EAN 9788837227814
Il "gioco" come concetto filosofico attraversa la storia del pensiero occidentale, da Eraclito a Nietzsche per citare due figure emblematiche dell'età antica e moderna. Negli scritti (1946- 1973) qui per la prima volta tradotti Eugen Fink mediante un'indagine fenomenologica condot- ta su alcune "modalità fondamentali" dell'esi- stenza - oltre al gioco, il lavoro, la morte, l'amo- re... - ne approfondisce la funzione antropologi- ca, utile a comprendere l'umano. Se dell'uomo in quanto ens cosmologicum si può parlare solo attraverso la sua relazione con il mondo, il gio- co ne è un osservatorio privilegiato, essendo un modo d'essere peculiare di questa relazione. Nel gioco l'uomo interagisce con l'alterità e con l'ul- teriorità: indossare maschere, assumere ruo- li, attraversare soglie trasponendosi in luoghi e tempi diversi, è un modo per eccedere la propria esistenza finita.
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