante luci di una realtà che affonda le sue radici in una prestigiosa cultura storico – letteraria (p.9). Tra i promotori di un nuovo meridionalismo sono ricordati: don Luigi Sturzo, Fiorentino Sullo, Antonio Segni, Gennaro Cassiani (nato a Spezzano Albanese e non a Mezzano p. 69), Ezio Vanoni, Amintore Fanfani, Pietro Campilli, Morlino, Pastore e tra i tecnici Lanza, Saraceno, Ciasca, Prinzi, Ceriani - Sebregondi, Di Nardi, Pomilio e Pescatore. I diversi contributi aiutano a comprendere gli sforzi di molti, e a leggere più in profondità gli aspetti complessi di una realtà che perdura nel tempo. Parlano della testimonianza di un Mezzogiorno che, nel corso degli anni Cinquanta, si era messo in cammino (cf 20). Nell’Introduzione, Diomede dà spazio alla figura di Aldo Moro ed alla sua opera di statista che ha concorso a far diventare il problema del Mezzogiorno problema europeo. Oggi viene da chiedersi: la “questione meridionale” fino a quando rimarrà tale? Quando la si prenderà in seria e libera considerazione come risorsa da valorizzare e non solo come questione da chiudere con frasi e atteggiamenti che della verità storica poco o nulla hanno a che fare?

Tratto dalla Rivista di Scienze dell'Educazione n. 3/2008
(http://www.pfse-auxilium.org)