Citazione spirituale

Stanze delle voci e altri versi. (Le)

di

Antonio Allegrini


Copertina di 'Stanze delle voci e altri versi. (Le)'
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EAN 9788837232689

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Descrizione
Tipo Libro Titolo Stanze delle voci e altri versi. (Le) Autore Editore Morcelliana Edizioni EAN 9788837232689 Pagine 240 Data novembre 2018 Collana Fuori collana
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, edizioniorientexpress@yahoo.it il 9 febbraio 2019 alle 18:16 ha scritto:

Siamo delle ragazze russe. Viviamo da più di qualche anno in Abruzzo. Ognuno di noi ha acquistato il libro "Le stanze delle voci" del nostro caro "Ataman" Antonio Allegrini. Libro strano nel suo insieme doloroso con la sua malinconia, l'acuta nostalgia per gli anni perduti tipica dell'anima russa ed anche se lui si esprime con versi "bianchi" cioè privi di rima, le poesie sono in fondo, piene di grande musicalità. I suoi scritti diventano a poco a poco una vera meditazione-diario sul tempo fuggito, sulla malattia, sulla perduta gioventù, sulla morte che è sempre presente nelle nostre vite.
Bellissimo libro nel suo insieme. Amiamo tutte questo poeta per noi grande e faremo in modo di divulgare le sue opere specialmente in Russia.

, tonycastelnuovo@yahoo.it il 19 febbraio 2019 alle 18:01 ha scritto:

Non sono un appassionato di poesia, né tantomeno un esperto di questa materia. Preferisco libri di attualità e di storia, ma osservando in libreria mi ha colpito in modo particolare il titolo di un libro esposto "Le stanze delle voci" di Antonio Allegrini e la sua copertina. Incuriosito l'ho preso e a tempo perso ho iniziato quasi di malavoglia a leggerlo. Confesso che a poco a poco sono rimasto preso e catturato da queste riflessioni o versi o meditazioni sulle varie sfaccettature della vita e del tempo trascorso, ed essendo anziano ho provato un brivido ripensando alle mie stagioni volate troppo in fretta. Conclusione, non mi vergogno di dire che l'ho riletto più volte e se questa è poesia è bella, chiara, commovente per la sua sincerità, amarezza, verità e il dolore che vi è racchiuso dentro come in uno scrigno per chi lo sa aprire.

il 11 marzo 2019 alle 12:46 ha scritto:

Ho l'abitudine di scegliere libri sulla base del titolo, leggendone poi una o due pagine.
Pagina 34, poesia o estrapolazione mentale di un certo Alessandro: tante cose in pochi versi.
Tornato a casa scopro che il testo è impregnato in maniera sottile di mistero e sacralità; la poesia sembra essere l'unica forma contenitrice, in grado di accogliere pensieri,fatti e "quant'altro" in piccole suggestive immagini dove la sinestesia si muove come fosse collante fra vari mondi. E proprio in questa atmosfera l'autore sembra dirigere la sua barca con remi saldi per poi alla fine approdare su un terreno arido, ma la forza della vita, la strada che ha percorso gli danno ancora la forza di stillare qualche goccia di memoria e così la magia è compiuta, tornando nuovamente a navigar nel suo mare, nella verità, nell'ineluttabilità del tempo.
Comprerò di sicuro anche l'altro testo.

, pietro.verratti@gmail.com il 21 marzo 2019 alle 19:17 ha scritto:

Conosco da tempo Antonio Allegrini ed ho seguito sempre con molto interesse la sua ampia produzione narrativa e in versi, entrambe pervase da una forza poetica unica e inconfondibile che, a mio avviso, proviene da esperienze di vita e da formazione familiare di straordinaria intensità. Anche la sua vita attuale, in fondo, è essa stessa poesia, caratterizzata com'è da scelte coraggiose e anacronistiche, attenzioni maniacali per oggetti e animali, rituali che rasentano l'esoterismo, profonda fede di matrice ortodossa. Non poteva mancare, quindi, sulla mia scrivania quest'ultima opera, una pregevole antologia che rivela in tutta evidenza la mano sapiente del curatore, l'illuminato prof. Alberto Sana, il quale del poeta abruzzese dimostra di conoscere e apprezzare "vita e miracoli". Già il titolo ci introduce in un luogo magico dove incontriamo voci, esperienze, sogni che affondano le radici in un passato dal quale Allegrini non vuole staccarsi e nel quale il suo presente trova autentica ragion d'essere. Il verso, poi!!! Quasi discorsivo, molto musicale, ma costellato di macigni semantici, di arditi neologismi, di colte citazioni; non si è, di fronte alla poesia di Allegrini, semplici fruitori: si è costretti a interagire, a valutare, a riflettere per cui capita spesso di dover tornare indietro per comprendere pienamente il messaggio che, solo allora, esplode in tutta la sua meraviglia. Del resto, se Giorgio Barberi Squarotti per la sua silloge IL GIOCO E IL VERBO ha richiesto proprio ad Antonio Allegrini una nota introduttiva, avrà pur fatto le sue valutazioni!

il 26 maggio 2019 alle 19:56 ha scritto:

Ancora una volta, caro amico, versi nella mia anima vera essenza e spiritualità. Leggerti è un "ritorno a casa". Un percorrere vie che confluiscono in un luogo dell'Anima. Un luogo che non può essere perduto poiché sarebbe un non ritrovare se stessi e la vecchia Armonia che, danzando tra nostalgia e dolore, si sovrappone per poi mescolarsi alla forza interiore e primigenia che tutto possiede ancora. Il divenire ha corroso affetti e cose ma il rimpianto riesce a far vivere eternamente un sogno vissuto un istante. La forza che emana dal possedere tale sogno perduto rende immortali un alito di vento, una foglia che si stacca dal ramo, un paesaggio, un nome, un volto che rimangono impressi come Icone benedicenti in fondo all'anima. E in quel tempo immemore, in quell'istante eterno vedere l'oscurità trasmutarsi in luce. I tuoi versi percorrono le stesse vie che seguono i colori oranti e sicuri delle innumerevoli immagini sacre che rivestono le mura della tua casa. Grazie, amico dell'anima. Attendo con intima gioia di leggere il tuo prossimo libro.